Sullo schermo

Sullo schermo Sullo schermo Dramma nello specchio (Cristallo): Orson Welles perora la causa degli amanti anziani Delitto istruttoria e proces- so in Dramma nello specchio (« Crack in the mirror», dal romanzo di Marcel Haedrich), che il regista Richard Freisher ha laboriosamente costruito su parallelismi antitetici, intrecciando le vicende di due coppie di amanti, appartenenti l'una ai sobborghi e l'altra ai quartieri alti di Parigi. Il viluppo è tanto più stretto che i tre interpreti principali, Or son Welies, Juliette Greco e Bradford Dillman, sostengono ciascuno due parti, opposte ma rispondentisi sul piano psico logico. Ecco qua, nel suo tugurio parigino, la sensuale Eponine oppressa dal suo padron di casa e amante, il vecchio ed enorme Hagolin, che le intralcia gli abbracciamenti col giova ne operaio Emile di cui è inna moratissima. Poco male: i due strozzano Hagolin, ne fanno a pezzi il cadavere con una sega, e quelli nascondono; ma così male che sono subito scoperti ed arrestaci. Ed ecco di là il celebre avvocato Lamorcière, anziano e pingue anche lui, e anche lui opprimente (ma non lo sa) la giovane amante Florence, che di nascosto lo tradisce col giovane Claude, discepolo del luminare. Florence moralmente - non vale molto più di Eponì ne; ma nel suo dorato ambien te non si arriva a uccidere e a segare a pezzi quelli che dàn no noia1; si uccide perbenino, a i e e o a o gocce. La causa « Hagolin » arriva a Claude, che vi si getta con cinica ambizione per farsene un trampolino di lancio e sottrarsi allo sfruttamento del « patron ». Questi se ne risente, e benché malato afferra l'ultimo lembo di quella causa prima che gli sfugga. Durante il processo, scopre che Florence Io tradisce col suo giovane rivale, e nel povero Hagolin vede riflesso il proprio destino. Ne difende pertanto la memoria contro gli armeggìi di Claude che è quasi riuscito a persuadere la giuria che non tanto Eponine quanto Emile è il vero responsabile dell'assassinio. La sua perorazione, inculcante il rispetto per gli amanti anziani, è un capolavoro di gigioneria (del personaggio e dell'attore) e ottiene questi tre effetti: di far condannare all'ergastolo l'assassina, di inchiodare Florence c.ì tormento del rimorso, e di tarpare definitivamente le ali all'ambizioso collega. Una bella soddisfazione, anche se il prezzo ne è l'infarto. Fin dai Titoli e dalle immagini di testa si avverte l'artifi¬ ciosità del lavoro, il proposito di quel contrappunto EponineFlorence, Hagolin-Lamorcière, Emile-Claude. Ma il regista ha capito, e con lui lo sceneggiatore Mark Canfield, che proprio da questa ostentazione di congegni il film poteva farsi interessante; e infatti, tolti questi scambietti, eseguiti a regola di arte, il film sarebbe un ben modesto film giudiziario, col solito processo in fondo a svolte obbligate. L'esasperazione del difetto ha così salvato la pellicola almeno in quanto spettacolo; inducendovi i toni d'un Ponson du Terrail riveduto e aggiornato; e j tre interpreti vi spiccano. Poco più che macchiettistico negli stracci di Hagolin, Welles si rifa col personaggio del grande avvocato, ripetendo in piccolo, la prova forense di « Frenesia del delitto ». Ugualmente sofisticata nelle due parti la Greco, ma pungente; gelidamente sferzante il giovane Dillman. 1. p. I ECHI Di CROMACI I MOBILIFICIO O.R.A.P. 20 rate. Vendita propaganda camere dei 89.000, tinelli da 33.000. Vasto as- sortimento. Ritiro mobili usati, Approfltt. Garibaldi 9 (cortile),

Persone citate: Bradford Dillman, Cristallo, Dillman, Greco, Juliette Greco, Mark Canfield, Orson Welles, Welles

Luoghi citati: Parigi