Un traffico di stupefacenti s'inserisce nel caso dei "balletti verdi,, a Brescia di Gigi Ghirotti

Un traffico di stupefacenti s'inserisce nel caso dei "balletti verdi,, a Brescia Nuovi sconcertanti sviluppi dell'Inchiesta giudiziaria Un traffico di stupefacenti s'inserisce nel caso dei "balletti verdi,, a Brescia La vicenda assume aspetti angosciosi - Ieri un giovane di diciassette anni si è inginocchiato sulla strada davanti ai fotografi implorando di non rìtrarlo - Più tardi, a mezzanotte, ha telefonato al suo legale: «Non mi cerchi più, vaio ad uccidermi» - E' scomparso 9 . j^ l (Dal nostro inviato speciale) Brescia, 21 ottobre. Che cosa succede a Brescia t Eravamo impegnati con là, istruttorio dei «bonetti verdi», ed intanto scoppia un nuovo scandalo, forse ancóra più grave, Si tratta, questa volta, di traffico, di stupefacenti, con scalo in città e in provincia, e diramazioni in Svizzera Nella giornata di oggi sarebbero state arrestate dai carabinieri di Brescia sei persone. Dell'iniziativa in corso, era già trapelata qualche voce nella mattinata, ma solo^nella tarda notte si sono avute le primo indicazioni conoreie. La operazione è in pieno sviluppo, e taluno vuole collegarla al risultato dei primi tre giorni di istruttoria sui balletti tra invertiti. Esistono, ha detto uno dei due magistrati che conducono l'inchiesta, il dott. Arcai, giuj istruttore, « dei fatti gra vi, preoccupanti, allarmanti », e intorno a questi fatti si fa un po' di luce, un poco per volta, tra mille paure. Paura che si accenda sull'episodio giudiziario la speculazione politica, paura che si dica troppo, .o troppo poco, paura che si fotografi quésto e non quell'al¬ illllllllillUiililiJiiiiilllllllllllllllillMIillilllllliilli tro, paura che la città inte- ra finisca per tirarsi addosso l'equivoca e immeritata nomea, che spetta tnvebe ad un gruppetto soltanto, e non tutto di cittadini bresciani; paura ohe tutto si concluda, come tante altre volte in questo Paese, nel vólo' finale dei sòliti Stracci. Le due persone arrestate ieri, l'avv Giuseppe Roseghini e il cameriere Giovanni Assaline le prime vittime pubbliche dello scandalo,, non sono figure abbastanza di rilievo per poter gettare la croce addosso su uno o l'altro ceto, o su una intera città. L'uno, professionista quanto mai oscuro e, a quanto si apprende, afflitto da malattie da drammi familiari, da penuria cronica di cause e di parcelle, uno sventurato ohe la guerra e la lunga prigioni ^ restituirono alla società ridotto a un rottame; l'altro, poco più- che un ragazzo, probabilmente un anormale, che lucrava sulle debolézze degli altri. Questi mnifnconfci personaggi conducevano dunque il ballò di Brescia? In. città si dicel e si teme, che qu;sto non sia che un inizio, e che andando avanti ne vedremo di belle. Oggi abbiamo visto un furgone cellulare an- iiilliiilllllHlilllllll illuminili unni dare e venire dal carcere al «Palazzo di Giustizia sei o sette volte, e sempre eì si chiedeva, noi che eravamo di fazione, quali misteriosi personàggi avrebbe caricato. Ma la giornata, e finita senza che nessuno abbia raggiuntò, in prigione, gli arrestati di ieri, il cameriere « Claudia Cardinale », ài secolo Giovanni Assalini, e l'avv. Giuseppe Roseghini, detto anche €l'avvocato Pino di Cremona». L'autofurgone cellulare una volta ripartì con un ladruncolo, il quale andava mostrando con fierezza la sua onesta faccia di uomo sano, di istinti ortodossi. Spirava dal suo portamento una fierezza del proprio essere e delle proprie manette, un ostentato desiderio di proclamarsi totalmente estraneo alle tenebrose complicazioni del sesso, ohe sono al centro dei famigerati balletti. Un'altra volta salì sull'autofurgone una gióvane donna dai capelli rossi, abbastanza ben vestita, che mise piede sulla predèlla carceraria con la distinzióne di una signora che s'imbarca per andare a teatro. Si seppe poi ohe era u- modesta comparsa in un' altro affare, ohe sta maturando nel nome della