Un giovane maestro sconvolto dalla follia entra in una chiesa; sono io il parroco

Un giovane maestro sconvolto dalla follia entra in una chiesa; sono io il parroco Pietosa vicenda di un insegnante solo ed ammalato Un giovane maestro sconvolto dalla follia entra in una chiesa; sono io il parroco Giunto gualche anno fa da un paesino del Veneto - Viveva presso un'affittacamere, ogni mattina si alzava alle cinque per recarsi in una scuola di Moncalieri - Era stanco ed esaurito Ieri la crisi: «Sono stufo di fare il maestro, cambio mestiere» - Ora è ricoverato in manicomio P0* fermarlo vef"l° "' Alle 21,15 di ieri sera 11 campa-; nello dell'ufficio parrocchiale della chiesa di Maria Assunta, in via Nizza, suonava a lungo. Il parroco don Vincenzo Serra si affrettava ad aprire pensando che quella insistenza fosse determinata da qualche fatto grave: la richiesta dei conforti religiosi ad un moribondo o la necessità di usare il telefono per un iiidtdferitef - SI trovava davanti un giovane alto, distinto, che aveva gli occhi sbarrati come se, appunto, dovesse portare una notizia gravissima. Ma il prevosto doveva ricreder si presto. Il visitatore spingeva con una mano la porta e la spalancava. « Ci voleva tanto ad aprire?» chiedeva con vece alcerata. Don Serra gli sì parava davanti Lo sa perché sono gridava lo sconosciato gesticolando tanto che 11 pa 'oco doveva indietreggiare per non essere colpito. « Sono venuto perché sono stanco di fare II maestro, voglio fare ■• prete, lei mi dia le sue pecorelle e io le do 1 miei scolari, sono stanco di alzarmi tutte le mattine cosi presto, non ce la faccio più ». Don Serra tentava di calmarlo e di persuaderlo, ma lo strano visitatore alzava ancor più la voce. « Ah, dunque lei si rifiuta, ma lo sa che io posso andare a fare il cardinale? Lei dovrebbe ringraziarmi d'essere venuto qui, di averle dato la preferenza. Avanti, mi faccia passare e mi consegni anzitutto il piviale». Il prevosto a questo punto si rglcvPsdesmimmiimiiimiimimimimmmimmmmmm rendeva conto che era difficile arginare l'irruenza del pazzo e allora chiamava a gran voce I due curati. Un minuto dopo accorrevano don Eugenio Borio e don Paolo Ganglio; quest'ultimo, resosi conto di quanto stava accadendo, tornava precipitosamente indietro, si lanciava al telefono e chiamava la «Volante». Pochi minuti dopo arrivava un equipaggio. Il pazzo era ancora nell'Ingresso, trattenuto a stento dai tre sacerdoti. Stava ribadendo per l'ennesima volta, con parole sconnesse e quasi incomprensibili, che voleva fare il parroco perché lo riteneva più comodo che fare il maestro. Caricato sulla camionetta, veniva accompagnato nel vicino commissariato Barriera di Nizza e qui era identificato per il maestro eie montare Nino C. di 32 anni, abitante in via Torrazza 1, presso la famiglia Gianotti. Il commissario faceva intervenire un medico municipale che sottoponeva il giovane a una visita. Lo riscontrava pericoloso a sé e agli altri, quindi ordinava il suo ricovero al manicomio. Un'ora dopo entrava a Collegno. Il maestro sconvolto da follia è di Puos d'Alpago, un paese in provincia di Belluno dove abitano ancora la madre e due sorelle. Viveva in montagna. Alcuni anni fa decise di trasferirsi a Torino e gli fu assegnata la sede di Moncalieri. Nelle scuole elementari < Silvio Pellico », 3" maschile, ha insegnato anche ieri mattina. Ave¬ miiiimmmiimiiiimimmiiimiimimmmmii va preso In subaffitto una camera presso la famiglia Gianotti che ha una latteria In via Torrazza angolo via Monastero. Al mattino si alzava prima delle sei, si preparava la colazione, poi prendeva l'autobus per Moncalieri. Alle tredici era di ritorno e incominciava a prepararsi fi pranzo, in camera sua. Era una vita pesante e spesso se ne lamentava. « Per 43 mila lire al mese — diceva — mi tocca fare delle acrobazie t. Negli ultimi giorni appariva particolarmente stanco, diceva anche che l'affaticamento del lavoro anziché farlo riposare meglio gli toglieva il sonno Qualche volta si alzava al mattino senza aver chiuso occhio in lutto la notte. Ieri pomeriggio alle 16 era passato davanti al negozio dei Gianotti, aveva guardato dentro e aveva salutato la signora apparentemente calmo. Era salito in camera sua da dove non era uscito se non verso le 21 per andare dal parroco.

Persone citate: Eugenio Borio, Gianotti, Nino C., Silvio Pellico, Vincenzo Serra

Luoghi citati: Belluno, Collegno, Moncalieri, Nizza, Torino, Veneto