I più forti ciclisti italiani e stranieri in lotta sul nuovo percorso del Giro di Lombardia di Vittorio Varale

I più forti ciclisti italiani e stranieri in lotta sul nuovo percorso del Giro di Lombardia Oltre cento concorrenti prendono oggi il via da Milano I più forti ciclisti italiani e stranieri in lotta sul nuovo percorso del Giro di Lombardia // "muro di Sormano„ dovrebbe movimentare la corsa - Due milioni e mezzo di premi supplementari per chi passerà primo su questa salita, sul Ghisallo e sul traguardo finale • Il belga Van Looy tra i favoriti (Dal nostro inviato speciale) Milano, 15 ottobre. Pioveva a Milano, a mezzogiorno, e pioveva a Sormano (e dintorni). Alle 18, dopo che s'erano chiuse le operazioni preliminari e la piombatura delle biciclette dei concorrenti, un'ultima telefonata lassù ci diede notizie che il maltempo era cessato due-ore prima. Anche noi ci siamo andati, oggi, per la terza volta dall'inizio della settimana, ritrovando 1 dirigenti dell'organizzazione, il presidente dell'Uci e dell'Uvi Rodoni, il presidente della commissione sportiva Strumolo, l'ex-campione Alfredo Binda, il sindaco del paesello del quale tanto si parla, l'ingegnere e i geometri dell'impresa che a tempo di record ha quasi dal niente costruito a regola d'arte la strada sulla quale, a detta di molti — ma si è tutt'altro che sicuri che ciò avvenga, domani si avrà la decisione del 54.mo Giro della Lombardia Va subito detto che questa riunione non significava il riesame della questione, ormai definita ufficialmente, del passaggio lassù. Anche se la pioggia dovesse continuare, il percorso della gara non verrà mutato. La discesa è veramente irriconoscibile da quella vista lunedì- A giudizio di chi se ne intende, il passaggio della corsa, anche col maltempo, non potrà essere quella cosa tanto terribile, e crudele, e disumana di cui s'è voluto parlare. Chi scrive ricorda di averne viste di peggiori. .£nrhe pia tardi, discorrendo nei «... ?hi alla punzonatura, si è sentita la voce degl'intenditori rimproverare ai corridori le lorr. allarmistiche affer inazioni dei giorni scorsi. Fra i tanti, il giudizio che li rias sume, è quello di Ferdy Kubler. «Prendono i milioni e non vogliono faticare », diceva que¬ gli che fu un grande campione della bicicletta. Anche Anquetil è stato richiamato ad un maggior senso del 3uo dovere di professionista. Al campione francese, che aveva pubblicamente espresso il proposito di proseguire direttamente per Milano dopo 11 Ghisallo, il principale dirigente della ditta che lo sovvenziona in Italia, ha detto press'a poco: «Noi vi copriamo d'oro, e voi agite in questo modo? Non è da gentlemen ». Il biondo Jaquot è arrossito, e non ha risposto. Che poi, in corsa, ci sia chi con le buone o con le cattive imponga alla massa dei concorrenti una condotta pacifica fino ai piedi del Ghisallo — dove comincia la zona delle salite, è un altro affare. A sentire le discussioni e le previsioni che s'intrecciano fra i vari crocchi, è da ritenere che difficilmente si verificheranno attacchi a fondo, e in qualche modo risolutivi, avanti questo primo ostacolo, posto al 130° chilometro di coisa, ed a 100 dal traguardo d'arrivo. Non è neppure da dimenticare che dalla località Maglio (146° km. di corsa) prende inizio una salita della quale poco si è parlato finora — ma che potrà Influire sullo svolgimento della lotta sul « muro » vero e proprio, che comincia di li a 4 chilometri circa. E' ripida, ha la pendenza del 10 per cento, sicuro che servirà a qualcuno o per proseguire nell'offensiva preventiva di cui si diceva prima, o per scatenare