Nino Farina stamane ricompare davanti al Tribunale per la sentenza

Nino Farina stamane ricompare davanti al Tribunale per la sentenza Per l'incidente in «ut mori il direttore delVAnfia Nino Farina stamane ricompare davanti al Tribunale per la sentenza // processo era stato sospeso per ascoltare un importante testimone - Costui si presenta stamane - Avrebbe udito l'imputato ammettere di aver guidato l'auto lcome passeggero, 1 Nella prima udienza fu rico (Nostro servizio particolare) Ivrea, 28 ottobre. (g. n.) - Al Tribunale d'Ivrea riprende domani mattina, per concludersi in serata con la sentenza, il processo contro l'ex campione del mondo di automobilismo Nino Farina ed il mugnaio Giovanni Sado. Essi sono imputati di omicidio colposo per avere provocato la morte del direttore dell'Anna ing. Montagnani in un incidente stradale avvenuto nei pressi del paese di Strambino nell'ottobre dell'anno scorso. Il processo, fin dall'inizio, ha destato grande scalpore non soltanto per la notorietà, di cui gode Nino Farina, ma per la sua ferma presa di posizione di fronte ai giudici: contro le numerose voci dì testimoni che lo contraddicono concordi, egli sostiene di non avere pilotato l'auto in cui si trovava l'ing. Montagnani ed afferma che a guidare era la vittima. Farina — a suo dire — sarebbe dunque estraneo alla sciagura poiché avrebbe viaggiato struito l'incidente. La «1100» dell'ing. Montagnani avanzava velocissima sulla statale n. 26 quando, nel tentativo di sorpassare un camioncino a bordo del quale vi era il mugnaio Sado che stava svoltando in un viottolo laterale, urtò nella parte posteriore di quell'automezzo, rimbalzò sulla spalletta di un ponte e si sfasciò. Le persone accorse avrebbero trovato Nino Farina, ferito, accasciato al volante della «1100» e l'ing. Montagnani morente al suo fianco, con le gambe incastrate nella lamiera contorta. La responsabilità del sinistro ricadeva, secondo il giudice istruttore, su Farina e sul Sado che furono rinviati a giudizio. Tutti i testimoni, chiamati fra coloro che avevano liberato Farina e Montagnani subito dopo lo scontro, hanno dichiarato unanimemente che l'ex campione era al posto di guida: tre giovani che seguivano su un'Appia la tragica «1100», lo stesso Sado, una passante e la figlia di un contadino che sì trovava sul ciglio della strada al momento dell'incidente. Questa ragazza]mraccolse le ultime parole del l'ing. Montagnani, che suonano rivelatrici* «Chi conduceva l'auto?» essa gli chiese. «Il mio amico», rispose Montagnani, ormai in agonia. Un'altra deposizione venne offerta spontaneamente e non senza emozione dall'impiegato Vincenzo Gallo, il quale aiutò Farina a districarsi dai rottami: il Gallo, dopo aver inviato al Procuratore della Repubblica di Ivrea una lettera anonima in cui indicava Farina come il pilota della «1100», si presentò all'improvviso in piena udienza, a confermare le gravi dichiarazioni contenute nella lettera. Un solo teste ha parlato per scagionare Farina: un funzionario della Rai di Torino che vide il campione, nel primo pomerìggio del 17 ottobre (due ore prima della sciagura), salire suU' auto del Montagnani ed andarsi a sedere vicino al guidatore. Malgrado la serie schiacciante di testimoni che lo smentiscono, Farina non ha ceduto in nessun particolare della sua versione. Do:. .ni fEtzmrrrrrtrirséldbt ]mattina gli sarà messo a con fronto lo studente eporediese Enrico Ocleppo, considerato teste della massima importanza. Egli tempo fa dichiarò al magistrato inquirente di avere accolto sulla propria vettura, dopo lo scontro, il corridore e di averlo udito ammettere di essere stato lui a guidare la «1100». Dopo lo studente, verranno chiamati a deporre alcuni periti, e tra di essi il medico legale che visitò Farina all'ospedale e rilevò sul suo corpo ferite causate preé\imibilmente dal volante dell'auto. Poi parleranno il P. M. dott Squarotti, gli avv. Chabod, Piazzi e Perroux di Parte Civile, il difensore del mugnaio aw. Oberto e quelli di Farina, Mussano e Gino Obert.

Luoghi citati: Ivrea, Strambino, Torino