Ito ii e li ini nel Giro ciclistico del Veneto precede in volata i einqae compagni di fuga

Ito ii e li ini nel Giro ciclistico del Veneto precede in volata i einqae compagni di fuga Ito ii e li ini nel Giro ciclistico del Veneto precede in volata i einqae compagni di fuga Pellegrini e Baldini ai posti d'onore sul traguardo di Padova - La fase decisiva iniziata da Pambianco quando mancavano ancora 180 chilometri all'arrivo - Sfortuna di Deftlippis Padova, lunedì mattina. Bei corridori hanno disputato la volata sulla pista del velodromo Monti per aggiudicarsi la vittoria nel Qiro del Veneto: Ronchini, Pellegrini, Baldini, Fallarini, Maser e Verucchi, piazzandosi nell'ordine (tre quarti di lunghezza fra il primo e il secondo). Se la malasorte non li avesse bersagliati, almeno altri due uomini avrebbero dovuto far parte della brigata: Pambianco — al quale in buona parte si deve se la corsa ha preso un piglio bersaglieresco, ed è poi terminata con la riuscita di una fuga durata oltre cinque ore; e Dcfilippis — che tre successive forature hanno ritardato nella fase determinante della gara. Non dico che l'uno, o l'altro, avrebbero preso il posto del campione d'Italia, ma almeno arrivando col primo gruppo avrebbero visto ricompensato — soprattutto per il romagnolo — l'impegno messo per dare alla corsa l'impronta combattiva e risoluta, rimasta tale, anche dopo la loro scomparsa, fino al traguardo. Dopo aver rilevato che, come gli succede da vari anni, Ronchini ha ancora una volta confermato che soltanto col venir dell'autunno si porta nelle migliori condizioni (e vince le corse), per dare alla svelta un quadro generale della gara e del filo conduttore che l'ha retta per circa duecento chilometri Zino all'arrivo, va detto ch'essa ha avuto le stesse caratteristiche del Qiro del Piemonte: fuga di un gruppo, e il suo resistere alla caccia datagli dagli inseguitori (che soltanto negli ultimi chilometri, visto che la partita era perduta si dichiararono vinti). Come detto in principio, il merito di avere imposto alla « battaglia » un ritmo talmente serrato da finire col riuscire definitivo, spetta in massima parte a Pambianco — il citi temperamento si sa che lo porta volentieri ad assumere iniziative del genere. L'episodio ha preso le mosse sulla lunga salita che, cominciando appena fuori Bassano, porta all'altopiano dei Sette Comuni, piuttosto erta nella sua prima parte HO chilometri), meno ripida, ma sterrata e polverosa per gli altrettanti chilometri rimanenti — dopo » quali si giunge ad Asiago. Rimasti in gruppo per la prima ora e mezzo di strada, bastò la rude pendenza della salita, ma soprattutto l'impeto e la costanza del romagnolo per produrre nella grossa compagnia dei 1S0 partiti, tale scompiglio — destinato a dare alla corsa un volto che non cambiò più, ed ebbe le conseguenze già dette. Avanti ancora che si arrivasse a Conca (km. 60) dove cessano la forte pendenza e il fondo •asfaltato, dietro il romagnolo erano rimasti soltanto in sedici — con un paio di centinaia di metri di vantaggio sui rimanenti. Vale la pena di farne i nomi, giacché — ad onta di velleitari e non riusciti « ritorni > di altri successivamente —, sono stati essi a comandare la corsa, frazionandosi e disperdendosi soltanto più tardi per le vicende della lotta. Essi erano: Defilippis, Maser, Pellegrini, Baldini, Christian, Ronchini, Brugnami, Favcro, Cestari, Fonta* na, Franceschetto, Verìicchi, Boni, Pellicciari, Branca e Becchi. Dopo quella località, lo stato orrendo della strada che causa numerose forature, aggiunto alla sostenutezza dell'andatura imposta di preferenza dall'inesauribile Pambianco con la saltuaria collaborazione di Baldini, di Fallarini, di Moser, di Dcfilippis riducono notevolmente la compagnia. Il « cit » si ritrova due volte appiedato, c perde contatto: ma entrambe le volte riesce a riportarsi nell'avanguardia. Ma vi è appena rientrato che gli scoppia una terza gomma. In quel momento (si era in vista di Asiago, al 77' chilometro di corsa), la vettura della Carpano è indietro — occupata a riparare i guai provocati dalle forature ad j.''ri corridori nW;a squadra. Quando Di fili;.pis ri-yalc in scila, sì trova nel sccotitìo gruppo dui ritardatari. Per lui è finita. Si prodigherà nella taccia: farà parte di alterne pattuglie tutt'altro clic disposte a cedere