In Polonia si dichiarano cattolici 80 giovani su cento fra 15 e 24 anni
In Polonia si dichiarano cattolici 80 giovani su cento fra 15 e 24 anni In Polonia si dichiarano cattolici 80 giovani su cento fra 15 e 24 anni Sorprendente e spregiudicato sondaggio di Radio Varsavia - Solo il 4% si è detto ateo; gli indifferenti sono cinque sa cento - Il 25% si professa «comunista cattolico» (Dal nostro corrispondente) Vienna, 14 ottobre. Il « Centro di sondaggio della pubblica opinione > di radio Varsavia, che con una tecnica all'americana continua a svolgere ogni sorta d'inchieste nel paese, ha reso noti i risultati di una delle sue più interessanti indagini. Il tema, per un paese complesso come la Polonia, è scottante: «Quali sono le tue convinzioni religiose? ». Il fatto che il sondaggio sia stato svolto solo tra giovani dai quindici ai ventiquattro anni, cioè fra cittadini che alla fine della guerra o erano appena nati, oppure non avevano ancora dieci anni, ne accresce l'interesse. L'inchiesta è stata svolta con minuzia in tutta la Polonia; gli intervistati, che hanno potuto conservare l'anonimo, sono stati raggruppati per età, sesso, residenza, grado di istruzione. Da questo sforzo di dare un quadro ideologico il più com-,pleto possibile della gioventù, è risultato, prima di tutto, che il 78,3 per cento dei giovani si considera cattolico (inclusa nella percentuale una strettissima. minoranza di coloro che si dichiarano « appartenti ad alti'3 religioni!). Quelli che si professano atei risultano in tutto il 4,3 per cento. Un 11,9 per cento non ha dato una risposta chiara e un 5,3 per cento si è dichiarato indifferente al problema. Entro questo sondaggio esterno, che presenta blocchi schematici, è stato poi svolto un sondaggio interno i cui risultati appaiono sconcertanti, a volte paradossali. Il credo dei due gruppi che, alla prima domanda, si sono nettamente caratterizzati cattolici o atei, si è venato di curiose sfumature alle più penetranti domande successive. Si è constatato che all'interno del gruppo cattolico 11—16,4 per cento dei giovani non crede alla creazione divina del mondo; che il 14,5 per cento manifesta l'intenzione di evitare il matrimonio religioso; che il 15,9 per cento sacrificherebbe le proprie convinzioni religiose per amore di una persona cara. Il diagramma è più paradossale tra gli atei: il 13,3 per cento di essi ha affermato di credere nella creazione divina del mondo, il 18,5 per cento desidera il matrimonio religioso, 11 17,5 per cento non si oppone, anzi sostiene la necessità dell'istruzione religiosa per 1 figli. Quanto alla suddivisione per età, i giovanissimi, tra i quindici e i diciassette anni, costituiscono la più netta maggiorarla a favore della religione; l'età cVlla crisi, della contraddizione ideo'.oeica, tocca la punta massima tra i diciannove e i ventun anni. Più tardi, con l'addentrarsi del giovane nell'istruzione universitaria, le contraddizioni tendono a sparire e le convinzioni prendono una forma più definita. L'università assopisce in molti lo slancio religioso dell'adolescenza, ma tuttavia in una misura che è sempre inferiore a quella comunemente prevista: infatti, tra i giovani appena laureati, il 70,6 per cento si considera cattolico, 1*11,8 per cento ateo, mentre gli altri sfuggono alla scelta. Quali sono, secondo il sondaggio, .e opinioni politiche del , blocf.0> cosi massiccio, dei gio- r r a , vani cattolici? Anche qui, le molte sfumature rilevano la complessità della situazione ideologica di giovani che non hanno conosciuto altro sistema politico all'infuori di quello in cui sono praticamente nati e verso il quale la maggioranza non assume l'atteggiamento manicheo di chi scinde la realtà nel bene e nel male. Il 42 per cento ha detto di non avere opinioni politiche, il 28 per cento si è dichiarato « sostenitore apolitico > del regime, il 24,4 per cento non vede contrasto fra comunismo e cattolicesimo e pertanto si professa cattolico e comunista insieme, il 4,7 per cento si afferma favorevole al sistema capitalistico. Il sondaggio precisa che il termine di « comunista » resta comunque per tutti i giovani cattolici piuttosto vago e molti lo confondono con quello di < socialista », o, più semplicemente, di < democratico » La mancanza di una dialettica di potere nel paese, impoverisce e confonde, in questi giovani, anche la nomenclatura e il senso stesso di certi termini S?in,Ct;nHrn°r.tKn i^n0 di sostenere il regime in quan- to cattolico-comunisti, altri inquanto cattolico.socialisti, al-tri ancora, e sono la maggio-ranza, in quanto cattolico-de-mocraticì. Un settimanale cattolico di Varsavia, lo Za i Przeciw, commentando la tastiera ricchissima di tonalità emersa dall'indagine, scrive: «La semplificazione d'uso, secondo cui il progressista è ateo, e il reazionario è cattolico, risulta alla luce dei dati dell'inchiesta di radio Varsavia completamente assurda >. b. Il fii Ab Jf
Persone citate: Sorprendente
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