Presentata una mozione di sfiducia alla Camera francese contro il governo

Presentata una mozione di sfiducia alla Camera francese contro il governo Per disapprovare i progetti atomici di De Gaulle Presentata una mozione di sfiducia alla Camera francese contro il governo L'iniziativa socialista appoggiata da 67 deputati - Il voto lunedì - Mollet in una vivace riunione dell'Assemblea accusa Debré di violare le norme parlamentari ponendo la questione di tiducia sui piani nucleari - Vietata la dimostrazione degli studenti per la pace in Algeria (Nostro servizio particolare) Parigi, 20 ottobre. La Camera si pronuncerà lunedi sulla mozione di censura contro il governo che, firmata da 67 deputati (22 socialisti, 19 indipendenti e agrari, 17 radicali e 9 del centro-sinistra), è stata depositata stasera alle 19 e dice, fra l'altro: e L'Assemblea Nazionale afferma di nuovo la sua volontà di dotare la nazione delle armi moderne, tenendo conto delle tecniche nucleari; considera che il governo ha cercato meno di ottenere i mezzi che non di far approvare dal parlamento una concezione nuova della politica europea e atlantica; considerando che, opponendosi a una mozione che li invitava a iniziare con gli a' leati le trattative per giur re" alla creazione" sottoponila integrata, di una forza comu-ne di dissuasione, quando certe dichiarazioni autorizzate permettevano di sperarne la realizzazione, il governo impedisce all'Assemblea di pronunciarsi con chiarezza e falsifica il senso e la portata della discussione; considerando che non è quindi possibile adottare com'è il progetto di legge, per il quale il governo ha posto la questione di fiducia in condizioni abusive, e che l'articolo 49 della Costituzione mette i deputati dinanzi all'alternativa o di votare una mozione di censura o di essere pronti, fra l'altro, a votare favorevolmente, 1 deputati sottoscritti propongono all'Assem blea di votare la mozione se guente: " L'Assemblea Nazionale, desiderando esprimere la sua volontà sul contesto diplo matico, europeo e atlantico che domina la discussione del progetto, censura il governo conformemente all'art. 49 della Costituzione " ». L'iniziativa della mozione di censura è stata presa dai socialisti in risposta alla questione di fiducia che il Primo Ministro Michel Debré ha posto alla fine della, notte scorsa, pur sapendo che il suo atteggiamento avrebbe provo calo vivo malcontento L'atmosfera era piuttosto accesa quando il Primo Ministro sali alla tribuna per dichiarare che « sul voto del progetto di legge » egli « impegnava la responsabilità del governo, invocando l'art. 49 della Costituzione»: quel riferimento non sembrava giusto giuridicamente, visto che < la questione di fiducia può essere posta soltanto quando si passa alla discussione degli articoli ». mentre Michel Debré « s'oppo neva alla mozione di rinvio alle commissioni parlamentari » presentata dai deputati di cin- que gruppi. Le proteste contro quel metodo, giudicato poco elegante, per togliersi da una brutta posizione, si alzarono immediatamente dai banchi dell'opposizione: «Dimissioni!» urlava Guy Mollet; « Osservate le regole », si gridava dai gruppi di sinistra, mentre da quelli della Unione Nuova Repubblica i ■ deputati applaudivano il loro capo che usciva dall'aula con un sorrisetto sulle labbra. Gli uscieri si guardavano un po' stupiti, ritrovando in quell'agitazione e in quelle urla i tempi della IV Repubblica, e per prudenza s'infiltrarono fra i piccoli corridoi che separano la destra dalla sinistra per impedire un eventuale diL-"\stro. Ma non ci fu il minimo suambio di pugni: i deputati U» ritrovarono nei corridoi a discutere, osservando che Mi chel Debré agiva proprio con i metodi che egli, in passato, aveva rimproverato alla IV Repubblica; e da Jean Paul David a Georges Bidault, tran ne gli uomini della Unione Nuova Repubblica che sono tenuti al silenzio, il giudizio era unanime: «E' scandaloso>. Poi i socialisti presero im mediatamente l'iniziativa di elaborare la mozione di cen sura, senza la quale il progetto, su cui il governo ha posto la fiducia, si troverebbe automaticamente approvato: da principio avrebbero voluto presentarla da soli, ma dinanzi all'unanimità delle proteste (sempre ad eccezione della Unione Nuova Repubblica) hanno deciso di accettare anche la firma degli altri partiti. Il Mrp (democristiano) ha fatto sapere tuttavia che il suo gruppo deciderà soltanto lunedì, a seconda delle spiegazioni che Michel Debré potrà dare circa il suo voto. Nonostante la tensione che regna alla Camera, non si crede che il governo sia in pericolo, ma il congiungersi delle varie opposizioni può limitare notevolmente la portata del voto che il progetto dì forza atomica otterrà. Vivo malcontento si manifesta, d'altra parte, fra i partiti e fra gl'intellettuali, per la decisione del governo di proibire la dimostrazione in favore della pace in Algeria decisa dall'Unione nazionale degli studenti per giovedì prossimo: poiché gli studenti hanno deciso di farla lo stesso, e ad essi si uniranno parecchie organizzazioni di sinistra e sindacali, mentre quelle di estrema destra, dal canto loro, vogliono fare una contro-dimostrazione, si temo no disordini gravi. 1 m 1. m.

Persone citate: Assem, De Gaulle, Georges Bidault, Guy Mollet, Jean Paul David, Michel Debré, Mollet

Luoghi citati: Algeria, Parigi