Aspra replica del Segretario dell Gnu a Kruscev Requisitoria di Fidel Castro contro gli Stati Uniti

Aspra replica del Segretario dell Gnu a Kruscev Requisitoria di Fidel Castro contro gli Stati Uniti Un'altra agitata riunione all'Assemblea generale Aspra replica del Segretario dell Gnu a Kruscev Requisitoria di Fidel Castro contro gli Stati Uniti Hammarskjoeld ricorda l'insuccesso sovietico nel Congo e fa capire che non si dimetterà ■ Grandi applausi, mentre Kruscev protesta battendo a lungo i pugni sul tavolo ■ In un ricevimento, il Primo ministro russo dichiara: Sono venuto in America solo per incontrare Eisenhower - Ma il Presidente non è dello stesso parere (Dal nostro inviato speciale) New York, 26 settembre, c E' una brutta situazione e quel che sta avvenendo dentro o fuori il palazzo dell'Onu può avere conseguenze molto pravi ». Cosi ha detto Nehru arrivando a New York, e ha aggiunto di essere venuto qui con una certa riluttanza, in seguito alle pressioni di molti amici. Ha così continuato: « Non credo che la mia presenza potrà, determinare cambiamenti notevoli, ma anche se remote sono le possibilità di un successo sia pure limitato, non potevo ti- ; t < 11111 u 11111 < li : 111 n 111 n 11111 m u n 11111 r n 11 n p rarmi ind'etro ». Sono previsioni pessimiste, e hanno un peso ancora maggiore se si ricorda la natura ottimista e fiduciosa ' di chi le ha formulate. In ogni modo, il capo del governo indiano si è messo subito al lavoro, e con alacrità: di buon mattino ha preso il tè con il presidente del Ghana, Kwame Nkrumah, ch'è considerato lo statista più influente dell'Africa nera, e subito dopo è andato alle Nazioni Unite e si è intrattenuto con Hammarskjoeld. Dopo aver ascoltato fin paio di discorsi nell'aula e aver parlato con diversi delegati, Nehru è andato a colazione dal suo collega britannico Macmillan. Alle tre del pomeriggio ha avuto un lungo colloquio con Eisenhower, poi si è incontrato con Nasser e stasera sul tardi andrà a parlare con Kruscev. Ma non crediate che sia solo Nehru i ad affannarsi in giro, giornate affannose stanno vivendo anche Eisenhower, Macmillan, Tito, Nasser e molti altri, la verità è che al punto in cui siamo, l'edificio delVOnu anziché essere la sede della pace universale, si è mutato in un luogo di discordie, in una tribuna dove da mane a sera risuonano accuse e anche offese infamanti. E sovente, cosa che non trova forse precedenti nell'aula del Palazzo di vetro, le forme più elementari di educazione vengono messe da parte Per esempio, non appena Hiimmarskjoeld, all'inizio della seduta odierna ha -finito di leggere una sua dichiarazione, e grandi applausi si levarono dall'Assemblea, si sono visti Kruscev e tutti i delegati dei paesi comunisti martellare i banchi con i pugni: dalle-espressioni sardnni che dei loro visi si'capiva che lo facevano in segno-di-tlileg gio. Nehru si è voltato a guardare, sbalordito. Non è stato peraltro l'insulto più grave che Kruscev abbia rivolto sinora all'indirizzo del segretario generale dell'Onu. In due conferenze-stampa improvvisate la prima sotto le stelle e la seconda nella tarda mattinata di domenica, mptnHsspctvsqmvsKruscev aveva definito Ham-i marskjoeld < un lacchè delle potenze imperialiste » e era tornato sul suo discorso di venerdì scorso precisando che Hammarskjoeld doveva essere sostituito da tre segretari, rispettivamente nominati dalle potenze capitaliste, dai paesi comunisti e dalle nazioni neutrali: e ciascun segretario doveva avere il diritto di veto sulle decisioni prese dagli altri due. A parte la virulenza verbale (a un certo punto Kruscev qualificò gli occidentali col nome di «maiali») il capo del governo sovietico, che il giorno prima era andato in giro per Park Avenue fumando il calumet della pace, non esitò a dire che se le sue proposte non fossero state accettate sarebbe tato superfluo parlare di disarmo e il mondo sarebbe di nuovo precipitato nel clima della guerra fredda. In breve, alla crisi fra Occidente e Oriente è venuta ad aggiungersi negli ultimi giorni un'altra e forse più grave crisi che mette In pericolo l'esistenza stèssa de'''0:n. Cnme .':a detto Nehru, le proposte di Kruscev sono per lo meno incomprensibili: mettere tre uomini nella barca dell'Onu. ognuno dei quali rema in une direzione opposta, significo condannare la Organizzazione delle Nazioni Unite all'inefficienza più completa. Non si può dire tuttavia che, in questa fase iniziale della sua offensiva contro l'Onu. Kruscev abbia riportato sur-1 cessi. 1 piccoli paesi dell'Afri-1 igrandi potenze aderenti ca e dell'Asia, che dopo secoli di dominazione straniera, appena ora cominciano a muoversi sulla scena politica internazionale, guardano con un senso di vero sgomento all'eventualità che il Palazzo delle Nazioni Unite debba chiudere i cancelli. Perciò stamane, ■ quando Hammarskjoeld ha terminato di leggere la sua breve dichiarazione, essi applaudivano con sincero calore e guardavano con stupito rammarico gli sberleffi che intanto andavano facendo Kruscev c i suoi vicedittatori. Hammarskjoeld, senza mai fare il nome di nessuna delle l'Onu, ha detto che le critiche ,mrivolte contro di Ini In rcalt/iitlsono indirizzati ai principi che. \nemergono dallo statuto dcl-\l l'Onu. Il segretario generali.