Revocato il sequestro dell'«Avventura» dopo alcuni tagli compiuti dal regista

Revocato il sequestro dell'«Avventura» dopo alcuni tagli compiuti dal regista Nel pomeriggio di ieri sono riprese le proiezioni nel cinema milanese Revocato il sequestro dell'«Avventura» dopo alcuni tagli compiuti dal regista La Procura esigeva l'eliminazione di cinque scene - Al termine di un'animata discussione, il regista ha ottenuto di ritoccarne solo tre - Tolti in tutto cinquanta secondi di pellicola - Una protesta del produttore Del Duca €5 Milano, lunedi mattina. La Procura della Repubblica di Milano ha revocato ieri l'ordine di sequestro del film L'avventura di Michelangelo Antonioni, dopo che il regista aveva acconsentito a tagliare cinquanta secondi di pellicola. Ue proiezioni del film sono riprese regolarmente. La vicenda giudiziaria de L'avventura è cominciata alle 12,10 quando un inserviente ha portato al cinema Mignon le bobine del film sequestrato venerdì dal commissario di P. S. Zito. Poco dopo, è entrato in sala il gruppo di persone da cui dipendeva la sorte della pellicola: il Procuratore della Repubblica dott. Carmelo Spagnuolo, 11 Sostituto Procuratore Pulitane-, il regista Antonioni con i suoi avvocati Faggioni, Ricci e Mazzola, il legale della casa di produzione Del Duca, Enrico Sbisà, il direttore della casa, Giovanni Sciscione, con il rappresentante milanese Paolo Barone; il capitano dei carabinieri Orrù, il funzionario della questura dott Polifrone. Il dott. Spagnuolo chiedeva di vedere soltanto cinque scene: una sequenza d'amore tra Ferzettl e Lea Massari; un lungo bacio su un prato fra Ferzetti e Monica Vitti; un convegno amoroso interrotto tra Ferzetti e Dorothy De Poliolo; un gesto « ardito » di Lelio Luttazzi verso Esmeralda Ruspoli e una scena nello studio di un attore. Alle 13 sì è svolta un'animata discussione fra gli intervenuti di circa tre quarti d'ora al termine della quale il magi strato si è allontanato. Antonioni si è precipitato in cabina dì proiezione dove gli era stata preparata una moviola. Inizialmente, come s'è detto, i tagli richiesti erano cinque; il regista, in una discussione in cui ha sostenuto lo spirito non erotico del film, ha ottenuto di poter rivedere solo tre punti. Alle 14,46 il dott Spagnuolo è tornato a vedere le scene incriminate. Sono stati effettuati un taglio di undici metri nella scena dì bacio sull'erba eliminando un amplesso e altri due tagli di pochi metri nelle sequenze del gesto ardito e del convegno amoroso interrotto. Quest'ultima sceoa è stata anche oscurata. Il dott Spagnuolo ha allora fatto una dichiarazione: «La Procura della Repubblica ha revocato l'ordine di sequestro del film, condizionando l'autorizzazione alla prosecuzione delle proiezioni all'eliminazione di alcune delle scene già incriminate e notificherà alla direzione del cinema l'ordinanza che autorizza la programmazione >. I rappresentanti della casa di produzione hanno precisato che la Del Duca ha affermato la sua piena solidarietà con il regista, lasciandogli facoltà di accogliere o meno le richieste della magistratura e consentendo al direttore Sciscione di effettuare gli eventuali tagli. Alle 17 una vera folla si assiepava davanti al cinema: nei primi dieci giorni di programmazione il film non aveva attirato troppo pubblico ma ora il clamore suscitato dal sequestro aveva richiamato moltissimi all' appuntamento con L'avventura. Il pubblico è stato fatto attendere in sala a luci accese ed ecco che alle 17 è giunto l'avvocata Sbisà con l'ordinanza della Procura della Repubblica che autorizzava il dissequestro del film. Le luci si sono spente e 'si è cominciato a proiettare L'avventura con cinquanta secondi in meno. Alle 18 la casa di produzione Cino Del Duca ha stilato il seguente comunicato: «Fortunatamente il film di Antonioni viene restituito al giudizio del pubblico senza essere compromesso nei suoi incontestabili valori artistici. Noi abbiamo manifestato la nostra piena ed incondizionata solidarietà al regista, non appena venuti a conoscenza del sequestro e il dott. Cino Del Duca personalmente ha dichiarato di essere disposto ad affrontare qualsiasi sacrificio qualora non fosse stato possibile proseguire la programmazione del film senza pregiudizio per la dignità di artista dell'autore. E' certo che un simile stato di cose non può durare, occorre por fine una volta per sempre alle incertezze ed alla confusione che dominano nel campo della censura cinematografica. Se non si provvedere al più presto in maniera responsabile e secondo criteri di libertà la cinematografia italiana sarà irrimediabilmente condannata. La nostra casa cinematografi ca a seguito di quanto accaduto in questi ultimi tempi si vedrà costretta a riesaminare il proprio programma ed a rinviare ogni nuova iniziativa almeno Ano a quando non si avranno chiare disposizioni in materia censoriale che diano sicure garanzie per tutti ». e. b. . Il regista Antonioni davanti al cinema milanese dove si proiettai «L'avventura». A sinistra la fotografia di Monica Vitti, interprete del film (Telefoto)

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