La dottrina cattolica ed il comportamento del cittadino nell'attività politica

La dottrina cattolica ed il comportamento del cittadino nell'attività politica Lettere al nivettave La dottrina cattolica ed il comportamento del cittadino nell'attività politica Signor Direttore, , Un'agenzia dì informazione della cui serietà non possiamo dubitare, 11 S.oe.p.i. di Ginevra, comunica nel suo bollettino del 7 ottobre corr., la seguente informazione: « Un eminente teologo gesuita, il R. P. Gustavo Weigel, ha tenuto una conferenza a Washington nel corso della quale ha precisato quale sarebbe la situazione di un presidente cattolico in rapporto alla sua chiesa ed al suo paese. «Il R. P. Weigel, professore in uà seminario gesuita presso Baltimora, e autorità In materia di rapporti fra Chiesa e Stato, ha messo in evidenza che si deve fare una distinzione tra legge della Chiesa e legge della società civile e che pertanto si può affermare che, in realtà, un alto funzionario ha una " doppia vita ". Privatamente egli è libero di ubbidire alla sua Chiesa, ma nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche, " egli è l'uomo della legge che è stato costituito per fini pratici che non impongono alcuna filosofia o teologia, particolare ". « La Chiesa Cattolica Roma¬ na, egli ha affermato, non si interesserebbe minimamente delle attività politiche d'un presidente degli Stati Uniti che fosse cattolico, e quest'ultimo non sarebbe in alcun modo legato dalle concezioni morali della sua Chiesa nelle decisioni che sarebbe chiamato a prendere su questioni di interesse pubblico. < Per quello che riguarda 11 confessore del presidente, il suo ruolo sarebbe "Amicamente' privato, di natura morale e religiosa, senza ingerenza alcuna in materia politica, poiché questa ha il suo fondamento non nell'etica, ma nella legge". Inoltre, ha dichiarato l'oratore, " si può senza esitare affermare che né i vescovi, né il Papa" si Immischlerebbero nelle attività politiche del presidente degli Stati Uniti. Essi non lo fanno "né nel caso di un Adenauer, né di un De Gaulle, 1 quali, del resto, non lo tollererebbero affatto ". < Un funzionario cattolico affronta le sue responsabilità con una coscienza cattolica, allo stesso modo come un protestante lo fa con una coscien¬ za protestante, dice ancora 11 R. P. Weigel, ma egli non è affatto né un professore di morale né di filosofia». DI fronte alle precise affermazioni del gesuita Weigel, esaminandole secondo la nostra esperienza italiana ci dobbiamo chiedere se esse riproducono esattamente la dottrina cattolica romana v o ne siano invece una interpretazione arbitraria, evidentemente suggerita da una particolare preoccupazione politica. Abbiamo comunque la netta sensazione che la dottrina cattolica sul comportamento del cittadino nella sua vita e attività politica sia concepita, in Italia, in modo diverso. Leggeremmo quindi con vera gioia, per il reciproco bene della Chiesa Romana e dello Stato Italiano, l'affermazione di una autorità del campo religioso cattolico-romano la quale affermi gli stessi principi proclamati con tanta decisione e precisazione dal R. P Weigel. Alberto Ribet Pastore della Chiesa Evangelica Valdese Milano, 20 ottobre 1960.

Persone citate: Adenauer, Alberto Ribet, De Gaulle, Weigel

Luoghi citati: Baltimora, Ginevra, Italia, Milano, Stati Uniti, Washington