Nehru chiede a nome dei Paesi neutrali che Eisenhower e Kruscev s'incontrino

Nehru chiede a nome dei Paesi neutrali che Eisenhower e Kruscev s'incontrino Come "primo passo urgente,, per le distensione Nehru chiede a nome dei Paesi neutrali che Eisenhower e Kruscev s'incontrino La proposta del Primo ministro indiano all'Assemblea dell'Orni - Egli ha deciso l'iniziativa con la Jugoslavia, l'Indonesia, il Ghana e la Bau - Kruscev invita a pranzo venti capi di nazioni afro-asiatiche e dei satelliti - Macmillan rinvia di una settimana il suo ritorno a Londra per nuovi colloqui con Eisenhower e forse con il presidente sovietico (Dal nostro inviato speciale) New York, 30 settembre. / fatti stanno dando oggi ragione agli ottimisti che ieri notte si rifiutavano di lasciarsi impressionare dalle escandescente e dall'asprezza dei giudizi di Kruscev nei riguardi del discorso di Macmillan. Kruscev è un personaggio a se stante, e le sue reazioni intime non possono essere misurate in base al mètro comune: i suoi scatti di malumore spesso nascondono, predisposizioni concilianti, e viceversa proprio alla vigilia'di una sua iniziativa destinata a mettere a soqquadro il mondo, égli appare lieve e innocente come un bambino nel giorno delta sua prima comunione^' Ieri sera, mentre passeggiava sotto l'ombrello per l'elegante Park Avenue aspettando l'arrivo di Macmillan, era nero, e tutte le volte che si accostava ai giornalisti lo faceva solo per dite peste e* corna del discorso del primo ministro britannico. Lo giudicava « inconsistente », < privo di ogni contenuto », e a un certo punto disse che gli ricordava l'atteggiamento tenuto a Monaco. da Neville Chamberlain al cospetto di Hitler. Kruscev appariva un concentrato di collera, e concluse che non si aspettava proprio niente di buono dall'imminente colloquio con Macmillan. Stamane i giornali pubblicano le fotografie dell'incontro in Park Avenue, e ho davanti agli occhi un Kruscev allegro, gentile, tutto cerimonie davanti all'ospite britannico^ Nel comunicato inglese si legge che. fra gli argomenti trattati dai due statisti nel colloquio durato due ore, < figuravano il problema del disarmo, la questione di Berlino e la struttura dell'Onu ». . Aggiunge il comunicato che « ciascuna delle due parti ha espressp le proprie opinioni e non si è discostata da esse » Un portavoce inglese ci diceva poi stamane che nel colloquio di. ieri sera i due statisti hanno.parlato di un nuovo incontro al vertice, senza che peraltro vi siano possibilità immediate. Lo stesso concetto è stato affacciato dal Pri mo ministro canadese parlando con i giornalisti: « Ritengo che prima di arrivare a un nuovo incontro al vertice, dovrebbero esserci molti e approfonditi preparativi. Si può fare anche fra non molto, ma la preparazione dovrebbe essere tecnicamente perfetta ». Queste dichiarazioni dicono in parole correnti che i britannici non ritengono probabile un incontro immediato e affrettato fra Eisenhower e Kruscev, mentre sin da ora si potrebbero gettare le premesse per un incontro al vertice al quale partecipi il nuovo presidente che gli americani eleggeranno VS novembre prossimo. E' una via di mezzo, e un altro tentativo britannico di arrivare a un compromesso fra il vivissimo desiderio di Kruscev di incontrarsi con Eisenhower, e la riluttanza di quest'ultimo a stringere la mano del capo del governo sovietico. Si sa quali sono le rispettive posizioni. Kruscev mette come condizione per un incontro con Eisenhower che il Presidente degli Stati Uniti gli chieda scusa per il volo di spionaggio délV< U-Z ». Ieri sera tutto sussultante nella per. sona ci diceva: <Non posso mica trascinarmi ■ carponi davanti a Eisenhower, sarebbe un'umiliazione per tutto il Paese che rappresento. Però il fatto stesso che mi trovo a New York, e non a Mosca, ha il suo significato ». Viceversa Eisenhower mette come condizioni che Kruscev attenui la virulenza dei suoi attacchi e che faccia rilasciare subito i due piloti dell'apparecchio « RB-W » abbattuto nel luglio scorso nettamente fuori delle acque territoriali sovietiche. 3fa perché mai Kruscev mostra un così vivo desiderio di discorrere, con Eisenhower? I XBRt indicano che pia egli si ostina a restare a New York e più imbarazzante diventa la sua situazione. Ricordiamoci del modo clamoroso e anche solenne con cui Kruscev sali a bordo del « Biffi/,-« » seguito da un codazzo di vice-dittatori dell'Europa Orientale: corsero immagini poetiche sui giornali comunisti, e si disse che una nuova caravella, comunista questa volta, era partita alla conquista del nuovo mondo. Ricordiamoci anche del tono aggressivo che Kruscev assunse qui dal.primo momento dello sbarco, e di tutte le cose che via via è andato dicendo. Ricordiamoci soprattutto del discorso non privo di arroganze che tenne nell'aula dell'Onu, gettando in giro molta costernazione fra coloro che sono amanti della pace e delle buone maniere. Dopo un inizio cosi baldanzoso, ora Kruscev corre il rischio di tornare a casa a mani vuote. Era venuto qui con la idea di conquistarsi la simpatia e la fiducia dei delegati che rappresentano le nazioni afro-asiatiche, e in tal modo rovesciare a suo favore la maggioranza in seno all'Assemblea generale, ma con il suo attacco contro Hammarskjoeld ha idato