Scoperta una banda di falsari finanziata da un ricco medico

Scoperta una banda di falsari finanziata da un ricco medico Scoperta una banda di falsari finanziata da un ricco medico Avrebbe fabbricato banconote per un miliardo - Nove arresti Napoli, 14 settembre: I carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Corte d'appello hanno quasi concluso una difficile operazione che ha portato alla cattura di numerosi componenti una banda di falsari (finanziata da un medico di Lecce) che è riuscita a fabbricare oltre 600 milioni tutti in banconote da 10 mila. Secondo indizi in via di accertamento, la valuta illegale giungerebbe a quasi un miliardo. Non tutto il quantitativo uscito dalla zecca clandestina di Felline in provincia di Lecce è stato messo in circolazione. Fino ad oggi i carabinieri sono riusciti a sequestrare 197 milioni. II primo allarme l'autorità giudiziaria lo ebbe allorché a Tarquinia la guardia di Finanza di Viterbo sequestrò dei biglietti da 10 mila falsi. Successivamente a Latina i distributori di benzina Franco Volpi e Duilio Bertone, pagati con moneta di quel genere, avvisarono la polizia stradale informandola sulle caratteristiche dell'auto ove si trovavano i due presunti spacciatori. Un immediato inseguimento portò al fermo di due persone da Piazzolla di Nola. Il più grosso successo lo registrarono i carabinieri, l'iuscendo a bloccare a Nanoli. presso Secondigliano, una «600> su cui viaggiavano Vincenzo Cuccurese e Giovan ni Capasso. Quest'ultimo riuscì a fuggire per la campagna, abbandonando un pacco con un milione "di banconote false. Altri due milioni furono trovati sotto un cuscino della macchina. Lo sviluppo delle indagini ha accertato che la « gang > si compone di una cinquantina di affiliati fra personaggi principali e secondari. La tipografia di Napoli in via Tribunali, appartenente alla sorella del tipografo Capasso, Antonietta, sospettata in un primo tempo : d o l e . e a i o i i 7 n a n n a i i d'essere l'officina dei falsari è risultata essere del tutto leccan<s! trovagvTi?nvlcena O^chilometri da Lecce, ove lavo-1lamente. Il capo ji ! o e i i e e cervello della banda, il grafo Vincenzo Tedesco, napoletano, personaggio assai noto negli ambienti dei falsari di alta classe. Fu lui ad avvicinare un commerciante d' Lecce, Egisto Coppino, di cui conosceva la morbosa passione per il gioco d'azzardo, le difficili condizioni economiche e la relazione di parentela con un facoltoso professionista, Bonaventu ra Vergari, medico dell'Inani Il Coppino parlò allo zio della sua proposta di entrare in una * combinazione » del genere, cui avrebbe partecipato un terzo commerciante, Vito Trianni, anch'egli di Lecce. Tutti e tre erano incensurati. Eppure, nonostante la gravità di quanto stavano per commettere, noti esitarono e si unirono al Tedesco, che Insieme al Capasso aveva garantito una riproduzione quasi perfetta delle banconote originali. Fu così che sorse la banda. Sono stati arrestati finora nove persone: i due commercianti Coppino e Trianni, il medico Bonaventura Vergari (finanziatore della banda), gli spacciatori Cuccurese e Antonio Caliendo, i tipografi Santo Scognamilli, Vincenzo Sardi, Vincenzo Guglielmi e Giuseppe Del Giudice. Il costo di ogni banconota non superava le mille lire. Tutti gli altri componenti della gang, fra cui il tipografo Giovanni Capasso e il capo banda Vincenzo Tedesco sono ancora latitanti.