La lista d.c. ottiene dopo un sorteggio l'ultimo posto nella scheda elettorale

La lista d.c. ottiene dopo un sorteggio l'ultimo posto nella scheda elettorale Iti lizza per il Comune *749 candidati di IO partiti La lista d.c. ottiene dopo un sorteggio l'ultimo posto nella scheda elettorale Sulla soglia dell'ufficio, rappresentanti della de e del marp si fronteggiano sino allo scoccare dell'ora - Il presidente, conte Antornelli scandisce i secondi - Gli avversari entrano insieme - Il salomonico giudizio : « affidiamo la scelta alla sorte » Nelle prime consultazioni elettorali del dopoguerra i partiti annettevano grande importanza alla conquista di un < posto buono » nella scheda. Si pensava che collocare il proprio simbolo in testa od in coda fosse un vantaggio in quanto gli elettori potevano ritrovarlo con maggiore facilità. In seguito, molti partiti rinunciarono a questa lotta. Soltanto comunisti e democristiani continuano puntualmente ad impegnarsi in ogni elezione. Gli attivisti del pei il 21 settembre scorso hanno trascorso la notte davanti al portone dell'ufficio municipale di via del Carmine 12 per avere la certezza di essere i primi. Ieri è sta ta la volta dei democristiani impegnati nella conquista dell'ultimo posto. Il termine per la presentazione delle liste scadeva a mezzogiorno. Cinque partiti avevano già depositato gli elenchi dei candidati: pei pll, psdi, radical-repubblicani di « Torino Nuova » e psi. Al le 8,45 si presentavano i monarchici del pdi; alle 9,15 i < marianinisti » e alle 10,45 i missini. I delegati democristiani, con voluminose borse sottobraccio salirono lo scalone del palazzo di via del Carmine verso le ore 11,30. Con ostentata lentezza andarono a prendere posizione sulla soglia dell'ufficio eletto rale diretto dal conte Antonie! 11. Dalla porta spalancata si scòrgevano all'interno i funzlo nari intenti al controllo delle altre liste. Sulla parete dell'ufficio un grosso pendolo scandiva il temipo. I democristiani regolarono i ,loro orologi sull'c ora ufficiaile ». Gli autonomisti arrivarono alle 11,52. Dissero ad alta voce: «Ci interessa l'ultimo posto. Per conquistarlo siamo anche disposti a " bruciare" la lista*. E anche loro regolavano gli orologi sul pendolo elettorale. Alle 11,55 l'àvv. Antonielli si affacciò sulla soglia dell'ufficio: < Mancano cinque minuti, i rappresentanti di lista sono invitati ad entrare >. I due gruppetti non si mossero. II funzionario cominciò a scandire i minuti: meno quattro, meno tre, meno due... I rappresentanti della de e del marp avevano gli occhi sull'orologio. Da(l .corridóio, si commentò: « La denioóiwimùeristiana si sta giocando" 190 mila <I delegati ^^avvertì il conte Antonielli — entrando dovranno dichiarare ad.alta voce il partito'di appartenenza ». La esortazione aveva lo scopo di evitare equivoci: nelle «politiche » del 1958 la de aveva finto di arrendersi facendo entrare in-ufficio tre giovanotti con une-TiorsaV'ingannando così gli avversari. Questa volta gli strattagemmi apparivano inutili i due gruppi della de e del marp si controllavano a gomito a gomito. «Preside?ife — gridò uno del marp — per favore l'ultimo minuto lo scan disco, in secondi ». Il conte Antonielli riprese a contare: c meno 50, meno 40, meno trenta... ». Nel silenzio carico di elettricità si udì: «meno sette, meno sei... ». Uno del pubblico commentò: « Sembra di assistere alla partenza di un missile ». I presentatori, preoccupati, furono gli unici a non sorridere. Due uscieri si avvicinarono ai battenti della porta per chiuderla: «meno quattro, meno tre... ». I rappresentanti della de e del marp mossero quasi insieme il primo passo. Un istante dopo si trovavano nell'ufficio. Chi era entrato per ultimo? Cominciò una vivace discussione tra i contendenti. Il conte Antonielli, non nuovo a queste cose, li lasciò sfogare mentre i fotografi scattavano decine di flash. Dopo una decina di minuti propose un compromesso: « Per me siete entrati contemporaneamente. Propongo il sorteggio ». I de stringendosi nelle spalle accettarono il salomonico giudizio con filosofia. I < marpisti » ripresero .a protestare. Il1 ridUnvruscBtafaasacpsltnvpacvsnldndrvsdscgvpaP2tsv Così si presenterà la scheda per le comunali a Torino la borsa. « Estragga lei » disse al rappresentante de. Sul foglio era scritto: numero 10. Sulla scheda per il Consiglio comunale gli elettori troveran¬ Gli ottanta candidati mocrazia cristiana 'per o ¬ no dunque nell'ordine questi dieci simboli: pei, pli, psdi, «Torino-Nuova», psi, pdi. « marianinismo », msi, marp e de. In totale, per gli ottanta seggi del Consiglio, saranno in lizza 749 candidati: il marp ha presentato 75 nomi invece di 80 e il « marianinismo » 34. Tutte le altre liste sono complete. Marianini, il viveur che ebbe dalla tv un quarto d'ora di notorietà, tornerà ad alternare la sua attività tra le sale da ballo e i comizi. E' chiaro che la sua è una lista di disturbo. Nel 1958 raccolse 2736 voti. Ci auguriamo che questa volta gli elettori non sprechino la loro schèda. della deil Consiglio comunale sono: Pevron, Accatino, Alisio, Anselmetti, Angeletti, Arnaud, Audoli, Ballarmi, Baudino, Bella, Berruti, Bianco, Biglia, Bodrato, Borgogno, Bracco, Bocca, Costa, Ceccon, Cellerino, Cerrutl Umberto, Cerruti Agostino, Cirio, Codegone, Costamagna, Carrer, Davico, Delorenzi, Dezani, Di Corato, De Gaetani, Di Nasso, Diventi, Dolza, Enrico, Fantino, Fanton, Ferrerò, Fiore, Garabello, Gai, Geuna, Gherra, Granella, Grosso Clemente, Lombardi, Lucci, Manni, Margara, Marino, Mautirio, Milone, Mina, Minola. Morello, Musso, Negri, Nuccio, Oseletto, Porcellane Piato, Quareilo, Ramella-Pairin, Santone, Schlezzari, Sibille, Stroppiana, Strumia, Terranova, Tettamanzi - Cesaro, Torretta, Trossarello, Trabucco, Ugliorie, Valente, Valsania, Vignolo-Lutatl, Villa, Viziale e Zaberto. tornbrpBnrienantmrfmcLnapmippplfb lllllllliliiliii • \mmmmmmim ill! I-' s£:S|^Mg£i,: • Il presidente dell'ufficio scrisse 1 numeri 9 e 10 su due fogli, li ripiegò accuratamente infilandoli in una cartella di cuoio. Un inserviente agitò a lungo niiiliiliiiiiiiiilHiiMiitiiilliliiliiiiilliliiiiiiiiiiiii

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