Sotto processo tre «SS> di un Lager che massacrarono tremila prigionieri

Sotto processo tre «SS> di un Lager che massacrarono tremila prigionieri Sotto processo tre «SS> di un Lager che massacrarono tremila prigionieri I russi li condannarono all'ergastolo e li consegnarono a Bonn che si è impegnata a giudicarli - Un imputato racconta gli orrori di Sachsenhausen - Come ricompensa per il suo zelo ebbe una licenza-premio in Italia (Dal nostro corrispondente) Bonn, 19 settembre. Sono comparsi oggi dinanzi ai giudici di Dusseldorf tre alti ex-ufficiàli delle SS responsabili di avere assassinato, a quanto afferma l'atto d'accusa, per lo meno tremila persone nel Lager di Sachsenhaus-an, presso Berlino: i tre criminali sono August Hohn, Otto Bonn e Horst Hempler; tutti e tre vennero catturati dai russi nel '45, condannati ai lavori forzati a vita e rimpatriati quando Bonn s'impegnò ad aprire un nuovo processo in Germania. I tre imputati hanno ostentato davanti ai giudici un'aria delle più miti: in primo luogo hanno raccontato di essere stati costretti dalle circostanze a prestar servizio al Lager di sterminio, anzi uno di loro, il Bohn, ha cosi riassunto le sue impressioni sull'orribile campo: « Tutto era in ordine, regnava la massima pulizia, davanti alle baracche dei prigionieri c'erano aiuole fiorite: io stesso provvedevo alla pulizia •3 all'ordine del campo, inoltre registravo nella cartoteca gli arrivi e le partenze dei prigionieri ». « Immagino — lo ha interrotto a questo punto il presidente della Corte, dott. Hans Neke, — che la registrazione delle partenze non l'affaticasse molto... ». La prima giornata del processo è stata dedicata al principale accusato, August Hòhn, cinquantaseienne, il quale ha così descritto il Lager di Sachsenhausen: all'ingresso c'era un grande cartello con la scritta: « Il lavoro rende liberi », e poi- che l'imputato si attardava a descrivere « le ordinate baracche e i viali ben curati che le dividevano », il presidente gli ha chiesto « se non vi fossero anche luoghi per l'esecuzione dei prigionieri » come patiboli, camere a gas, fosse comuni, forni crematori, e via dicendo, al che l'imputato ha annuito a testa bassa. « Ero il comandante del battaglione di sorveglianza — ha continuato l'Hòhn, — ma non dovetti svolgere bene i miei compiti se Himmler, in una annotazione di proprio pugno sul rapporto che gli inviavo, scrisse che "per il buon nome delle SS" avrei meritato almeno tre anni di galera" ». Hònn, però, ha dovuto ammettere anche di aver ricevuto una « croce al merito » e una vacanza straordinaria in Italia per le capacità dimostrate nell'esecuzione delle stragi di prigionieri di guerra sovietici, che vennero massacrati con colpi di pistola alla nuca. Hòhn ha definito poi cosi i suoi compiti: «Controllare il numero dei prigionieri all'appello mattutino, interrogarli, dirigere le esecuzioni»; egli presiedeva anche alle « punizioni » che, nel migliore dei casi, erano costituite da selvagge battiture: «Si distribuivano cinque o dieci colpi di frusta o di bastone ai prigionieri più in disciplinati; devo però aggiungere, che prima di sottoporre i prigionieri alle pene corporali, li facevo visitare da un medico volevo accertarmi che le potes sero sopportare senza danni per la loro salute ». I prigionieri erano costretti n percorrere chilometri e chilometri al giorno, sotto il sole o al gelo, per provare la resistenza di certi tipi di scarpe destinati all'esercito: Hohn ha contestato di aver avuto a che fare con questo particolare martirio. L'imputato ha molto insistito sulle sue qualità di « tutore dell'ordine e della legalità»: fra l'altro ha detto di essersi battuto « contro la corruzione che dominava nel Lager, ed ha calcolato che nei piccoli commerci coi prigionieri gli uomini di guardia si appropriarono di pietre preziose, valuta "ed altri valori e per un minimo di un milione e mezzo di marchi». Al processo, che continuerà domani, compariranno sessantacinque testimoni, fra cui le vedove di sei prigionieri massacrati nel campo. m. c. coledì scorso sarebbe stato provocato da una manovra alla quale non sarebbero stati estranei alcuni esponenti del Psdi. La querela presentata dal dr. Rodino segue quelle presentate, per le stesse insinuazioni, dall'on. Saragat, in proprio e come segretario del partito social-democratico, contro il direttore responsabile di Paese sera e l'agenzia giornalistica Eurostampa flllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: August Hohn, August Hòhn, Bohn, Hans Neke, Himmler, Hohn, Horst Hempler, Saragat

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Germania, Italia