Assolto il carabiniere che sparò al suo capitano
Assolto il carabiniere che sparò al suo capitano Gli aveva negato un permesso Assolto il carabiniere che sparò al suo capitano Ritenuto seminfermo di mente Padova, 9 settembre. Dopo quattro giorni di udienze, si è concluso al Tribunale militare di Padova il processo contro il carabiniere scelto Antonio Zarantonello di 39 anni, nativo di Nogarole (Vicenza), che il 6 agosto del 1959 tentò di uccidere il suo superiore diretto a colpi di pistola. Lo Zarantonello alla data del fatto prestava servizio alla Compagnia di Gorizia. Egli aveva ottenuto un breve | permesso per recarsi in fami ;gua a Treppo, presso Carsico, |ma nel mattino di quello stes s0 iorno era stato ito 0 _ _ r una lieve infrazione e pertanto gli era stato ritirato il permesso. Messosi a rapporto con il capitano comandante la Compagnia, Livio Boratto, lo Zarantonello gli chiedeva l'annullamento della sanzione disciplinare. Avendone ottenuto 1 una risposta negativa, mentre i l'ufficiale stava allontanandosi !scendendo le scale, il carabijniere impugnava la pistola d'ordinanza, che aveva con se 1 sotto la giubba, e sparava al |nndirizzo del capitano tutti sette ; colpi che erano nel ca_ ricatore Tre proiettili nnivano a *<*™' ferend° gravemente 1>ufflcIale| che per sua buona I sorte guarì, in un periodo su- ^faX^Ssot- ; toposto a tre perizie psichiatriche da parte, di altrettanti i a e i specialisti, che lo hanno concordemente dichiarato infermo di mente. In Tribunale l'imputato ha dichiarato che il colloquio tra lui e il capitano Boratto era stato alquanto burrascoso, asserendo anche che il suo superiore gli avrebbe risposto male. In quanto all'episodio della sparatoria, ha | detto solo di aver afferrato o.,, -ilarfma senza saP"e 1uel che -isl facesse: premette come un a o l o a a o e e - automa. Il procuratore militare, gen. D'Agata, dopo tre ore di vibrante requisitoria ha chiesto per l'imputato venti anni e sei mesi di reclusione. Il difensore, avv. Prandstraller, ha invocato invece la piena assoluzione in quanto l'azione non sarebbe stata commessa con coscienza e volontà. Il Tribunale nella tarda serata ha ^dichiarato non doversi procedere contro lo Zarantonello per riconosciuta totale infermità di mente, ordinando comunque il suo ricovero in un manicomio criminale per la durata di dieci anni.
Persone citate: Antonio Zarantonello, Boratto, D'agata, Livio Boratto, Prandstraller, Treppo, Zarantonello
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