il barbiere fio confessato di aver ucciso il proprio bimbo gettandolo dalla finestra

il barbiere fio confessato di aver ucciso il proprio bimbo gettandolo dalla finestra Chiarito dai carabinieri 11 tragico episodio d'i Sanremo il barbiere fio confessato di aver ucciso il proprio bimbo gettandolo dalla finestra Prima aveva tentato di strangolare la moglie - Questa si buttò dalla finestra del quarto piano e cadde su una tettoia di ondoiux, salvandosi - L'uomo andò dal figlioletto di due anni e mezzo, lo colpì al capo e lo scagliò nel vuoto - Era geloso delle attenzioni che la sposa dedicava al piccino (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 14 settembre. Domenico Fazio, il barbiere siciliano protagonista dello spaventoso fatto di sangue di corso Mombeltb 13, ha confessato la sua orrenda colpa: ha cioè am.messo di aver scagliato dalla finestra il suo bimbo di due anni e mezzo uccidendolo. Il maresciallo Colombi e il brigadiere Panté, dello squadra giudiziaria dei carabinieri, rhphanno condotto le indagini, hanno sottoposto ieri pomeriggio ll.Fa.-io a un-interrogatorio che è risultalo determinante II colloquio è cominciato alle 17 e il barbiere si era ancora mantenuto sulle negative. Ma, di' fronte all'evidenza dei fatti, alle contestazioni mossegli e alle numerose prove a- suo carico, alle S2 è crollato: < Ecco, avete ragione, sono stato io ». La deposizione del Fazio ha confermato l'esattezza della ricostruzione già compiuta dai carabinieri. Nel pomeriggio di sabato, dopo una violenta lite con la mo- glie Elisabetta Pedronì, il Fazio si scagliò contro di lei per strangolarla. La donna reagì disperatamente e vistasi ormai perduta, per sfuggirgli, si gei.'' tu dalla finestra della cucina dell'appartamentino sistemato nelle soffitte dello stabile di corso Mombello 13. Il Fazio pensò che la moglie fosse caduta nel cortile interno, quattro piani più sotto, e 'che fosse morta, non sapendo ' che la poveretta, invece, era rimasta sulla tettoia in ondolu:i posta tre metri circa sotto la soffitta e che, attraverso una piccola finestra, era riuscita a raggiungere le scale dello stabile e a trovare rifugio presso u pensione. Convinto della morte della moglie. Domenico Fazio si trodusse nella camera da letto dove suo figlio Carlo, di soli 30 mesi, stava dormendo All'arrivo del padre il piccolo si svegliò e gli sorrise, ignaro. Ma l'uomo accecato dall'ira non ebbe pietà. Colpì due volte al capo suo figlio con un bocchet- lllllil 111 IMI! 1M i IM Mi 11) III 111 III 111 II I 11 11 II II tone della stufa a gas, con tanta violenza che il bocchettone si spezzò. Poi afferrò il corpicino inanimato e lo. scaraventò fuori dalla finestra della stanza, giù nel cortile, dove l'innocente si sfracellò. A. questo punto il Fazio udì provenire dall'esterno le invocazioni d'aiutò della moglie, comprese che non era morta come credeva e allora, in pigiama, infilò la scale brandendo il ti ancone del bocchettone per raggiungerla e finirla. Per le scale venne però fermato da tre vicini, che lo ir.imobilizzarono dopo violenta colluttazione e lo consegnarono ai carabinieri. ti Fazio, che fino a ieri aveva sempre sostenuto che era stata la moglie a gettarsi dalla finestra con il bimbo, dopo aver reso la sua confessione, ha nascosto il capo fra le maed è scoppiato in pianto: « Ero fuori di me — egli ha detto — non sapevo cosa facevo... Ora mi sento come liberato da un incubo ». L'assassino ha poi confessato che odiava il piccolo Carlo, per il quale nutriva un'assurda gelosia e che voleva pertanto staccare dalla moglie facendolo ricoverare in un orfanotrofio. Il barbiere siciliano è stato denunciato per omicidio volontario pluriaggravato nella persona del figlioletto, tentato omicidio della mogliee maltrattamenti in famiglia. Elisabetta Pedroni ha lasciato ieri l'ospedale civile, accompagnata da due fratelli e da una sorella. Con la somma messa a sua disposizione da una pubblica sottoscrizione, la donna si è recata a Cividats al Piano {Bergamo), ove stamani hanno avuto luogo i funerali del suo bimbo. e. p.

Persone citate: Colombi, Domenico Fazio, Elisabetta Pedroni, Elisabetta Pedronì

Luoghi citati: Bergamo, Sanremo