■ ■■ nnon è che un esecutore fiducia- jmrio delle volontà espresse dal l'Assemblea, e la sua azione de idel Congo è stata dibattutili qda cima a fondo dall'Assali j rblea e approvata con 70 i.'ii/iirfavorevoli e 12 astensioni] t< Ora spetta a voi agire» hn\cve uniformarsi alla più obiet Uva imparzialità: se propende per una delle parti in causa o è disposto a scendere a compromessi, egli tradisce il suo mandato. Ora, ha proseguito Hammarskjoeld, la linea di condotta da lui seguita negli aff' er"epwDCdconcluso Hammarskjoeld. tSle.te voi che dovete indicarmi quel che si deve fare ». In parole più familiari Hammarskjoeld ha tenuto ai russi questo discorso: €Nel Congo io.non ho fatto che seguire il mandato affidatomi dall'Assemblea. Se voi volete che hi cose vadano in maniera diversa, allora dovete fare modifica re dall'Assemblea i termini del mio mandato ». La conclusione implicita è che Hammarskjoeld per ora non si dimette. Dovremmo a questo punto riferirvi sui lavori dell'Assemblea. Ma come era prevedibile l'aula dell'Onu si è trasformata in una tribuna propagandistica dqve le parti opposte si affrontano senza la più tenue speranza di intendersi. Il cecoslovacco Novotny non ha fatto che ripetere le medesime cose già dette da Kruscev. A sua volta il primo ministro del Canada; Diefenbaker, ha detto che « Kruscev onora l'Onu con le labbra, ma in realtà vorrebbe annientarla» e che il capo del governo so vietico ha sbattuto la porta che il Presidente degli Stati Uniti aveva dischiuso il giorno prima. In merito alla prò posta fatta da Kruscev che siano liberate subito tutte le colonie, Diefenbaker ha fatto una controproposta: che siano tenute elezioni libere e segrete in tutti i paesi che si trovano sotto il dominio sovie tico. Propaganda da una parte e propaganda dalValtra. Nel po '.'meriggio poi ha preso la paro . o , o e i o a e i e qcFmla il capo del governo cubano, quel Fidel Castro che vende rebbe l'anima al diavolo pur di vedere gli Stati Uniti annientati. Come al solito, vestiva l'uniforme verde oliva da combattimento, e nei momenti di maggiore concitazione puntava la lunga barba verso l'alto La requisitoria contro il governo di Washington e cominciata di lontano, dal modo come fu accolto al suo arrivo a New York. Dopo di che ha cominciato a fare capitolo per capitolo la storia di Cuba dal 1898 a oggi, per dimostrare che amstPtecaPstp«dicpgudnprgltnPCtdszacdcsstgli Stati Uniti hanno sempre .sfruttato quell'isola con mitni rapact. Ad ascoltare Fidel Castro v'era anche Kruscev. Poco prima aveva partecipato a un banchetto offerto da alcuni fra i più noti capitani d'industria degli Stati Uniti: e per dire quale fosse l'ambiente basterà accennare al fatto che il vasellame e le posate erano in oro massiccio Dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente, Kruscev ha spiegato qual è il piano sovietico per un disarmo completo e generale. Tra l'altro egli ha detto: <Noi sia- mo pronti a sederci al tavolo tli una conferenza e a dare il nostra contributo per chiarire l punti del nostro piano che non appaiono chiari. Però, primo di sederci a tavola deve irnteslarono dicendo che in qu-sta maniera la Russia so rehhe stata più forte e si sarebbe impadronita degli Sta ti Uriti. <Io gli dissi allora Icke lo stesso capitava a me,\essere inteso che non ci alzerimrr'di'là senza-aver firmato "ni.cordo sul disarmo ». Infine Kruscev ha detto di essere venuto qui unicamente per incontrarsi con Eisenhower. L'anno scorso, a Camp David, Eisenhower gli disse Che, quando meditava di ridurre le spese militari, molti quando volevo ridurre i bilan-\ci militari: dicevano che era | ti suo discorso, dopo essersi in rnntrato con Macmillan e Nas il modo migliore per agevolare un'invasione americana nell'Unione Sovietica. E allora il vostro presidente mi disse: eppure dovremmo metterci d'accordo. E io gli dissi: certamente. E' per questo che ora mi trovo qui ». Come si vede, quasi di ora in ora Kruscev muta aspetto e opinioni. Ma E isenhouier non pare disposto a dargli più un ascolto benevolo. Stasera, parlando davanti a un'associazione cattolica, Eisenhower ha sollecitato il mondo libero a stringersi insieme per respingere, le minacce e i pericoli di « una dittatura potente e misteriosa ». Eisenhower ha letto \ser. | Nicola Adelfi castro mostra i «documenti » che dovrebbero provare le sue accuse agli S. U. (Tel.) • A Cuba, nel mar delle AntiIle, opererebbero gruppi di guerriglieri anti-Castro. Un giornale governativo ha annunciato ieri la cattura di 29 ribelli nella Sierra Maestra