Colpì il bimbo al capo e lo scagliò dalla finestra

Colpì il bimbo al capo e lo scagliò dalla finestra La tremenda accusa al barbiere di Sanremo Colpì il bimbo al capo e lo scagliò dalla finestra e La moglie si era bottata nel vuoto poco prima, sfuggendo all'uomo che cercava di strangolarla - Il racconto dei testimoni Sanremo, 12 settembre. I carabinieri hanno proseguito le delicate indagini sul fatto di sangue avvenuto nel pomeriggio di sabato nella soffitta dello stabile n. 13 di corso Mombello. Ecco quale è stata la ricostruzione della penosa vicenda. II barbiere Domenico Fazio, di 36 anni, di Barcellona (Messina) ed Elisabetta Pedronl pure di 36 anni, di Martinengo (Bergamo) si sposarono nel 1954 a Zubiana Vercellese. (Il Fazio sposato a certa Calabro è un suo omonimo). Non fu una unione felice e i rapporti fre i due coniugi si fecero più tesi dopo la nascita, nel 1958. di un bimbo che chiamarono Carlo. Il Fazio, infatti, nutriva una assurda gelosia nei confronti del piccolo: sosteneva che la moglie lo trascurava preoccupandosi soltanto del piccino. Il Fazio e la Pedroni si trasferirono due anni or sono a Sanremo, e presero alloggio in corso Mombello. Lei si occu! pò come cameriera presso una pensione situata nello stesso stabile, lui alternò brevi periodi come barbiere a lunghi mesi di inattività. La scorsa primavera dopo un ennesimo violento litigio la donna abbandonò il marito e insieme al figlio si recò presso un fratello, a Cinisello (Milano). Nei primi giorni dello scorso agosto ritornò a convivere col Fazio. I litigi, dopo alcuni giorni di serenità, ripresero presto, provocati quasi sempre dalla incredibile gelosia dell'uomo! che voleva fare ricoverare il bimbo in un orfanotrofio. Sabato pomeriggio dopo il pranzo consumato nell'angusta cucina del loro povero alloggio, il Fazio rinnovò la sua richiesta per il ricovero di Carlo. La Pedroni, notando l'agitazione del marito, acconsentì che iniziasse le pratiche relative. L'uomo sembrò calmarsi, ma all'improvviso si avvicinò alla moglie e l'afferrò con le mani al collo per strangolarla. La sventurata, dopo una violenta colluttazione, e ormai in procinto di essere sopraffatta, si gettò dalla finestra della cucina su di una tettoia di ondolux situata tre metri circa sotto il davanzale della finestra della soffitta. Invocane5 j aiuto riuscì a trascinarsi fino a una piccola finestra, ne sfondò il vetro con pugni e si portò sulla scala delio stabile, suonando alla porta di una pensione ove trovò rifugio. Domenico Fazio rimasto solo in casa sfogò la sua ira contro il piccolo Carlo ohe dormiva nella stanza accanto alla cucina. Quasi sicuramente lo colpì al capo con un bruciatore della stufa a gas (sul letto è stata riscontrata una vasta chiazza di sangue) e poi lo gettò con violenza dalla finestra per essere sicuro che non cadesse sulla tettoia in ondolux, ma precipitasse nel vuoto. L'innocente si sfracellò! quattro piani più sotto su di una "vasta terrazza davanti lo studio del radiologo prof. Perotti. Contro il Fazio che nega ci sladledpCrsniacacdmmctu sono, oltre le dichiarazioni della moglie, le deposizioni di vicini che affacciatisi alle finestre, videro prima la donna sulla famosa tettoia, e poi il corpicino del povero Carlo lanciato nel vuoto. I carabinieri attendono ora le risultanze dell'autopsia, udranno ancora altri testimoni e infine sottoporranno il Fazio a un ultimo interrogatorio, con la speranza che di fronte al cumulo delle prove a suo carico confessi l'orribile colpa di cui si è macchiato, colpa maturata in un ambiente di miseria e di privazioni, con cepita da una mente evlden temente tarata e turbata daun'assurda gelosia.

Persone citate: Calabro, Domenico Fazio, Elisabetta Pedronl, Pedroni, Perotti

Luoghi citati: Barcellona, Bergamo, Cinisello, Messina, Milano, Sanremo