la sensazione di voler sfasciare l'Onu: e in questa maniera.Kruscev si è alienato le simpatie non solo dei delegati afro-asiatici, ma anche dei Paesi neutrali che propendevano verso l'Unione Sovietica. Kruscev era sbarcato qui deciso a rifarsi dello smacco subito nel Congo con l'estrorhissione dei ■ « tecnici » e dei diplomatici sovietici; e invece Kasavubu è sempre al potere, di Lumumba si sente parlare sempre di meno. A un certo momento, Kruscev disse che lo scopo principale del suo viaggio a New York era di trovare una soluzione al problema del disarmo. E anche qui, se le due parti resteranno sulle proprie posizioni, Kruscev non potrà vantare alcun successo. Lo stesso deve dirsi per la dichiarazione fatta ogni giorno da Kruscev che egli è sempre pronto a incontrarsi con Eisenhower. Al punto in cui siamo, deve dirsi che Kruscev ha sparato via via tutte le cartucce disponìbili, e sia rimasto con il carniere vuoto. Se è così, non gli resta che attenuare le sue pretese, cercare una via di compromesso che gli permetta di salvare la faccia: di frónte a se stesso, di fronte all'opinione pubblica sovietica e soprattutto di fronte al cinese Mao Tse-tung. Dalla cronaca odierna si capisce che Kruscev non ha perduto tutte le speranze di incontrarsi con Eisenhower. Una mossa ch'è partita dai capi di Paesi neutralisti, ma che. si suppone suggerita dal capo del governo sovietico, è m'olto indicativa al riguardo. Ieri notte, press'* la delegazione jugoslava, si meontt^rono Tito, Nehru, Nasser, Soekarno e Nkrumah. Stamane hanno depositato all'Onu una risoluzione, in cui, dopo aver espresso le maggiori preoccupazioni per il deteriorarsi della situazione internazionale che potrebbe compromettere la pace, i cinque statisti chiedono all'Assemblea generale dell'Onu di invitare formalmente Eisenhower e Kruscev « a riprendere i loro contatti interrotti in modo che la.loro dichiarata volontà, di trovare una soluzione ai inul'ptipmgè sedvqdecchvdchdppWncoindaisj"^^'importanti attra|11<!rj,0 trattative vòssavroaresr o l — a i a ¬ verso trattative pòssa progres sivamente concretarsi >. Nehru parlando all'Assemblea funerale ha dato l'annuncio della iniziativa presa dall'India, In donesia, Jugoslavia, Ghana, Rau (Egitto e Siria), come « primo passo urgente » per la distensione. La Casa Bianca non ha ancora fatto conoscere quel che ne pensa Eisenhower. D'altra parte il Presidente degli Stati Uniti è molto occupato dalla campagna elettorale e per di più stamattina ha dovuto recarsi al funerale della suocera ottantatreenne a Denver. Tuttavia, se l'Assemblea generale dell'Onu facesse propria la risoluzione dei cinque capi neutrali, difficilmente Eisenhoivcr potrebbe tirarsi indietro. Come si vede, si tratta di un compromesso. Nessuno dei due statisti dovrebbe chiedere scusa all'altro, e Kruscev tornando a casa potrebbe dire di aver contribuito col suo viaggio americano a rompere il ghiaccio delle reZaiioni internazionali dopo il fallimento deH'in contro al vertice di Parigi. Per rompere il ghiaccio del la situazione intemazionale sta lavorando anche Macmil lan, ma con una tattica più cauta, senza gesti clamorosi -|Jn un'intervista registrata [New York per la televisione Iacrtucitslotnncpmnzdnncscrccescnncthtcntibnncs inglese, egli ha detto che c'è una possibilità che si ricrei l'atmosfera di sei mesi fa, prima dell'insuccesso del vertice di Parigi. «Jo credo che potremmo tornare a quel olima. E' necessaria un po' di generosità da parte di tutti; è necessario un po' di buon senso; è necessario anche pèrdere un po' la faccia, se si vuole, ma.io penso che ciò è quello che vogliono i popoli del mondo ». Ha affermato di essere pronto a fare qualsiasi cosa, nel corso degli incontri che avrà in America, per agevolare prima o poi il ricrearsi di quella situazione. Il primo ministro inglese, che sarebbe dovuto tornare domani a Londra, ha rinviato, per ora di una settimana, la partenza. Domenica andrà o, Washington per- incontrare nuovamente Eisenhower; secondo insistenti voci, per ora incontrollabili, si parla anche di un suo secondo colloquio con Kruscev che avverrebbe, questa volta, nella sede della delegazione britannica all'Onu. Un'altra notizia interessante è che. la nave di Kruscev ha pagato i diritti di banchina fino al SS ottobre; il Primo ministro russo rimarrà a New York sino a tale datai Stasera Kruscev ha invitato a pranzo una ventina di Capi di Siati afro-asiatici, dei~Pa& si satelliti e Tito. Oli osservatori politici vedono nell'iniziativa un nuovo tentativo sovietico di guadagnare la confi' denza e la simpatia dei nuovi Paesi. Fra di essi il Marocco, il Libano, la Cambogia, il Nepal. La lista degli invitati comprende pure Nasser, il primo ministro dell'Afganistan e Nehru. Fra gli odierni interventi all'Assemblea il più agitato è stato quello del polacco Oomulka: ha riservato quasi tutte le sue parole ad attacchi contro la Germania di Adenauer ed ha ammonito gli occidentali a non appoggiare rivendicazioni di Bonn su territori ex tedeschi, ora polacchi, Gomulka ha avuto punte polèmiche anche contro Macmillan sulle dichiarazioni fatte ieri per controbattere, le accu-. se al \ militarismo tedesco ». Nicola Ade!» Kruscev e Macmillan discutono cordialmente durante il colloquio di ieri (Télefoto)