Malagodi: Vogliamo che duri l'attuale equilibrio politico di Michele Tito

Malagodi: Vogliamo che duri l'attuale equilibrio politico .Alla felerisione il se a retarlo del partito liberale Malagodi: Vogliamo che duri l'attuale equilibrio politico «I liberali siedono alla Camera dove sedeva Giolitti: al centro-sinistra; il loro centrismo è " dinamico " » - Netta chiusura verso il msi e Nenni - Appoggio cordiale a Fanfani (Dal nostro corrispondente) Roma, 18 ottobre. Per la sesta puntata della rubrica televisiva «Tribuna elettorale » ha parlato l'on. Malagodi, segretario del partito liberale. L'on. Malagodi era stato uno dei più accesi sostenitori della necessità dei dibattiti televisivi, difendendone la formula contro le esitazioni che si erano manifestate a suo tempo. Egli aveva suggerito nel giorni scorsi di concedere ai giornalisti interroganti un diritto di replica in maniera da costringere i leaders politici al massimo di chiarezza e di franchezza. Malagodi ha cominciato la sua esposizione ricordando che all'Onu si discute dell'Alto Adige: egli ha salutato così la delegazione italiana, che si batte « contro ogni ritorno di quel folle nazionalismo e razzismo che per due volte in una generazione ha trascinato con tutta l'Europa i popoli germanici al dissesto: quei popoli germanici cui dobbiamo dire amichevolmente, ma fermamente che i trattati" si rispettano ». I dibattiti alla televisione sono un'altra, prova della realtà della nostra democrazia: queste cose non erano possibili sotto il fascismo, sotto Hitler, sotto la repubblica di Salò, né sono possibili nei Paesi comunisti. Il solo strumento valido per il progresso civile del nostro Paese — ha poi detto Malagodi — è la « convergenza dinamica » dei partiti democratici, convergenza resa più facile dai progressi economici italiani. La funzione del pli non è mai stata e non è di freno, ma di « garanzia e di stimolo » anche contro le illusioni generose degli altri. Tra queste illusioni c'è quella della apertura a Nennl, che 1 liberali combattono. I liberali combattono 'anche contro le « forme deteriori » di statalismo e contro molti enti pubblici che sono in realtà strumenti di partito. Questa è una tipica azione liberale: votare bene significa votare per le forze democratiche e scegliere, tra esse, il partito liberale. Sono quindi venute le domande, tutte rispettose e cordiali, cui Malagodi ha risposto con prontezza e quasi sempre esaurientemente. « 11 partito liberale si rifiuterà dopo il 6 novembre di partecipare a maggioranze simili a quella del governo Segni, dai liberali messo in crisi nel febbraio scorso?». Risposta: Non facciamo i profeti, per conto nostro desideriamo che l'equilìbrio polìtico rimanga inalterato. « Che ne dice Malagodi del "centrìsmo dinamico" che " marcia verso i socialisti?" (la domanda era di un redattore del quotidiano fascista di Roma). Risposta: Vogliamo un centrismo dinamico che marcì in avanti, non verso i socialisti, e sulla marcia in avanti sono d'ac cordo anche gli altri partiti. « Com'è che, una volta avversari decisi di Fanfani, i liberali ne sono divenuti i sostenitori?». Risposta: Non facciamo questione di uomini; Fanfani ha preso atto dell'impossibilità di dar vita ad un governo di • centro-sinistra e si è portato su posizioni di convergenza democratica. Perciò lo appoggiamo. < Se il Pll dovesse scegliere, nei Comuni, tra una collaborazione coi socialisti e una collaborazione coi fascisti, cosa farebbe? ». Risposta: Siamo al centro, ci opponiamo alle forze totalitarie, < in particolare ai comunisti e ai so I Illlllllllll 1111111111111! IMI I Milli III1IIIIE clalisti ». « Cosa pensa il Pli della libertà d'azione che la De si riserva? ». Risposta: Se domani la De dovesse aprire a Nenni « su scala nazionale», le. conseguenze politiche « si tirerebbero da sole >. «Com'è che il Pli, se sì dichiara antifascista e anticomunista, collabora in Sicilia e a Roma, oltre che coi democristiani, anche coi fascisti? ». Di Roma Malagodi non ha parlato, della Sicilia ha detto che vi si profilava il pericolo d'una crescente influenza comunista e persino di < ombre di carattere internazionale ». Milazzo poteva essere estromesso solo con l'apporto del fascisti, che avevano collaborato col comunisti; 1 fascisti, spregiudicati, chiesero un « prezzo », quel prezzo era 11 loro ingresso nella maggioranza, e lo si è dovuto pagare. « Com'è che il Pli si dichiara di centro, è effettivamente di destra e siede alla Camera al centro-sinistra? ». Risposta: Al centro-sinistra sedeva Giolitti, il Pll non è di destra e il suo centrismo è < dinamico ». < Cosa farebbe il Pll se uno del partiti dell'attuale maggioranza se ne ritirasse: appoggerebbe un governo di centro-destra, magari insieme ai fascisti?». Risposta: vogliamo che l'attuale situazione duri; nel caso prospettato dalla domanda « potremmo proporre un incontro alla vetta del dirigenti dei partiti democratici per vedere se veramente c'è qualcos'altro da fare che continuare o se si può continuare in condizioni migliori mutando, integrando, allargan-. do il programma. Se questo non riuscisse, ci sono nell'ambito democratico altre forze che consentono di costituire una maggioranza anche senza il Msi ». Domani è il turno dell'on. Reale, segretario del partito repubblicano. Michele Tito Malagodi ascolta le domande dei giornalisti alla tv (Tel.) 11111M M E : [ Ili M11M ! Il 111 i M11 [ 11111MI i 1111 [ 11 11 1M111111111111111M1U11 [ i M111 ! I [ M11111111 MI I Hill

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