Forse tramonto di Gaitskell di Mario Ciriello

Forse tramonto di Gaitskell Il congresso laburista a Scarborough Forse tramonto di Gaitskell Il partito profondamente diviso - Le forti correnti di sinistra chiedono che si continui nelle nazio~ nalizzazioni e si rinunci alle armi nucleari - Un compromesso sul nome dell'ex ministro Wilson? (Dal nostro corrispondente) Londra, 3 ottobre. Il 59° Congresso annuale del partito laburista inglese è cominciato stamane a Scarborough, ima cittadina sulla costa brulla e scoscesa dello Yorkshire. Da circa nove anni il partito che con Attlee assunse il governo della Gran Bretagna subito dopo il vittorioso esito della guerra, è ormai ridotto al malinconico ruolo dell'opposizione parlamentare. Dalla battaglia di idee e di uomini, iniziatasi oggi, potrebbe scaturire una decisione capace di infondere al partito nuovo vigore, e potrebbe invece scaturire anche una frattura fra le varie correnti o addirittura una scissione del partito. Per questa ragione l'intero inondo politico inglese tiene gli occhi rivolti a questa cittadina. Le ultime notizie da Scarborough prevedono che Hugh Gaitskell non riuscirà a sopravvivere come leader del partito, ma non è solo la sua sopravvivenza che è in gioco, è forse quella dell'intero *Labour Party»: la crisi, infatti, potrebbe approfondirsi, la frattura fra sinistra e centro-destra divenire insanabile e il grande movimento scindersi in due monconi; questa possibilità è ammessa stasera da tutti i giornali, perfino da quelli socialisti, e il leader liberale Jo Grimond (il cui partito sta lentamente risalendo nel favore popolare) ha già dichiarato d'essere disposto, in caso di una rottura laburista, ad unire le sue forze a quelle di Gaitskell. Ma,questo non è l'unico pericolo: il sistema politico inglese poggia su una opposizione capace di critica costruttiva e dotata di senso di responsabilità; orbene — chiede oggi la stampa — come potrebbe svolgere tale matura funzione un " partito laburista che adottasse la politica favorita dalla sua sinistra e dai più potenti sindacalisti f Una politica, cioè, che intaccherebbe forse la posizione dell'Inghilterra nella Nato e si ripercuoterebbe su tutto l'Occidente T E' per questo motivo che Gaitskell, uomo d'indubbia rettitudine politica, esige una soluzione chiara e non sembra disposto a guidare un tLabour Party» paladino di idee oltranziste, gradite solo a una minoranza del pubblico: tale ruolo, a suo giudizio, è incompatibile con quello di « capo dell'opposizione di S. M. ». Il punto più discusso è il problema della difesa, che sarà affrontato dopodomani, quando il Congresso voterà inoltre sulle decisive mozioni presentate al suo esame. Risparmiamo al lettore i bizantinismi e le innumerevoli discussioni, le intricate manovre dei vari gruppi. Gli uomini e le idee in lotta sono due: da una parte Hugh Gaitskell, dall'altra Frank Cousins, il successore di Bevin e Deakin al comando del più massiccio sindacato inglese, la « Transport and General Workers Union », con 1 milione 270.000 iscritti. La mozione sottoscritta da Gaitskell e, in teoria, da tutta la direzione, sostiene che la Nato deve avere una strategia comune vincolata alle armi nucleari, afferma che l'Inghilterra dovrebbe rinunciare ai suoi sforzi « indipendenti » in campo atomico e non ripren dere i collaudi di bombe <A» o *H », ma, contemporanea mtnte, ribadisce la necessità che Londra continui a sostenere una parte di primo piano nel Patto Atlantico. Le mo cmmnN"| zioni, cui andranno i voti di,Cousins e — sembra — della maggioranza, chiedono « la completa ripulsa di ogni politica difensiva basata sulla minaccia di un attacco nucleare », nonché « la rinuncia unilaterale inglese ai collaudi,, alla fabbricazione e all'accantonamento di armi nucleari in Gran Bretagna ». Alcuni osserveranno che un accomodante compromesso potrebbe fondere i documenti, ma è proprio quello che Gaitskell non vuole, essere accomodante, lo ha proclamato, ufficialmente: egli teme che l'< unilateralismo » di Cousins preluda al pacifismo e al neutralismo, e non vuole condividere la responsabilità di una tale politica. Ma vi è di più; Gaitskell vuole affrancare il partito daìl'obbligo di ulteriori nazionalizzazioni, Cousins no; Gaits kell vuol dare ai deputati laburisti una certa iibertà d'azione, l'altro che essi seguano le direttive concordate ai congressi annuali Oggi a Scarborough In sala è risuonata di appelli all'unità ed alla concordia, ma le notizie che giungono stasera da < dietro le scene » danno quasi per certa la sconfitta di Gaits- kell: già si parla di un eventuale compromesso, già si bisbiglia il nome del suo probabile successore alta leadership, Harold Wilson, ex-cancelliere dello Scacchiere e numero 2 del partito dopo la morte di Bevan; Wilson si sarebbe già schierato con quei gruppi di sinistra e centrosinistra, per i quali le proposte di Cousins in materia di difesa possono e debbono essere accettate. Comunque, an¬ cspds che senza l'intervento di Wilson, non si vede come Gaitskell possa trovare mercoledì per la sua mozione più, voti di quanti già disporrebbero' i suoi avversari. Se battuto, Gaitskell non avrà l'obbligo di dare subito le dimissioni: infatti egli é eletto non dal partito, ma dal. gruppo parlamentare; sa però' cercherà di tenere il comando, la crisi non potrà che acuirsi. Mario Ciriello

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