L'inchiesta per i "balletti verdi,, riprenderà fra due o tre settimane
L'inchiesta per i "balletti verdi,, riprenderà fra due o tre settimaneL'inchiesta per i "balletti verdi,, riprenderà fra due o tre settimane Giudice istruttore e Pubblico Ministero devono occuparsi di altre cause urgenti - Il traffico di droghe consisteva in una falsa cocaina (Dal nostro inviato speciale) Brescia, 22 ottobre. L'istruttoria sui « balletti verdi > è sospesa, quella sugli stupefacenti è già conclusa. La prima, dopo un vivace inizio — due arresti, ventisei persone interrogate, due ispezioni domiciliari nei soli primi tre giorni di lavoro —, si è dovuta arrendere alle fatali, inderogabili scadenze del calendario. Il 27, il 28, il 29 prossimi il giudice istruttore dott. Arcai deve compiere un viaggio in Abruzzo, per delicati accertamenti riguardanti un'altra causa. Poi siamo già a novembre, i Santi, i Morti, la Vittoria, quindi le elezioni, e poiché i magistrati sono anche presidenti di seggio, l'apertura delle urne e lo spoglio delle schede. E siamo cosi arrivati al 9 o 10 di novembre. Verso quella data, probabilmente, potrà riprendere l'istruttoria sui « balletti verdi ». Il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Giannini, da noi interpellato, ha detto che il lavoro proseguirà meglio quando si saranno placati intorno al Palazzo di Giustizia i clamori di stampa. Ha chiarito che i magistiati non hanno soltanto questo processo da curare: cinquecento ne hanno i giu- bdici istruttori, e sono soltanto in due, e seicento ne ha la Pro-I cura della Repubblica. Bisogna ammettere che i casi dei « balletti verdi », per quanto delicate e impellenti siano le domande che si fa l'uomo della strada, a Brescia e in Italia, su questo argomento, non possono vantare diritto dì precedenza assoluta su tutti gli altri casi giudiziari giacenti negli scaffali. « L'istruttoria sarà ancora lunga, gli accertamenti laboriosi. Non c'è stata alcuna pressione su di noi, abbiate fiducia — ci ha detto il dott. Giannini —, avete visto il nostro coraggio nell'iniziare quest'opera, slate certi che nel futuro non saremo da meno. Andremo sino in fondo ». Ci è stato lasciato anche capire che l'istruttoria potrebbe continuare in sordina, nei prossimi giorni, onde evitare che la curiosità pubblica sia mobilitata e possa turbare 11 normale avvicendarsi dei testimoni e dei denunciati nell'ufficio del magistrato. La seconda istruttoria, di cui ieri avevamo dato, con il beneficio dell'indiscrezione, un rapido annuncio, è quella degli stupefacenti Abbiamo detto dì sei arresti, compiuti dai cara- binieri di Brescia in ordine ad un traffico di droghe, acquistate a Chiasso, poi immesse sul mercato di Milano, passando da Brescia. Gli arresti ci sono stati, il traffico anche, ma gli stupefacenti erano falsi. Questa è la grossa novità del giorno, che fa ricadere nel nulla, come un pallone sgonfiato, il nuovo scandalo. La magistratura ha incaricato un perito di esaminare la bianca mercanzia che i sei personaggi in que-1 stione commerciavano clandestinamente. La risposta del perito è che non si tratta di cocaina, ma di una falsa droga, chiamata tropococaina, un banale surrogato, assolutamente innocuo, e che tuttavia era pagato a peso di cocaina. Perciò, carissima. I trafficanti di stupefacenti si sono rivelati, insomma, dei semplici truffatori, che ingannavano i clienti dando loro a fiutare della polverina bianca. Degli arrestati, quattro sono già stati rimessi in libertà. Ne rimangono in prigione soltanto due, a causa di vecchi conti ancora in sospeso con la giu- ~ gh.
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