Domani il generale parlerà del suo "piano,, di Sandro Volta

Domani il generale parlerà del suo "piano,, Domani il generale parlerà del suo "piano,, (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 settembre. Le cancellate del parco di Rambouillet sono chiuse a tutti da mezzogiorno, da quando, cioè, Amintore Fanfani e Antonio Segni sono arrivati al castello, ospiti del gen. De Gaulle. L'isolamento più completo, al quale partecipano anche Michel Debré, Couve de Murville e pochissimi funzionari del Quai d'Orsay e della Farnesina, durerà fino a domattina alle 9,50, quando i ministri italiani ritorneranno a Parigi, dopo aver sentito la Messa nella cappella privata del Presidente della Repubblica. . • • ; j r '■. , ; il segreto intorno alle conversazioni franco-italiane è stato voluto da Charles De Gaulle, il quale è persuaso che l'efficacia delle trattive internazionali dipenda soprattutto dal riserbo diplomatico. L'ambasciata d'Italia aveva infatti annunciato per domenica mattina una conferenza-stampa di Fanfani, ma all'ultimo momento l'ha disdetta in seguito a nuove istruzioni che aveva ricevuto. Le prime informazioni ufficiali sull'incontro di oggi si avranno dunque dalla conferenza-stampa che il capo dello Stato terrà nel pomeriggio di lunedì all'Eliseo. Si era creduto finora che il generale avrebbe parlato soprattutto dell'Algeria e della comunità francoafricana, mentre invece notizie di fonte ufficiosa informano stasera che le parole di De Gaulle saranno in massima parte dedicate alla situazione internazionale e alla sua iniziativa di riorganizzazione europea. Precedendo le prime dichiarazioni pubbliche che farà sull'argomento, l'incontro del Presidente della Repubblica coi rappresentanti del governo di Roma assume dunque una importanza particolare, in quanto chiude il primo ciclo di consultazioni bilaterali, che De Gaulle aveva aperto il 30 \lu!>l'°> ricevendo a RambouU;ie< n canceUiere Aaenauer. a , a l o , a i o a , n a o ia è ; ie a el Durante tutto il mese di agosto Fanfani si è trovato al centro di queste consultazioni, attraverso gli inco?ttri che ha avuto con gli olandesi a Venezia, con gli inglesi e poi coi belgi a Roma, e, finalmente, con i tedeschi ieri sera a Varese. Anche con Washington il delicato problema è stato da lui diffusamente esaminato per il tramite dell'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma e dell'ambasciatore d'Italia presso la Gasa Bianca. Cosi oggi il presidente Fanfani, pure non avendo nessuna ^investitura formale, ha potuto esprimere al Capo dello Stato francese anche il punto di vista degli altri paesi della Piccola Europa (Germania Occidentale e Benelux), come pure quello dei principali membri dell'alleanza atlantica. Nonostante la mancanza di dichiarazioni ufficiali, si sa che questo punto di vista dà soddisfazione alle tesi sostenute da De Gaulle in quanto riconosce che, di fronte al perìcolo sorto dal fallimento della conferenza al vertice, è necessario accrescere l'efficacia delle alleanze occidentali ed è perciò particolarmente opportuno rafforzare l'unione fra gli Stati europei. Però, i governi di cui Fanfani si è fatto oggi, in un.certo senso, l'interprete, considerano non meno indispensabile, non soltanto sul piano economico, ma anche su quello politico, u:i -ravvicinamento fra il gruppo dei sei membri del Mercato comune e quello dei sette della Zona di libero scambio, di cui è a capo la Gran Bretagna. Soprattutto, Fanfani ha sostenuto che bisogna evitare di dar vita a nuore istituaioni che potrebbero nuocere a quelle già esistenti: l'unione dei popoli eu¬ rrael'ptoerdrgcctsfgFmocnFaOMvsgLnlidGsgeVvsbppnplqi ropei non deve infatti avvenire a scapito della alleanza atlantica, ma anzi rafforzarla. La posizione di Fanfani può essere insomma riassunta nell'affermazione che bisogna far progredire l'apparato già piuttosto pesante delle alleanze europee e atlantiche, e cercare magari di snellirlo per renderlo più efficiente, senza però allontanarsi da nessuno degli attuali alleati, siano essi continentali, inglesi o americani. In quanto poi all'eventualità di riconoscere certe disparità intermedie di livello fra i « grandi » e i < meno grandi » in seno all'alleanza, Fanfani Ha espresso francamente a De Gaulle la netta opposizione di Roma. Dato il mistero che l'ha circondata, la, cronaca della giornata è estremamente scarsa: Fanfani e Segni sono arrivati alle 11,30 all'aeroporto di Orly, dov'erano a riceverli Michel Debré, Couve de Murville e l'ambasciatore Palexoski, che li hanno accompagnati subito a Rambouillet. Le conversazioni politiche sono incominciate alle 15, dopo la colazione, ed hanno avuto inizio con un incontro di circa due ore fra il generale De Gaulle e il presidente Fan/ani. Verso le 17, il primo ministro Debré, i due ministri degli Esteri, Couve de Murville e Segni, e i due ambasciatori Vitetti e Palewski, sono intervenuti nella discussione, che è stata poi interrotta per una breve passeggiata nel parco, per riprendere fino all'ora del pranzo, alle venti. Al Quai d'Orsay si sottolineava stasera « l'atmosfera particolarmente cordiale » del le conversazioni, ma è tutto quello che si è saputo, salvo il particolare che Fanfani, appena arrivato a Rambouillet, ha consegnato al generale De Gaulle una medaglia d'oro uguale a quella che premia t vincitori delle gare olimpiche. Il generale ha gradito il dono, ma pare che non abbia rinunciato ad un commento ironico: avrebbe osservato, cioè, che è la sola ottenuta finora dalla Francia alle Olimpiadi di Roma. , Sandro Volta iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii