Straripati l'Adda, l'Adige, il Ticino e i laghi Maggiore, di Como e d'Iseo

Straripati l'Adda, l'Adige, il Ticino e i laghi Maggiore, di Como e d'Iseo Danni e vittime dei nubifragi che hanno fatto uscire dagli argini le acque Straripati l'Adda, l'Adige, il Ticino e i laghi Maggiore, di Como e d'Iseo In Valtellina ripresa del maltempo che sabato ha colpito daramente Sondrio e gran parte dei comuni della provincia - In foga la popolazione in Val Daone dove si temeva il cedimento di una grande diga: aperte in tempo le paratie - Ancora interrótta la statale del Brennero - Il Po minaccia due paesi dell'Alessandrino - Il Verbano allaga le sponde piemontese e lombarda (Segue dalla l* pagina) na il comandante interinale della stagione dei carabinieri di Darfo, brigadiere Solinas, a bordo di una camionétta è andato a cercare del pane nelle località risparmiate dal sinistro. Ne ha reperito 40 chili, che con 15 litri di latte hanno potuto sfamare alcune donne e bambini nelle case più difficili da raggiùngere. I soccorsi sono affluiti nel più breve tempo possibile, compatibilmente con le condizioni delle strade, la mancanza di comunicazioni telefoniche e telegrafiche, la molteplicità dei paesi investiti dalla valanga d'acqua. L'apporto più tenace è stato quello dei vigili del fuoco. Nella notte tra venerdì e sabato, da Bergamo si muoveva la spedizione di salvataggio comandata dal maggiore ing. 8cirè, che dirige il 13° Corpo. Aveva tre distaccamenti con autobotti, autocarri con imbarcazioni e motopompe, un mezzo anfibio e altre attrezzature. Da Brescia si mossero due distaccamenti agli ordini del ten. col. Anglesio: disponevano di un anfibio e di una autobotte. 8i affiancarono ad essi altri anfibi, battelli pneumatici e motobarche dei vigili del fuoco di Verona, Mantova, Pavia, Piacènza, Vicenza. Due elicotteri dei pompieri, partiti rispettivamente da Modena e da Milano, collaboravano all'opera. Abbiamo assistito per lunghe ore, a bordo di uno di questi anfibi, ai salvataggio delle centinaia- di persone prigioniere dell'acqua negli alberghi di Boario. Tutti gli uomini ai sono prodigati in modo ammirevole. Senza toccare cibo, immèrsi nell'acqua talvolta fino al collo, hanno fatto la spola, instancabilmente, tra la terraferma e gli isolotti pericolanti. I clienti dell'albergo « Valeriana», il più devastato dalla furia dell'allagamento, sono stati tratti in salvo da uno degli elicotteri posatosi sul tetto. Darfo e Boario sembravano il qwwrtier generalo di un esercito yn zona di operazioni. Centinaia di borghesi, valigie in mano e bimbi in braccio, attendevano un mezzo che li avviasse verso le città di provenienza. Le Terme, anch'esse invase dall'acqua (che nel parco raggiunge tuttora i due metri di altezza) avevano cessato di funzionare, i clienti ripartr.no come profughi, storditi e pallidi. Da Brescia è giunto, per coordinare 1 soccorsi, il prefetto dott. Cappellini. Egli ha compiuto, a bordo di un elicottero, accompagnato dal questore Bertucci, un sopraluogo nelle zone devastate. Durante il viaggio verso Darfo, nella notte su sabato, era stato bloccato con due ufficiali dei vigili del fuoco sul tetto di un autocarro. Lo ha salvato un altro mezzo ■ dei pompieri. II municipio dì Darfo, che costituisce un unico comune con Boario, è il cuore dell'opera di soccorso. La sala consiliare è stata trasforma- ■ ta in deposito di viveri, medicinali, coperte. Squadre di volontari si sono messe a disposizione del sindaco, sen. Cemmi. Nel pomeriggio di ieri sono giunti anche i sottosegretari Roselli e Nullo Biagi per esaminare la situazione e riferirne al Governo. I generi di soccorso sono stati inviati dalla Giunta provinciale. Sono sul posto anche l'ingegnere-capo del Genio Civile di Brescia-, l'ingegnere-capo dell'Anas e numerosi tecnici. I danni si valutano ad oltre dieci miliardi, tenendo conto che l'alluvione ha devastato e paralizzato anche gli stabilimenti tessili Olcese di Gogne e di Boario, quello farmaceutico Ledoga Lepetit e l'Uva a Darfo, nonché tutte le centrali elettriche e la linea ferroviaria Brescia- Edolo, i cui binari, in numerosi punti, sono scomparsi sotto i detriti. Alle dodici vittime di PaU sco Loveno se ne devono purtroppo aggiungere altre tre. Il sorvegliante del canale, che fornisce l'acqua alla centrale elettrica di Braone, Pietro Recaldini, di 51 anni, stava sabato notte controllando il livello dell'acqua quando la piena lo ha ghermito: hanno trovato la sua lanterna e, dopo qualche ora, anche il suo cadavere, che era stato trascinato parecchi chilometri lontano. Due anziane donne sono decedute in circostanze impressionanti: a Boario, nella via Manifattura — che è etata la più squassata dall'inon¬ dazione — è annegata la settantunenne Placida Tcmponl ved. Moraschi, c non si esclude che alla vista dell'acqua, che