Il "piano De Gaulle,, sull'Europa discusso nel Consiglio Atlantico di Sandro Volta

Il "piano De Gaulle,, sull'Europa discusso nel Consiglio Atlantico Riunione dei delegati permanenti Il "piano De Gaulle,, sull'Europa discusso nel Consiglio Atlantico Quasi tutti i Paesi alleati criticano i progetti francesi - Un comunicato dei socialisti di Mollet afferma che il generale «pratica una politica di isolamento» - Il delegato di Parigi all'Onu non parteciperà a sedute sull'Algeria (Dal vostro corrispondente) Parigi, 14 settembre. Il Consiglio permanente della Nato, nella sua riunione settimanale, ha discusso le proposte relative all'Europa e all'eventuale riforma dell'Alleanza atlantica, che il gen. De Gaulle espose nella sua conferenza-stampa del 5 settembre. Il più rigoroso segreto viene mantenuto sull'esito della discussione, e ciò si spiega perché il Consiglio permanente non è composto di uomini politici, ma di alti funzionari i quali non hanno veste per deliberare, ma si limitano ad informare i rispettivi governi. Ufficialmente, dunque, la Segreteria della Nato si è limitata a comunicare che « l'argomento è stato affrontato nella cornice delle discussioni relative al piano di dieci anni che Christian Herter ha sottoposto al Consiglio dei ministri atlantici nel dicembre scorso. Tale piano è rivolto ad accrescere la cooperazione dei Paesi membri dell'alleanza in tutti i campi: politico, militare, economico, culturale eccetera. Poiché le proposte del gen. De Gaulle sulla cooperazione europea incidono sulla elaborazione del piano di dieci anni, è logico che il Consiglio le abbin esaminate >. Però, quello che non è detto in questo laconico comunicato non ha tardato a trapelare nelle confidenze che molti delegati hanno fatto ai giornalisti senza farsi troppo pregare. Si può dire, anzi, che mai come in questa occasione la riunione del Consiglio permanente si è svolta più nei corridoi che dietro le porte chiuse della sala in cui avvengono le sedute. Si è saputo subito, perciò, che la maggioranza dei rappresentanti, riferendo il punto di vista dei propri governi, ha espresso tante riserve da far apparire che l'opposizione alle proposte francesi è pressoché concorde, non soltanto da parte dei Paesi della piccola Europa, che sono i più direttamente interessati, ma anche degli altri membri della Nato. Il Consiglio permanente non ha preso alcuna decisione alla fine della riunione, perché non è in suo potere di prenderne, però l'unanimità delle opposi zioni espresse in nome dei di-versi governi sembra che pos-sa far senz'altro escludere ogni possibilità di adesione alle proposte del Generale da parte dei Paesi atlantici. Anche Pierre Wigny, ministro degli Esteri belga, ha confermato a Paul Henri Spaak, segretario generale della Nato, dal quale è stato ricevuto stamani, le obiezioni che aveva formulato ieri alla stampa. Secondo certe informazioni, Spaak si sarebbe dichiarato pienamente d'accordo con lui. L'opposizione alla politica estera del Presidente della Re- pubblica incomincia d'altronde a manifestarsi anche da parte di partiti che avevano sostenuto il ritorno di De Gaulle al potere. Tale è il caso dei socialisti di Guy Mollet, che, dopo della Francia è stata esaminata dal Consiglio dei ministri, riunito stasera all'Eliseo sotto la presidenza del gen. De Gaulle. Il ministro degli Esteri, che ; presiederà la delegazione fra.v lcese all'Assemblea delle Na¬ zioni Unite, ha riferito sulla situazione, con particolare riguardo alla visita che ; ministri belgi hanno fatto ieri a Parigi. Dopo II Cordiglio, a proposito degli argomenti trattati nella conferenza - stampa del Capo dello Stato, il ministro delle Informazioni ha dichiarato ai giornalisti: * Il governo francese esprime nell'ora attuale un rimpianto: è la constatazione che l'Onu, che era destinata alle sue origini a riunire le Nazioni in vista dei- avere a lungo tentennato, han- no finalmente rotto i ponti con il regime gollista. Il Comitato direttivo del partito, a conclusione di una riunione in cui « ha esaminato la situazione politica dopo le recenti dichiarazioni del Presidente della Repubblica », ha pubblicato un comunicato in cui è detto, fra l'altro, che tali dichiarazioni « hanno posto la Francia in una situazione internazionale difficilissima, che rischia di essere tanto più compromessa in quanto il Capo dello Stato, lusingando un nazionalismo sorpassato, pratica una politica di isolamento rimettendo in causa l'integrazione europea e l'integrazione atlantica, sbeffeggiando l'Onu invece di proporre la riforma necessaria del suo statuto ». Non meno severa è l'analisi della situazione che Pierre Mendès-France pubblicherà nel numero di domani del settimanale LExprcss. « I sovietici — scrive il leader del partito socialista unificato — non possono vedere altro che di buon occhio il peggioramento delle nostre relazioni con gli americani e gli inglesi: è la ragione per cui Kruscev ha usato per due anni riguardi a De Gaulle, anche in Algeria». Nei confronti delle Nazioni Unite, la sua opinione coincide con quella di Guy Mollet: « II gen. De Gaulle — scrive infatti Mendès-France — parla dell'Onu con disdegno e ironia. In certi ambienti estremisti di destra mettere in ridicolo le istituzioni internazionali è un atteggiamento che rende, ma è disastroso all'estero; urta gli anglo-sassoni e i sottosviluppati, vale a dire l'immensa maggioranza del mondo. Sarebbe molto meglio presentare progetti seri di riforma dell'Ònu (che ne ha bisogno) piuttosto che contentarsi di imprecazioni verbali ». La politica internazionale la loro cooperazione, sembra mostrarsi sempre meno fedele alla sua missione originaria per diventare invece ogni giorno di più un campo chiuso per le opposizioni, che si fanno francese non può esprimere perciò altro che deplorazioni vivissime ». Il ministro ha poi confermato che la Francia non riconosce alle Nazioni Unite competenza sul problema algerino e perciò, se tale problema vi verrà trattato, la delegazione francese non parteciperà al dibattito. Sandro Volta jsempre più vive. Il governo