Vienna respinge la protesta italiana per le "giornale di lutto,, nel Tirale di Enzo Bettiza

Vienna respinge la protesta italiana per le "giornale di lutto,, nel Tirale Freddo colloquio fra l'ambasciatore Guidetti e Raab Vienna respinge la protesta italiana per le "giornale di lutto,, nel Tirale Da domani a lunedì le manifestazioni irredentistiche: fabbriche, scuole, uffici chiusi a Innsbruck, comizi e fiaccolate in altri centri (Dal nostro corrispondente) Vienna, 6 ottobre. Una energica protesta verbale, a nome del governo italiano, è stata presentata stamane dal nostro ambasciatore Gastone Guidotti al cancelliere Raab. Due fatti hanno motivato la protesta: le manifestazioni di lutto che avranno inizio sabato in tutto il Tirolo, in occasione dei quarant'anni dell'entrata in vigore del trattato di San Germano che portò le frontiere dell'Italia sul Brennero, e la seguente frase pronunciata dal ministro degli Esteri Kreisky a New York, durante una conferenza-stampa: «Si potrebbero avere spiacevoli conseguenze, qualora l'assemblea generale dell'Onu non si esprimesse apertamente a favore della concessione dell'autonomia per la provincia di Bolzano ». JVambasciatore Guidotti, sottolineando sia il carattere minatorio contenuto in questa frase, sia lo spirito irredentistico delle celebrazioni luttuose che avranno inizio sabato nel Tirolo, ha fatto presente al Cancelliere che tale atteggiamento austriaco nei confronti dell'Italia « non corrisponde alle consuetudini in corso tra due Paesi che intrattengono normali relazioni amichevoli ». L'incontro tra il nostro diplomatico e il capo del governo austriaco è stato breve e fredde. Il Cancelliere ha respinto la protesta italiana (ciò significa che.non la «girerà» al ministero degli Esteri perché la esamini e risponda) adducendo la giustificazione generica, senza rapporto con i due punti precisi del passo italiano, che « se l'Italia avesse accolto a tempo debito tutte le giuste richieste sud-tirolesi, la questione non sarebbe mai nata >. L>a manifestazione di protesta per la «separazione del Tirolo del Sud da quello del Nord » (sarà questo lo slogan che risonerà nelle adunate, nei discorsi, nelle fiaccolate organizzate dalla lega irredentistica tirolese, Bergisel-Bund), comincerà sabato e raggiungerà le punte più acute domenica. Sarà la più scenografica e la più imponente che mai sia stata organizzata in Austria a favore del movimento per l'Alto Adige. A Innsbruck il capo del governo regionale dott. Tschiggphrey, parlerà alla po polazione per radio; nella mattinata di sabato, in tutto il Land, gli edifìci pubblici esibiranno bandiere nere e stendardi listati a lutto, mentre scuole, uffici e fabbriche resteranno chiuse nella mattinata; per domenica è previsto un grande comizio a Innsbruck con fiaccolate, marce musicali sfilate di varie associazioni Saranno presenti, non solo nel Tirolo, anche gruppi di atesini di lingua tedesca. Le Salzburger Nachrichten preannunciano che a Linz, capoluogo dell'Austria superiore, si terrà sabato « una grandiosa dimostrazione per la libertà e i diritti del Sud Tirolo, cui parteciperanno pure sudtirolesi in costume folcloristico ». Per la sola città di Linz, secondo il giornale, la BergiselBund prevede l'afflusso di circa quindicimila persone. Altri centri della manifestazione saranno Wels, Braunau. diverse località della Stiria e della Carinzia. Le dimostrazioni, dicono le Salzburger Nachrichten, « saranno appoggiate da tutti i partiti, da numerose associazioni di ogni tendenza e otterranno anche il più completo appoggio dalle autorità» E' chiaro che il carattere revisionistico, plebiscitario, di queste tre giornate di passione, sarà in grave contraddizione con il fine limitato che ufficialmente la diplomazia austriaca si propone di raggiungere: la sola autonomia per la provincia di Bolzano. Le autorità, i partiti, i giornali, le varie associazioni daranno il loro appoggio a una gigantesca dimostrazione nazionale che, ricordando polemicamente il quarantesimo anniversario della concessione dell'Alto Adige I all'Italia, punterà in modo esplicito alla revisione dei confini tra l'Austria e l'Italia. Enzo Bettiza