Si presenta la proprietaria della «Giulietta» e rivela il nome dell'investitore scomparso

Si presenta la proprietaria della «Giulietta» e rivela il nome dell'investitore scomparso La cameriera uccisa sulle «strisce» in corso Massimo d'Azeglio Si presenta la proprietaria della «Giulietta» e rivela il nome dell'investitore scomparso L'auto è stata trovata in una rimessa della barriera di Milano, ma del guidatore nessuna traccia - Ai carabinieri si presenta una giovane donna: «La macchina è mia, l'avevo prestata a un amico, un certo Bruno» - Il dramma nella casa della vittima I carabinieri hanno identificato , proprietaria della «Giulietta» che ieri notte, alla mezza, ha travolto e ucciso, .in corso Massimo d'Azeglio angolo corso Marconi, la cameriera Caterina Averara di 24 anni. Sono giunti anche alla identificazione del giovane che, al momento dell'Incidente, era al volante della macchina e che era poi fuggito dopo avere aiutato un automobilista di passaggio a caricare la donna ferita sulla sua auto. La « Giulietta » appartiere a Maria Giliberto in Ivaldi di 22 anni, -nata a Caramagna Piemonte, in provincia di Cuneo e domiciliata attualmente presso l'albergò Commercio di piazza Galimberti. Costei si è presentata all'ospedale Molinctte, dove era stata portata la giovane investita, all'una e trenta di ieri notte Al carabiniere del Nucleo radiomobile che era rimasto all'ospedale nella eventualità che si presentasse l'investitore, ha detto di essere stata informata della sciagura da una telefonata anonima. Quando le hanno chiesto le generalità di chi guidava la macchina, ha dichiarato di Ignorarle: «E' un amico che conosco soltanto di nome, Bruno; gli ho prestato la macchina Ieri mattina». Di fronte alle insistenze del milite, la Giliberto ha poi aggiunto ■ un particolare: la madre di questo Bruno lavora in una officina di corso Giulio Cesare. La notte stessa 1 carabinieri hanno iniziato le indagini sia per rintracciare l'uomo, sia per trovare la macchina investitrice. Nella mattinata le ricerche erano coronate da successo. L'investitore è Bruno Glaudo di 24 anni, nato a Vico Canavcse; all'anagrafe risulta studente e domiciliato in via Nizza 9, ma a questo indirizzo non abita più da molto tempo Sua madre sono due anni che non 10 vede. Nel pomeriggio di ieri la proprietaria dell'automobile è stata nuovamente interrogata dal maresciallo dei carabinieri Ragazzi, della stazione San Salvarlo Questa volta la donna ha dichiarato di avere saputo le generalità dell'amicò Bruno; ha anche preci sato che 11 suo attuale recapito è in via Bibiana 42 1 carabinieri sono andati a questo indirizzo, ma 11 Glaudo non c'era Secondo le testimonianze delti persone che hanno assistito al l'Incidente, la «Giulietta» procedeva ad una velocità di circa ottanta chilometri all'ora: sull'asfalto le ruote in frenata hanno lasciato una impronta lunga 35 me tri II Glaudo subito dopo l'incidente s'è fermato, è sceso, ha aiu tato il conducente di una « 600 » a caricare la sventurata Averara su questa macchina, poi, approfittando della confusione che a era creata in quel punto, ha raggiunto di nuovo la «Giulietta» ed è ripartito. Ieri mattina un suo amico ha portato la macchina da un carrozziere di via Palestrina 6 dicendogli che la tenesse In attesa del sopraluogo di un peri to dell'assicurazione. La vettura In mattinata è .'tata sequestrata dusrpmdspAamnnsfmiimiiiiiiiimiiiimiiiiiiiiiu umilimi u dai carabinieri; essa è coperta da un'assicurazione che ha un massimale di venti milioni di lire. La tragica fine di Caterina Averara ha suscitato profonda Impressione. La giovane, orfana dmadre da due anni, aveva 11 padre, pensionato, due fratelli e ire sorelle: Luigi di 20 mini, barista presso il caffè della stazione dAlba; Ugo di 18 anni, muratore a Neive; Bianca di 28 anni, domestica a Milano; Ivana di 25 anni, sposata a Milano; Maggiori na di 17 anni, casalinga. Caterina — una bravissima giovane, riservata, volonterosa — era con la famiglia del maestro Ludovico Rocca, musicista compositore e direttore del Conservatorio, da no¬ ve anni. La tenevano come una figlia, più che come cameriera. La signora Rocca le era particolarmente affezionata e per aiutarla nei lavori aveva assunto, ad oreun'altra cameriera, Stella Campaner che abita in via San Secondo 32. Giovedì la televisione trasmetteva due spettacoli: «Campanile sera » e la rievocazione di Mario Riva; la Campaner, anziché rincasare come al solito alle 19, otteneva 11 permesso di rimanere fino a tardi per poter guardare la televisione in compagnia dell'amica,' Alla mezza la giovane si recava a prendere l'autobus 52 perincasare. Caterina Averara si ot friva di accompagnarla fino alla fermata perché non dovesse rimanere ferma da sola sul corso Massimo d'Azeglio dove di notte si verificano spettacoli indecoroai. La signora Rocca si raccomandava a lei: «Appena l'autobus è partito, scappa su di corsa, per evitare che qualcuno ti venga a molestare ». Caterina scendeva in pantofole a braccetto dell'amica. Le due giovani superavano la prima metà del corso, poi, mentre si ac-' cingevano ad attraversare l'altra metà, sempre camminando sulle ' « strisce », vedevano arrivare la «Giulietta» e si dividevano: Stella correva dall'altra parte e Caterina restava qualche attimo Indecisa. Era la fine. La cameriera uccisa, Caterina Averara; l'investitore, Bruno Glaudo; la proprietaria dell'auto, Maria Giliberto

Luoghi citati: Averara, Caramagna Piemonte, Milano, Neive