Macmillan consiglia di riprendere l'iniziativa per un'altra conferenza al vertice su Berlino di Mario Ciriello

Macmillan consiglia di riprendere l'iniziativa per un'altra conferenza al vertice su Berlino Discorso del Primo Ministro al congresso conservatore Macmillan consiglia di riprendere l'iniziativa per un'altra conferenza al vertice su Berlino "La questione tedesca è pericolosa per tutti,, - "A New York dissi a Kruscev che va trattata in modo da rendere giustizia ai ragionevoli desideri del popolo germanico,, - Esprime la speranza che i Presidenti americano e francese saranno d'accordo per nuovi negoziati con Mosca (Dal nostro corrispondente) Londra, 15 ottobre. In un lungo discorso al congresso conservatore, il primo ministro Macmillan, deluso ma non scoraggiato dall'insuccesso della sua politica distensionlstica, ha ripetuto che la diplomazia britannica, pur mantenendo la massima fermezza verso 11 blocco sovietico, « deve incoraggiare con ogni' mezzo un generale miglioramento nelle relazioni internazionali ». < E' inutile versare lacrime sulle conferenze al vertice andate a monte — egli ha dichiarato ai congressisti adunati a Scarborough —. La situazione indubbiamente peggiorata, è sia perché si è avuta una nuova ondata dì polemiche, sia perché le Nazioni Unite sono state usate per fini propagandistici e soprattutto perché le trattative Est-Ovest «ono state Interrótte:'dò non di meno, lo sostengo che dobbiamo fare il possibile per tornare allo stato d'animo della scorsa primavera ». Prima, cioè, delle speculazioni russe sull'incidente dell'U-2 e della fallita conferenza parigina. Dopo le burrasche degli ultimi mesi, molti si chiedono se dietro questa perseveranza di Macmillan vi sia solo un Inestinguibile ottimismo o anche qualche concreto motivo di speranza. A quanto sembra, l'uno e l'altra. A Scarborough, il premier non ha parlato delle intenzioni di Kruscev; avrebbe invece toccato l'argomento in lettere inviate ad Adenauer, a De Gallilo e ad altri governi europei e del Commonwealth. In tutti questi messaggi, — segnalano varie fonti d'informazioni — il primo ministro avrebbe espresso la convinzione (maturata dopo i due incontri nuovayorkesi con Kruscev) che il capo sovietico «desidera tuttora seriamente un convegno.alla vetta ». E' un convégno che dovrebbe essere dedicato principalmente al problema di Berlino. Le prime reazioni a questa lettera sono state alquanto fredde. A Bonn (riferiscono le agenzie) i portavoce governativi avrebbero dichiarato che la Germania « non progetta di dare il suo appoggio a un convegno alla vetta sulla questione berlinese » e che « occorre i prudenza per avitare un se-1 condo fiasco parigino ». Nella i capitale francese, i funzionari I hanno ufficialmente conferma-1 to l'esistenza di una lettera di I Macmillan a De Gaulle, ma, | ufficiosamente, hanno fatto ca- j pire che il suo contenuto non ; ha destato molto entusiasmo.' « La Francia — essi avrebbero ricordato — è favorevole non tanto a Una conferenza a massimo livellò, quanto a tranquilli., colloqui »: ■ ì. -:■;] Da Scarborough, dove non si è fatta menzione delle lettere, sono giunti invece anticipi di pacato ottimismo. A proposito della Germania e di Berlino, Macmillan ha dichiarato di avere discusso con Kruscev il problema a New York. Successivamente il primo Ministro sovietico ebbe a dire che Macmillan aveva accettato per la prossima primavera una conferenza al vertice. Oggi Macmillan ha espresso sorpresa per la affermazione di Kruscev. Ma ha aggiunto dì ritenere tuttora che il capo sovietico abbia colto lo spirito della loro conversazione. < Ho detto a Kruscev — ha proseguito — che il problema di Berlino e della Germania deve essere trattato in modo da rendere giustizia ai ragionevoli desideri del popolo tedesco. E' un problema pieno di potenziali pericoli per l'Est e non meno che per l'Ovest. Se fosse possibile indire una conferenza al vertice per lo studio di tali questioni, nonché per altri scopi, e se il presidente degli Stati Uniti e della Francia saranno d'accordo, io sarei favorevolissimo al progetto ». Non ha proposto date per la riunione alla sommità. Ma con lo stesso vigore con cui ha sostenuto la necessità di riallacciare il dialogo EstOvest (è la vecchia tesi di Churchill: « E' meglio parlare che guerreggiare») così Macmillan ha condannato ogni atto di debolezza verso il blocco sovietico. E' stato a questo punto che, con uno dei brani più felici del discorso, il pre mier ha esortato amici e ne mici dell'Inghilterra a non Interpretare erroneamente certe manifestazioni della vita po litica. Il riferimento era ovvio: il congresso laburista e le sue mozioni anti-bomba A e anti Nato. « Nelle nostre strane di spute politiche vi sono dei genuini pacifisti — qui sempre rispettati e generosamente trattati — qualche comunista, qualche simpatizzante comu¬ nista e, non ne dubito, qualche traditore. Vi è Indi una vasta classe di persone, stimabilissime, ma dalle idee un po' confuse, su cui prevalgono con più 'facilità l- sefitìmentf dei ragionamenti. Non vi è nulla di nuovo in tutto questo. Noi conosciamo 11 fenomeno ma talvolta, in passato, i nostri nemici e anche i nostri amici sono stati ingannati dal risultati di votazioni in diverse sedi. Ma il popolo britannico non cambia: resta sempre deciso a difendere la libertà». Dopo avere insistito che occorre non indebolire le alleanze occidentali, il premier ha continuato: « Non dobbiamo cedere, ma dobbiamo invece agire per attenuare la polemica e incoraggiare un miglioramento nei rapporti EstOvest ». La « lunga lotta » non può finire che in due modi: 0 con un reciproco annientamento o con < una graduale trasformazione della scena ». Anche Kruscev crede nella pacifica coesistenza e in questo — ha aggiunto Macmillan — 1 cinesi non sono d'accordo con lui: « Essi hanno fede nella teoria ortodossa marxista, secondo cui la disputa può essere risolta solo da un conflitto armato ». Sui rapporti fra Mercato Comune e Zona di Libero scambio, il Primo ministro inglese ha detto che il suo governo desidera che i due gruppi giungano ad una situazione di maggiore armonia < che vada a beneficio di tutti ». Macmillan ha descritto an¬ che le proposte sul disarmo da lui presentate a New York (istituzione di ,un comitato di tecnici) e ha concluso l'applaudito discorso ricordando"" che, "anche se l'Inghilterra non è più la potenza di un tempo, essa può però dare un prezioso contributo di « esperienza, flemma e visione internazionale ». Mario Ciriello Al congresso, Macmillan con la bottiglia di whisky vinta in una lotteria organizzata dal partito (Telefoto)