le armi senza aver prima sparato tutte le cartucce —, ma quelli in fuga erano troppo decisi, perché potessero venir ripresi. Durante quella convulsa ora di corsa fra i cictoli e il polverone, uno solo degli inseguitori aveva potuto riportarsi in avanguardia. Ne va fatto il nome: Fornara, aggiungendovi un elogio, giacché si tratta di un corridore anziano — che ieri ha saputo ancora fare la sua parte. Dunque, erano rimasti li scendendo da Asiago nella Val d'Astico, inseguiti a un minuto e mezzo da un plotone di 15, fra cui vidi Sabbadin, Dacms, Corlesi, Fini, Ciampi, Contento, Brugnami, Massignan, Faveto, Bernardclle, Qaleaz, Fabbri. I primi 5 nominati sono della Philco: come dtre che Magni non aveva che da ordinargli di intensificare la caccia per ristabilire l'equilibrio, raggiungere la pattuglia di testa e dare una nuova faccia alla gara. Ma un cambio di ruota a Carlesi, per quanto rapidamente effettuato, iiicfaiiiuò l'efficacia della controoffensiva. ' E' pur vero che, scendendo verso Schio, il van taggio dei fuggitivi fu messo a i repentaglio; ci fu un momento ohe Daems, Qaleaz, Brugnami e Metra furono cronometrati a soli SO secondi da essi; anzi, mentre il belga rallentava per attendere Carlesi ohe, con altri, veniva a poco più di un minuto, gli altri tre riuscirono ad agganciarsi ai primi — cosi poi landò a sedici l'efficienza dell'avanguardia. Ma non vi rimasero a lungo, ohe il Passo Xon ne provocò il distacco — insieme a quello di altri. Poco prima che si intelasse la salita, la magnifica azione di Pambianco viene interrotta da una foratura — che eli fa per¬ dere il suo posto nella pattuglia di testa. In quel momento la vettura di Pavesi era rimasta indietro, forse perché Massignan ne aveva avuto bisogno. Basta quel mezzo minuto di at tesa, e la sorte di Pambianco i decisa. Ronchini, Baldini, ma specialmente Moser partono all'attacco; e con tanta veemenza, che ben presto, con essi rimaitgono soltanto Pellegrini, Fallarini, Verucchi e Fontana. Da quel momento ogni cosa fu decisa, sebbene all'arrivo mancassero 120 chilometri, ed ancora le difficoltà non fossero finite. Se gli inseguitori, raggruppa¬ ti in una trentina, venivano avanti a tutta forza (a Valdagno, km. 160, essi passarono con l'IO" soltanto di ritardo) alla avanguardia non facevano da meno: ed ogni asperità del terreno era propizia per Moser e .Ronchini di cercare una soluzione di forza. Tentarono sulla salita di San Gottardo (al tOO» chilometro) ma Baldini li rincorse, riportandogli sotto gli altri, salvo Fontana; ritentarono più oltre, quasi in vista di Padova, sullo strappo di Teolo, ma anche qui la vigilanza del «redivivo» Ercole ne ebbe ragione, facilitata anche da un capitombolo di Moser — stretto troppo da vicino da una vettura. La lunga corsa a inseguimento scattata al mattino salendo all'altipiano di Asiago, è così proseguita fino all'arrivo con il sopravvento dei fuggitivi. Ciò che domenica scorsa era riuscito a Sabbadin da solo, ieri non hanno potuto ripeterlo i trenta che facevano parte del gruppo lanciato alla caccia. E sarà la volata che deciderà, fra i sei superstiti, della vittoria. C'è lotta tra Moser e Fallarini per entrare in pista per i primi, aprendo la strada rispettivamente a Pellegrini ed a Baldini che avrebbero dovuto essere i protagonisti dell'estrema stoccata in velocità; ma uno scarto in una curva sul viale d'accesso i fatale a Moser. Cosicché, alla campana è Fallarini che cond~uce davanti al suo « capitano », seguito da Ronchini e Pellegrini, Mentre si aspetta che Baldini spicchi la volata all'entrata della penultima curva, Bone/tini lo previene, e, con un balzo, lo passa, prendendo risolutamente la testa — e mantenendola malgrado il ritorno del bergamasco, che termina secondo dopo avere superato Baldini nel rettilineo finale. Vittorio Varale 1. Diego Bonchinl, che copre i 248 Km. del percorso in ore 6,43'48", allo media orarla di Km. 37,460; 2. Pellegrini; 3. Baldini; 4. Fallarini; 5. Moser; 6. Verucchi, tutti col tempo del vincitore; 7. Fontana a 2'fiO"; 8. Fnvero; 9. Pettinati; 10. Carleai; 11. Dacms; 12. Christian; 13. Conterno a 3'2" davanti ad un gruppo di 17 corridori, tra cut Sabbadin, Deflllppis, Fini, Brogliami, Plzzogllo, Ciampi, Massignan e Pambianco. la vittoriosa volata di Ronchini bui traguardo del Giro del Veneto a Padova (Telef.)