la « bagarre» allo-scopo di iniziare il « muro » con un certo vantaggio che gli faccia da protezione. Questo è un discorso un po' generico, piuttosto arido, ma riassume quelli che per oltre" tre ore si sono sentiti alla punzonatura. Interpellati, parecchi corridori, da Defllippis a Conterno, da Coletto a Cerami, da Favero a Brugnami, hanno fatto dichiarazioni del genere — oltre quelle, naturalmente, maledicenti al cattivo tempo. E' singolare, ma la maggior parte dei più noti di essi ritiene che sul « muro » vero e proprio non vi saranno profondi distacchi — salvo che, come detto dianzi, non vi siano quelli che già in basso arrivino in netto vantaggio. Bisogna comunque fare 1 conti con le differenze ottenute sul culmine del « muro », e sul fatto se esse potranno essere mantenute nella tortuosa 'discesa di 14 km. sulle sponde del lago — donde si prosegue per Como (46 km. all'arrivo). Ove la « compagnia della spinta » dovesse entrare in funzione in favore, come al solito, di chi insegue il primo, a questi sarà possibile guadagnare più di uno 0 due minuti (la salita, per j'quanto durissima come si è detto tante volte, misura soltanto tre chilometri e mezzo). Contro il ripetersi di questo sconcio, gli organizzatori hanno provveduto a far stendere da oggi una lunga serie di paletti, collegati da fll di ferro su tutti 1 tratti dove potrebbero addensarsi gli spettatori — i quali verrebbero pure costretti a mantenersi lontani dai corridori da un numeroso nerbo di agenti assicurato dalla questura di Como. Una notizia bene accolta dai concorrenti alla punzonatura è stata quella dell'istituzione all'ultima ora di un premio di due milioni e mezzo di lire, da spartirsi, 500 mila lire ognuno, fra quelli che fra i primi cinque taglieranno i consecutivi traguardi del Ghisallo, del « muro » e del Velodromo Vigorelll; e qualora un solo corridore fosse fra I primi cinque j dei predétti tre traguardi gli spetterà la somma tonda di un milione (il tutto, naturalmente, oltre ai soliti premi di classifica). Dire che l'attesa per questa manifestazione s'è fatta vivissima unicamente per la scoperta del « muro di Sormano, è cosa risaputa. Del rituale pronostico, manco parlarne. L'incognita delle tre salite non consente alcuna logica previsione. Dei 131 corridori che hanno ritirato il numero, almeno una ventina, per la loro classe, per la forma palesata nelle ultime settimane, potrebbero puntare al successo. Ben 17 sono le squadre Iscritte, e In totale esse adunano il meglio del ciclismo italiano, francese, belga. Assenti di un certo nome sono Gaul, Sabbadln, Carlesi, Livlero, Huot — gli altri ci sono tutti. La minaccia di una vittoria straniera non è sminuita dalla natura del percorso — così diverso da quello del passato (e dalla stessa Milano-Sanremo). Col freddo e sotto la pioggia 1 belgi potrebbero essere favoriti — se si fosse all'inizio di stagione. Uno solo di essi si impone, e bisogna riconoscere che li sovrasta tutti: è Van Looy. Il campione mondiale s'è presentato alla punzonatura in borghese, senza bicicletta. Alla richiesta dell'incaricato, ha scrollato le spalle. Il belga è conscio della sua enorme classe, dell'estrema ricchezza delle sue possibilità su ogni terreno. Due sere fa ha vinto in Germania la sua terza corsa in sei giorni. E non ci sarebbe molto da stupirsi se nelle vicinanze di Milano 1 primi se lo vedranno arrivare addosso., Vittorio Varale MUROoiSORMANO MADONNA»!,.GHISALLO 5 1 Y Le temute salite del Giro ciclistico di Lombardia

Persone citate: Alfredo Binda, Anquetil, Carlesi, Coletto, Conterno, Favero, Gaul, Maglio, Van Looy