senatrice Merlin, però nulla ha a che fare con gli sviati di cui ci stiamo occupando. ' Usolrono dà' Un ufficiò, ancheggiando, due giovanòtti, capelli vagamente ossigenati, un'ombra di trucco sitila faccia; e costoro già ieri erano apparsi sulla scèna, sono due Camerieri di un ristorante di Orzinuovi, noti perle loro anormali amicizie; ma è successo che ieri i due giovanotti, Adelino e Pasqualino, sì pavoneggiavano quasi davanti a noi, e ci lasciavan capire di non essere niente affatto impressionati, anzi lusingati, di questa chiamata alta ribalta dei « balletti verdi ». Ma oggi, nella loro seconda apparizione, l'umore era diverso e opposto. Adelino e Pasqualino sono'fuggiti alla vista dei fotografi, si sono rintanati'in un vicolo buio nei pressi del Palazzo di Giustizia; e poiché gli implacabili inseguitori insistevano per ritrarli, uno d'essi, Adelino, gli si è inginocchiato davanti, scongiurando di non essere ritratto; e pareva scosso, lo sventurato, da un'emozione dolorosa, degna di pietà. Nessuno ha avuto il coraggio di scattare fotografie. E Adelino sé n'è andato avvilito, a capo chino. Ma stasera, poco prima di mezzanotte, la voce del giovane (ha soltaiito diciassette anni) è stata udita per telefono dal suo legale, avv. Pendile. Gli ha dettò: c Non mi cerchi più, vado a Verona, là mi ucciderò. Addio >. Quindi ha troncato la comunicazione. L'avvocato ha avvertito la polizia* La vicenda prende una piega angosciosa. Oggi hanno avuto effetto sui chiamati gli arresti di ieri, e, se poche ore prima l'istruttoria poteva sembrare un fatto da sfruttare al fini di uri obliquò esibizionismo, oggi, il clima duro e deciso degli interrogatori, l'andirivieni nel cortile del carrozzone carcerario, hanno certamente avvertito ohi entrava nella stanza del giudice istruttore che su questa faccenda c'è poco da scherzare. Il mattino è stato occupato dai piccoli episodi che abbiamo descritto. Bono state interrogate quattro persone, o forse qualcuna di più. Non ci è possibile garantire l'esattezza di queste cifre, ancTio perché, come poi si è capito, quel va e vieni del furgone cellulare può avere distratto l'attenzione degli osservatori da un fatto che si è scoperto solo nel pomeriggio..TI fatto è questo: esiste un'uscita dal Palazzo di Giustizia, per una porticina secondaria, sconosciuta ai profani. Alcuni testimoni o de- sddcmlufausdli salgono e scendono dall'ufficio del giudice istruttore senza dare -nell'occhio. Ciò-è apparso chiaro quando, nel primo pomeriggio, un avvocato intavolò una disputa a gran voce con uno dei fotografi in attesa. In fealtà il piccolo incidente, tnno clamoroso, era causato ad arte per coprire la ritirata ad un oliente dell'avvocato, che stava uscendo per le fodere dal palazzo sulla strada. La manovra fu scoperta, l'avvocato ; fu visto rincorrere in automobile un'altra macchina che lo aspettava, a qualche centinaio di metri dal palazzo. Ed in questa, c'era, contornato di carabinieri -in abito borghese, un commendatore della provincia bresciana. Le due macchine, con una scorta di carabinieri in motocicletta^ scivolarono via a grande velocità verso le pòrte di Brescia, verso il lago di Garda. Commendatore, carabinieri, avvocato hanno puntato su una località del lago che le guide descrivono come la € Portofino del Garda », Portese. A Portese, in una villa e con il commendatore in questione, i carabinieri hanno sostato lungamente, ope rando rilievi connessi all'istruttoria in corso. A fine di giornata, gli interrogati dal giudice istruttore potevano essere, al più, una mezza dozzina. Nessun arresto, come abbiamo detto. Sono in programma per domani alcuni segreti accertamenti. Il iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii dott. Giannini, pubblio' ministero presente all'istruttoria, ha annunciato ohe domani e lunedì sono sospesi gli interrogatori. Gigi Ghirotti

Persone citate: Claudia Cardinale, Commendatore, Giannini, Giovanni Assaline, Giuseppe Roseghini, Merlin