"Squadre d'azione» fondate da Soustelle sul modello fascista per imporre lo suo politico di Sandro Volta

"Squadre d'azione» fondate da Soustelle sul modello fascista per imporre lo suo politico l'ex-minisfro o capo di un "raggruppamento nazionale,, "Squadre d'azione» fondate da Soustelle sul modello fascista per imporre lo suo politico Lo scopo principale: opporsi ad ogni accordo in Algeria ■ Proposto per la Francia un regime corporativo e antiparlamentare - Il piano squadrista comprende una milizia di giovani (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 ottobre.' . Non si poteva fare a meno | di richiamare alla memoria ; certi vecchi slogans, ascoltan\ do ieri la conferenza-stampa j di Jacques Soustelle, vecchi | slogans, che nessuno avrebbe mai immaginato di udir ripe' tere proprio da lui, un uomo che prima della guerra è stak to uno degli esponenti della l intelligenza antifascista e du: rante l'Invasione tedesca ha \ partecipato attivamente alla j lotta di liberazione nazionale, X fra i più intimi collaboratori | del generale De Gallile. Erano propositi incredibili, pronunciati da un uomo che £ ha passato la maggior parte t della sua esistenza nello stu' dio delle antiche civiltà e ne ' ha rivelato il segreto con la : intuizione di un autentico ar:- tista, un uomo che, nella sua opera di scrittore, ha sempre i dimostrato un gusto e un'ele] ganza intellettuale ammlreij voli. ! Eppure, quelle frasi che riportavano il ricordo di anni fra i più oscuri della storia di | Europa, Jacques Soustelle le ; ha proprio pronunciate ieri e j coloro che assistevano alla de primente manifestazione era ; no costretti a chiedersi come I sia possibile che una sfrenata ambizione abbia portato un nomo di quella levatura a rin negare in tal modo se stesso e tutto il suo passato. Come sì sarebbe potuto fare a me no di ricordare, condite con un po' di < libro e moschetto », le squadre d'azione fasciste, le SA, le SS naziste, quando Soustelle ha manifestato la decisione di costituire « des équipes de pensée et d'action >? . Il nocciolo della conferenzastampa di ieri è appunto questo: « Costituire delle squadre d'azione >. Si tratta, nell'intenzione dell'ex-antifascista, di c squadre che potranno federarsi nella cornice regionale e al ' livello nazionale in modo molto semplice, senza burocrazia né caporalismo, per confrontare i loro punti di vista, coordinare la loro azione, e soprattutto stabilire e mantenere un attivo legame che sia, nel corpo della nazione, come la circolazione nel corpo umano >. Non sarà dunque un nuovo partito il « raggruppamento nazionale» che Soustelle ha annunciato ieri. Come Mussolini che, negli anni delle peggiori violenze precedenti alla marcia su Roma, negava che il suo fosse un partito e lo chiamava anzi c antipartito », anche Soustelle ha affermato: <Non ho l'intenzione di creare un nuovo partito con la sua struttura tradizionale ». Organismi della lotta polìtica nei paesi democratici, i partiti sono rifiutati da Soustelle, che li considera « formazioni elettorali », con un'espressione che, qualora la sua iniziativa avesse successo, porterebbe fatalmente al disprezzo per i < ludi cartacei ». Non soltanto, d'altronde, le squadre d'azione sono nel programma esposto ieri, ma anche un'organizzazione che fa pensare ad una vera e propria milizia. L'oratore ha infatti previsto l'istituzione d'un < servizio nazionale » per la gioventù, servizio < di cui non sarà propriamente militare altro che la parte resa necessaria dalle circostanze del momento ». I comunisti, per Soustelle, sono « coloro che sacrificano le libertà a un sistema totalitario », ma per lui il totalitarismo esiste soltanto da quella parte e non nel sistema corporativo che ha annunciato ieri, quando ha sostenuto la necessità di avere in uno stesso blocco i datori di lavoro, gli operai e ì tecnici. L'antisemitismo è il solo elemento che manca al neofascismo di Soustelle, il quale si è anzi dichiarato contrario a « coloro che cedono all'oscura vertigine del razzismo ». Però, questa mancanza non toglie nulla al quadro, se si tiene conto che neppure il fascismo della vigilia era razzista In questo caso, poi, la deficienza è abbondantemente compensata dall'atteggiamento relativo all'Algeria. Su questo punto, la presa di posizione di Soustelle è mata di aperta rivolta alla politica del generale De Gaulle. < L'Algeria algerina — ha detto — è un'illusione », ed ha poi aggiunto che tale politica « non conoscendo la natura delle cose e degli uomini, può sboccare soltanto sulla secessione attraverso spaventose convulsioni ». Ha difeso perciò tutte le tesi del più intransigente colonialismo. In opposizione a De Gaulle, si è dichiarato europeista ed atlantico, ma in un modo che toglie ogni valore a quella dichiarazione: < Potenza euroafricana — ha detto — a cavallo su due continenti, la Francia non può né deve sacrificare questa doppia vocazione a una concezione stretta della sicurezza occidentale ». A questo proposito, ha usato termini che riecheggiavano quelli che avevano messo di moda i teorici della Realpolitik tedesca: < E' necessaria che i nostri alleati ammettano senza riserve questo carattere particolare della realtà geopolitica francese ». Consapevole che il successo fascista dipende soltanto dal sostegno delle forze economiche più retrive, Jacques Soustelle ha voluto anche fare l'elogio di Antoine Pinay, che di tali forze è uno degli esponenti più autorevoli. Ma su questo punto è probabile che si sia illuso, perché tutto lascia supporre che Pinay, il quale è un conservatore di tipo liberale, non si lascerà accalappiare in una avventura così dissennata. Sandro Volta

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