L'arcivescovo anglicano di Canterbury verrà a Roma per un incontro con il Papa

L'arcivescovo anglicano di Canterbury verrà a Roma per un incontro con il Papa Per la prima volta dalla riforma di Enrico Vili, nel Cinquecento L'arcivescovo anglicano di Canterbury verrà a Roma per un incontro con il Papa La visita all'inizio di dicembre, dopo un viaggio in Medio Oriente - Il Primate, dott. Geoffrey Fisher, è sposato con sei figli e ha uno stipendio annuo di 13 milioni di lire - In Inghilterra i vescovi sono nominati dal Premier e le preghiere vengono approvate dal Parlamento (Dal nostro corrispondente) Londra, 31 ottobre. Un incontro d'importanza storica avverrà a Roma ai primi di dicembre: il reverendissimo Geoffrey Francis Fisher, 99° Arcivescovo di Canterbury, si recherà in Vaticano a fare una visita di cortesia a papa Giovanni XXIII. La data precisa dell'uaienza non è stata ancora fissata, ma si sa che l'Arcivescovo arriverà nella nostra capitale giovedì 1° dicembre dopo un viaggio nel Medio Oriente, da Istanbul a Gerusalemme. Durante il suo breve soggiorno, il prelato sarà probabilmente ospite di sir Peter Scarlett, ministro britannico presso la Santa Sede. Due date indicano con immediatezza la storicità dell'incontro. Il rev.mo Fisher sarà il primo Arcivescovo di Canterbury ad entrare in Vaticano dalla famosa < Riforma inglese > iniziatasi e conclusasi fra il 1529 e 11 1547. L'ultima visita a Roma di un arcivescovo di Canterbury porta la remotissima data del 1397, prima dunque del distacco, quando lord Arundel fu ricevuto in udienza da Benedetto XIII. Ma l'avvenimento acquista importanza ancor più notevole se dal passato sì volge lo sguardo a! futuro. E' ormai noto che la suprema aspirazione di Giovanni XXIII è avviare un processo di avvicinamento, o meglio ancora di riunìflcazione, delle molte Chiese cristiane, e a tal fine ha indetto a Roma, per il '61 e il '62 un Concilio ecumenico cattolico, il primo dal 1870. Questo argomento, a quanto si afferma, non sarà toccato, almeno ufficialmente, nel colloquio che avverrà in Vaticano, ma la coincidenza ha un suo significato e testimonia, con ogni evidenza, il nuovo clima di rispetto e di benevolenza recìproca creatosi fra I due capi religiosi. A Lambeth House, la sede londinese dell'arcivescovo, ci è stato fatto notare che l'incontro « non è nato riè da un invito né da un'iniziativa specifica cattolica o anglicana » Per molti pastori inglesi l'odierno annuncio sarà un brutale choc e non si esclude che taluni, con la libertà di linguaggio che è loro abituale, paragoneranno il viaggio ad una Canossa, ad un'umiliante resa (basti pen¬ sare alle proteste scatenate da ogni visita al Vaticano di membri della famiglia reale inglese). A Lambeth House già si prevede questa reazione, ma non le si dà troppo peso. E' assai più importante, si fa crpire, incoraggiare il vasto movimento verso un'unità della Chiesa cristiana. Il rev. Geoffrey Francis Fisher è un uomo di 73 anni, sposato, con sei figli. Nella gerarchia della Chiesa anglicana, egli viene subito dopo la regina che ne è capo supremo, e come arcivescovo di Canterbury è Primate di tutta l'Inghilterra e quindi la massima autorità religiosa non solo della «Church of England > ma anche della «Comunione anglicana >, una specie di « federazione » internazionale delle Chiese che guardano a Canterbury come i cattolici guardano al]Vaticano. La «Chiesa d'Inghilterra > non riconosce il potere papale ma ha conservato del cattolicesimo gran parte della liturgia e l'istituto dei vescovi. Il potere supremo è qui nelle mani dello Stato, simboleggiato dalla corona. I vescovi sono nominati dal Premier: i sacerdoti sono stipendiati dalla Tesoreria (il reverendo Fisher riceve ad esempio 7500 sterline all'anno, pari a circa 13 milioni di lire) e tutta lì legislazione ecclesiastica — compresi i libri di preghiere — dev'essere approvata dal Parlamento. La «Chiesa d'Inghilterra» non h pero autorità sui gruppi protr stanti come i presbiteriani, I quacqueri, ì metodisti ecc I sentimenti con cui l'arcivescovo parte per la capitale del cattolicesimo, sono espressi con chiarezza in un suo recente messaggio diocesano, su cui egli ha richiamato oggi la attenzione della stampa. « Il ritmo si accelera. Dobbiamo entrare in una unità di spirito con i battisti, ì congregazionalisti, 1 metodisti, 1 presbiteriani e gli stessi cattolici, 'prima di poter crescere assieme dobbiamo però unirci e imparare ad amare l'altrui compagnia Anche a Roma l'atteggiamento verso questa tendenza a un'unità di spirito e di comprensione, sta mutando con rapidità. Dove vi era un tempo ignoranza e sospettosità, vi è ora benevolo interesse e perfino un mani- festo desiderio di entrare nello spirito di ■ questo movimento » Un importante passo è stato dunque compiuto per ricreare l'unità cristiana frantumata dalla storia. Anche se immani ostacoli devono essere ancora superati, l'odierno annuncio mostra che a Canterbury, come al Vaticano, è prevalsa una volontà d'intesa. m. ci.

Persone citate: Benedetto Xiii, Church, Fisher, Geoffrey Fisher, Geoffrey Francis Fisher, Giovanni Xxiii, Peter Scarlett