stava per sommergere la sua casetta, la donna sia stata colta da collasso e sia scivolata nell'acqua limacciosa; a Pian Camuno è scomparsa la madre di un insegnante elementare e zia del sindaco, signora Garatti. Una frana, caduta nella condotta forzata della centrale elettrica, ha fatto straripare il canale: l'acqua ha provocato il crollo delle scuole elementari e dello stabile in cui abitava la signora, il cui corpo non è stato ancora trovato; forse è sepolto sotto le macerie, forse l'acqua l'ha trascinato via. A Boario decine di auto sono completamente sommerse nel fango: ore d'angoscia vive la popolazione di Gianico a 281 metri d'altezza, ove una marea di fango alta due metri ha già iìivaso due terzi del pfl"se; parte della popolazione (circa 1000 abitanti) è stata evacuata. Lo sgombero è stato ordinato dalle autorità. Oggi le squadre di soccorso tentano di'raggiungere le località isolate: Paisco Loveno, Ceto, Cerveno, Lozio. A Darfo è crollato anche il ponte in ferro che sosteneva i cavi dell'Uva, a 10.000 volts. Ieri sera la pioggia ha ripreso a cadere a scrosci: si temono nuove sventure. Giorgio Lunt Altri contadini rimas-ti isolati sono stati salvati con barche ed anche per mezzo di un elicottero. Pavia, lunedì mattina. Il Ticino è straripato nella parte bassa della città solitamente soggetta alle piene del fiume. Il livello del Ticino è aumentato di m. 2,80 e, risentendo anche del rigurgito proveniente dal Po, tende ad aumentare. Il Po all'idrome tro del ponte < della Becca > segnava ieri mattina m. 4,91 sullo zero idrometrico. In seguito alle piene dei due fiumi vaste estensioni di terreno risultano allagate in provincia di Pavia. Como, lunedi mattina Il maltempo ha imperversato anche ieri nel Comasco provocando allagamenti e danni alle campagne. In città il lungolago è stato invaso dalle acque uscite dagli argini. Piazza Cavour è al togata quasi completamente per cui il traffico automobilistico è stato dirottato per e strade interne, mentre per i pedoni sono state collocate apposite passerelle. Verbanla, lunedi mattina. Il maltempo, dopo una breve sosta notturna è ripreso da ieri mattina su tutto il Verbano. Da mezzogiorno, anzi, le precipitazioni si sono intensificate, sia in pianura che nelle vallate, ed il livello dei vari corsi d'acqua, che era andato gradualmente scemando, è nuovamente in aumento. Il Lago Maggiore ha esteso i suoi allagamenti a centinaia di scantinati nei vari centri delle due sponde. A Pallanza il lago, dopo dodici ore di stasi, ha ripreso in serata a crescere, spinto anche da forti raffiche di vento. Tutta la passeggiata delle magnolie è coperta da venti centimetri d'acqua. Pure allagate in parte la litoranea e piazza Garibaldi, mentre con pontili è stato assicurato l'accesso alla palazzina dei telefoni ed a quella dell'imbarcadero. A Lavello e Porto Valtravaglia le acque sono a dieci centimetri dal piano stradale. A Luino lo stadio comunale è stato raggiunto dal lago e la partita amichevole di calcio in programma ieri pomeriggio non ha potuto esservi disputata. Sempre allagati vaste aree di terreno nelle zone comprese tra Fondotoce e Gravellona ed altri campi presso Cannobio, Ascona e Magadino. La ripresa del maltempo ostacola lo sgombero delle frane e il ripristino delle strade danneggiate dal nubifragio di venerdì. A Pallanza è crollata parte del tetto di una casupola abitata da due famiglie, cinque persone in tutto, in località Acquetta. Nessun danno alle persone. La quarantacinquenne Barbara Corti e sua figlia sedicenne Gabriella hanno dovuto sgombrare immediatamente i loro tre locali direttamente investiti dal crollo; l'intero fabbricato è stato dichiarato inabitabile. Il maltempo è ripreso anche sul Ceresio e nella zona del lago d'Orta, sia in pianura che nelle vallate. Sono pure segnalati allagamenti per la piena dei corsi d'acqua montani. Grossi massi sono caduti sulla rotabile della Valle Bedretto. Valenza Fo, lunedì mattina. Dopo una sola giornata di sosta è ripreso a piovere anche nel Valenzano: il livello del Po è aumentato di oltre quattro metri e tutti i boschi e le campagne presso il fiume sono allagati. I paesi di Bassignana e Mugarone, che si trovano sulla sponda destra del fiume, sono direttamente minacciati dalla piena. Anche i torrenti Grana e Granetta sono in piena e l'acqua in certi punti minaccia di allagare un tronco della provinciale ValenzaCasale Monferrato nei pressi di Bozzole. Decine di ponti e passerelle e parecchie case sono state distrutte dalla furia delle acque di fiumi e torrenti in piena nel Trentino, NeUa foto, il ponte sul Sarca, a Namblone, crollato per un lungo tratto (Telefoto a < Stampa Sera >) Al bivio della strada per Cevo, una massa d'acqua giallastra dell'Oglio, che trascinava con sé macigni, ha Investito e distrutto tre case (foto Molato)