Assiderati fra la tormenta quattro siciliani che tentano l'espatrio clandestino in Svizzera

Assiderati fra la tormenta quattro siciliani che tentano l'espatrio clandestino in Svizzera Partiti da Aosta cercavano di varcare II massiccio del Gran San Hernardo Assiderati fra la tormenta quattro siciliani che tentano l'espatrio clandestino in Svizzera Uno è morto, un altro è moribondo, un terzo ha le gambe congelate - Colpita da grave choc la donna che li accompagnava e che è riuscita a dare l'allarme trascinandosi tino ad una baita in mezzo alla bufera - Si erano avventurati a oltre 2000 metri con abiti leggeri e valigie di fibra (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 6 ottobre. Nel tentativo di varcare clandestinamente il confine elvetico nelle vicinanzexlel Gran San Bernardo, quattro emigranti siciliani sono stati sorpresi da una violenta tormenta di neve: il più giovane, il diciannovenne Angelo Pizzardi, da Gela, è morto per assideramento; gli altri, fra cui una donna, hanno riportato ferite più o meno gravi. In base agli elementi forniti dalle nostre autorità consolari di Briga, il tragico episodio — da imputarsi soprattutto alla mancanza di un senso di responsabilità, oltre che ad un equipaggiamento del tutto inadeguato — può essere così ri¬ costruito: sei mesi fa, il manovale Vincenzo Galassio, nativo di Gela, giungeva in Svizzera, trovando una discreta occupazione in una cittadina del Cantone Vallese. In seguito, date le ristrettezze economiche dei suoi familiari, invitava sua sorella Maria, di 86 anni, a raggiungerlo in Svizzera. Per motivi non ancora del tutto accertati, il Galassio consigliava alla sorella di entrare clandestinamente nel territorio elvetico. Per facilitarle l'impresa, il manovale martedì scorso si portava ad Aosta, dove s'incontrava con la congiunta, che s'era fatta accompagnare da Angelo Pizzardi e Salvatore Moncaluso, pure siciliani. Mercoledì mattina, la picco¬ la comitiva, trascinandosi dietro alcune valige di fibra, partiva alla volta del confine svizzero, che superava clandestinamente nei pressi del Colle di Ferret, ad oltre duemila metri di altitudine. Un improvviso peggioramento delle condizioni atmosferiche doveva però bloccare la faticosa marcia dei quattro emigranti. Essendo sprovvisti di coperte e di indumenti caldi, i siciliani cercavano riparo nella nicchia di una roccia. Giovedì mattina, avendo esaurito la loro modesta scarta di viveri, decidevano di proseguire in direzione di una vicina vallata, sperando di raggiungere un villaggio, o almeno un rifugio, ma aloune ore iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiitiiiiiin piU tardi erano investiti da una violenta bufera di neve. Il diciannovenne Angelo Pizzardi, di non forte costituzione, perdevi lentamente le forze e dopo altre due ore di marcia si accasciava in una conca di neve, svenuto. Vani i tentativi compiuti dai suoi compagni per rianimarlo. Ben presto pure gli altri due «omini si sentivano abbandonati dalle loro ultime energie; Maria Galassio proseguiva cosi da sola il difficile cammino, raggiungendo ieri mattina la Casa di un contadino. Di qui, veniva dato l'allarme e alcune guide, messesi subito in marcia, raggiungevano il campo, di neve dove la donna aveva dovuto abbandonare i suoi sventurati compagni. Il Pizzardi era deceduto nel frattempo per assideramento, mentre il Moncaluso e il Galassio venivano caricati su di una slitta e trasportati ad una vicina località abitata. Qui si provvedeva al loro ricovero all'ospedale di Martigny, nel Basso Vallese. Le condizioni di Salvatore Moncaluso, che ha cinquantasei anni, sono disperate: nonostante tutte le cure praticategli dai sanitari, egli è in coma. Invece Vincenzo Galassio potrà quasi certamente salvarsi, benché abbia gli arti inferiori congelati. Quanto a Maria Galassio, è stato necessario ri-coverarla in una clinica psi chiatrica, avendo subito un forte choc. Finora non ha potuto essere interrogata. Nel tardo pomeriggio di oggi, alcune guide, ritornate sui pendii del Colle Ferret, hanno recuperato la salma del giovane Pizzardi. Nell'attesa delle decisioni dei parenti, la salma è stata portata all'obitorio di Orsière. Le autorità consolari italiane di Briga si sono messe in contatto telegrafico con gli emigranti. La polizia del Vallese ha aperto un'inchiesta per fare luce sulle circostanze che hanno indotto la sorella del Galassio e i suoi due compagni a raggiungere la Svizzera clandestinamente. A quanto sembra, lo avrebbero fatto perché sprovvisti di regolare passa porto. |, f.

Luoghi citati: Aosta, Gela, Ginevra, Svizzera