Accesa polemica sulle tesi comuniste

Accesa polemica sulle tesi comuniste I DODICIMILA COMIZI DI IERI Accesa polemica sulle tesi comuniste Fanfani replica alle affermazioni di Togliatti alla tv Fella si pronuncia per "collaborazioni aperte a tutti coloro che non abbiano legami piti o meno occulti con rantidemocrazia,, • I discorsi di Saragat e Malagodi Roma, lunedì mattina. La polemica elettorale (mentre la tv ha taciuto per la fine di settimana) ha dilagato In tutte le piazze d'Italia: calcolare il numero dei comizi non è agevole, ma gli esperti ritengono che fra sabato e domenica siano stati non meno di dodicimila, considerando che la sola de ne ha organizzati cinquemila. Un fiume di parole si è dunque rovesciato sugli elettori. Anche ieri, naturalmente sono scesi in campo i massimi leaders: il presidente del Consiglio, on. Fanfani, ha vivacemente polemizzato con il capo comunista: «L'dn. Togliatti — ha sottolineato Fanfani — venerdì alla televisione ha accusato i governi democratici di avere impedito il libero sviluppo del paese, ma, lamentando ciò dagli schermi dell'Ente radiofonico statale, il segretario del pei ha testimoniato che in Italia il governo democratico ha tanta fede nella libertà e nel discernimento politico dei cittadini da mettere a disposizione i microfoni della radio anche ai più accesi oppositori. < Dicano il 6 novembre i cittadini italiani se apprezzano di più l'oppressivo regime democratico italiano, ch> corona dodici anni di libero progresso 'aprendo gli schermi statali ai più accaniti oppositori, o ilregime di democrazia popolare comunista che, dopo 43 anni di applausi comandati, offre gli schermi statali per straordinaria eccezione a uno straniero in visita di cortesia». Fanfani ha soggiunto: «Al governo non spetta indicare agli elettori come votare: esso è soddisfatto di portarli' a votare in un -clima di libertà e di serenità:. naturai mente ' il governo auspica che ogni elettore voti in modo da dare ai Comuni e alle Province le più democratiche, le più solide, le più efficienti amministrazioni >. E poco prima aveva precisato che lo sviluppo civile ed economico del Paese sarebbe stato reso possibile con « l'impegno convergente delle forze democratiche ». Come già aveva detto Sceiba dunque, anelli Fanfani è d'avviso che per rafforzare la democrazia in Italia, non basta rafforzare soltanto la democrazia cristiana, ma anche tutti gli altri partiti democratici. Difficile è tenere il conto dei molti e autorevoli oratori della democrazia cristiana. Citeremo fra gli altri Rumor, che ha ■■ rovesciato lo slogan di Togliatti secondo cui votando comunista si voterebbe due volte contro la d.c: «Gli elettori sono dunque avvertiti — ha commentato Rumor — chi vota d.c. vota due volte contro il p.c.i. ». Sempre in polemica con Togliatti, l'on. Forlani della direzione democristiana, ha contestato l'affermazione del leader comunista secondo cui il progresso economico italiano sarebbe andato a vantaggio dei capitalisti: è vero il contrario, negli ultimi sei anni — ha detto Forlani — su un aumento di produttività che è stato del 4 per cento, l'incremento medio delle retribuzioni è stato del 3,9%. Anche Pella ha sottolineato la necessità di rafforzare la democrazia rafforzando i partiti democratici: <E' essenziale che le collaborazioni continuino nel futuro; collaborazioni non chiuse ma aperte a tutti coloro che non abbiano riserve o legami più o meno occulti con l'antidemocrazia ». Taviani ha pure riaffermato la piena solidarietà coi partiti democratici: « Siamo contrari — ha detto a Pescara — a ogni forma di integralismo politico: l'integralismo politico conduce fatalmente all'estremismo e al totalitarismo. Essenziale alla d.c. è la sua vocazione collaborativa: di essa abbiamo dato prove inconfutabili nel passato, lontano e recente; vi resteremo fedeli domani in sede nazionale e nelle sedi locali ». ■ Per i partiti democratici 1 discorsi più importanti sono stati tenuti da Malagodi a Roma, Saragat a Genova e Reale a Venezia. Il segretario del pli ha ripetuto che i liberali diranno di no a giunte totalitarie con il pei, c ma anche a quelle che dovessero formarsi con i socialisti e con chi collabora con loro ». Dopo aver fatto la storia della « lunga crisi durata tre anni » (da quando cioè con la caduta del primo governo Segni nel 1957 e con il governo Zoll si estromisero i liberali dalla maggioranza. parlamentare ), Malagodi ha riaffermato che vi è una « convergenza dinamica» dei partiti democratici « che resta aperta a quanti rompono veramente con le estreme per una società libo ra, senza privilegi e senza mo nopoli né spirituali né econo mici ». Insostituibile sarebbe la funzione dei partiti minori, che Malagodi ha definito « po liticamente e spiritualmente maggior; ». I due segretari socialdemocratico e repubblicano hanno riaffermato invece la necessi¬ tlsttrtrllsdgzsfttrg tà di spostare l'asse della politica italiana sul centro-sinistra. «Affinché questo obiettivo sia raggiunto — ha detto Saragat — il psdl ha incoraggiato in tutti 1 modi l'autonomia del ■ psl, chiedendo la revisione della legge elettorale. Purtroppo alla buona volontà del psdl non ha corrisposto eguale buona volontà da parte del psl che, .respingendo l'offerta della costituzione di giunte di centro-sinistra sul plano nazionale, ha di fatto ribadito la politica frontista », Il leader socialista ha parlato a Torino e del suo discorso riferiamo in altra parte del giornale: ma mette conto rile¬ vare la contraddizione emersa dalla tesi nenniaha secondo cui « parlare di frontismo costituisce esumare cadaveri », mentre egli stesso ha riaffermato che socialisti e comunisti intendono mantenere e difendere le < posizioni di potere » nei Comuni. . Le ali estreme dello schieramento politico si sono mantenute sulle generali. Togliatti' a La Spezia ha parlato di problemi amministrativi per risolvere i quali occorrerebbe una decisiva «svolta politica»; é Da Marsanich per i neo-fascisti ha ripetuto le consuete accuse contro la de di « sinistrismo ». Pellecchia

Luoghi citati: Genova, Italia, La Spezia, Pescara, Roma, Torino, Venezia