Il figlio del benzinaio massacrato parte civile contro i tre assassìni

Il figlio del benzinaio massacrato parte civile contro i tre assassìni Il figlio del benzinaio massacrato parte civile contro i tre assassìni La vittima sottoposta ad autopsia • Le mortali ferite corrispondono alla dimensioni del crick dell'automobile di uno dei giovani (Nostro servizio particolare) Soma, 27 settembre. La salma di Pasquale Aglietti, il benzinaio di ottantun anno morto Ieri in seguito alla feroce aggressione subita da tre giovani appartenenti a famiglie borghesi, è stata oggi sottoposta ad autopsia da parte dei periti dell'istituto di medicina legale. L'esame necroscopico sarà ultimato domani. Dai primi accertamenti la morte del vecchio sarebbe da attribuirsi o alla frattura della base cranica o a lesioni cerebrali con conseguente emorragia interna. Era presente anche il Sostituto Procuratore della Repubblica dott. DI Gennaro il quale ha potuto constatare che l'ampiezza e la conformazione delle ferite alla testa dell'Agliotti corrispondono alle misure del « crick » dell'automobile di Marcello Massolo, uno dei tre giovani aggressori. L'oggetto, come è noto, fu rinvenuto dentro una nicchia contenente un contatore del gas, per le scale dello stabile di viale delle Province n. 116 in cui abitavano sia la vittima sia uno degli aggressori, Gabriele MorrJco. Il rapporto redatto dal capo della sezione omicid* della Squadra Mobile e consegnato al magistrato che si occupa dell'istruttoria a carico dei tre giovani, conferma quanto riferito dalla stampa all'Indomani dello spaventoso episodio. Pasquale Agliotti dopo aver bevuto un bicchiere di latte in un bar di piazza delle Province si incamminò verso casa Colto di nuovo da un attacco d'asma si sedette dentro un'an to in sosta. I tre studenti erano già in agguato nelle vicinanze. Secondo il rapporto della po¬ lizia, il Massolo fungeva da palo al volante della macchina del fratello, lo Sciommeri era di fazione all'angolo dello stabile di viale delle Province 116 il Morrico eì trovava nel pressi del portoncino con il «crick» a portata di mano. Quando entrò nel'- cortile, il vecchio tirò fuori da una tasca un mazzo di chiavi. Il Morrico lo colpi mentre egli stringeva nella mano quelle chiavi. Sotto i colpi che lo fecero crollare, l'aggredito non lasciò il mazzo. I tre giovani gridarono al soccorso soltanto allorché essi constatarono che l'Agliotti non aveva danaro con sé. . Pietro Agliotti, figlio della vittima, ha frattanto annunciato di volersi costituire parte civile e di aver nominato a qxiesto proposito tre avvocati. < Egli era buono — ha detto oggi Pietro Agliotti — non aveva fatto mai male ad alcuno, portava con sé la propria sofferenza, senzs farla pesare nemmeno ai familiari. Era incapace di difendersi. Che cosa volevano da lui? Volevano danaro. Non sapevano farne a meno, e volevano carpirlo a chi se lo sudava. Non si venga a dire che non intendevano ucciderlo. Lo conoscevano bene, sapevano la sua età, il suo male. Sapevano che era attaccato alla vita soltanto con un filo ». La morte del vecchio benzinaio ha gettato nella costernazione anche i familiari dei tre autori della brutale ag gressione. Essi sanno che ora i giovani rischiano l'ergastolo Il dott Pietro Massolo, 'spet-tore generale del ministero de; Trasporti, padre di uno de^liaggressori, ha negato di ave- re inviato un sacerdote al ca- pezzale del vecchio morente, per ottenere il suo perdono. « Questo non è vero — ha dichiarato — posso dirvi solamente che qui a casa è venuto un giovane seminarista e mi si è presentato come un compagno di studi di mio figlio. Il seminarista del quale ricordo solo il nome, Giorgio, mi ha detto di aver appreso la triste notizia a Torino, dove ora sta completando i suol studi. Egli si è mostrato molto sorpreso tanto da mettere in dubbio la partecipazione di mio figlio alla tentata rapina; ho risposto che purtroppo la cosa era vera. Se poi lui si è recato al Policlinico, è stata una iniziativa personale di un amico di mio figlio. Da parte mia non c'è stata pressione alcuna per ottenere un « perdono » che del resto so impossibile». Sul delitto dei tre studenti la « Giustizia » di domani pubblicherà un articolo dell'on.le Giuseppe Saragat il quale chiede che i protagonisti vengano processati rapidamente e inesorabilmente castigati se saranno riconosciuti colpevoli. g' ft-

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