La stupenda volata sul chilometro lanciato

La stupenda volata sul chilometro lanciato Due medaglie d'oro, traguardo del corridore veneto La stupenda volata sul chilometro lanciato Un gattopardo porta-fortuna degli azzurri - Anche un negro di New York nelle prove ciclistiche su pista DAL NOSTRO INVIATO Roma, lunedì mattina. Nella babele di Roma olimpica — verso le sette di ieri sera abbiamo impiegato oltre un'ora e mezzo per percorrere in 'macchina il tratto che collega il velodromo dell'Eur con il Villaggio dei concorrenti e portarci poi di qui alla « Domus Marine», dove sono concentrati buona parte dei giornalisti che seguono i Giochi — in questa grande ed allegra babele cerchiamo quasi con affanno il personaggio che sappia emergere dalla . confusa massa degli atleti, cerchiamo il personaggio che sia capace di suscitare insieme interesse ed entusiasmo. Ci uniamo in fraterna confusione con le carovane che se ne son venute da tutto il mondo, e le preferenze vanno per lo più agli strai nieri, nelle ioro squadre abbiamo idea di scoprire quel concorrente o quella concorrente, le cui doti siano in grado di soddisfare contemporaneamente lo sportivo e l'uomo della strada. Cerchiamo il personaggio, ci diamo' un gran daffare tutto intorno. E non sappiamo che il personaggio lo abbiamo in casa, modesto e simpatico, straordinariamente felice, di quella felicità che vive alla vigilia dei Giochi soltanto l'atleta che si sente in forma perfetta e che sa, in anticipo, di andare incontro alia vittoria sicura. Parliamo di Sante Gaiardoni, il giovanotto che un giorno non lontano ritenemmo destinato eternamente ai posti d'onore, relegato sempre alla seconda posizione. Per lui, d'improvviso, nel 1960 il mondo è cambiato. Gaiardoni a Lipsia è diventato sampione del mondo della velocità dilettanti, Gaiardoni ha recentemente stabilito il nuovo lìmite mondiale del chilometro con partenza da fermo e ieri pomeriggio, sulla pista del velodromo romano, ha eguagliato se stesso con facilità eccezionale, facendo registrare al cronometro del commissario tecnico, sul chilometro, l'identico tempo record, vale a dire l'7"5/10. Già al mattino, il signor Costa ci aveva parlato del ragazzo di Villafranca di Verona, confessandoci dì non avere mai avuto tra gli allievi, durante la sua ormai lunga carriera di istruttore, un elemento così forte ed irresistibile. Eravamo alle Frattocchie, dove i ciclisti azzurri si trovano in un incantevole rifugio, lontani una ventina di chilometri dalla città, e Gaiardoni, insieme con gli altri pistards, si preparava alla quotidiana trasferta verso Roma. Sante si attardò un attimo a giocare con un gattopardo di otto mesi, che funziona da portafortuna della compagine italiana (è del signor Costa, che 10 ha avuto in'regalo da parte di un suo fratello), poi, con la calma che lo contraddistingue, si uni al resto della carovana. Gli azzurri arrivarono al velodromo che saran state le cinque e cominciarono a inanellare girl su giri di pista, insieme con i rappresentanti di altre nazioni, tra i quali si faceva notare un negro, grande e grosso, degli Stati Uniti. Il negro, a casa sua a New York, di giorno è contabile, di sera studia. Lui e i suoi colleghi — in bicicletta ' — non sono tanto in gamba, ma non per colpa loro, n^gli Stati Uniti mancano le piste ed è praticamente impossibile allenarsi. Gaiardoni si intrattenne a lungo con il moro, Sante è un tipo che — magari a base di gestì — si fabbrica amici ad ogni occasione. Lo disturbò dalle sue chiacchiere il commissario tecnico. Costa voleva che Gaiardoni provasse il chilometro, per avere un risultato pratico e formulare cosi un giudizio attuale. Ma c'era vento, le bandiere fremevano al soffio di un'ariétta che, d'abitudine, cessa verso le sette di sera. Valeva la pena di aspettare? Si decise per il sì, ed 11 lavoro continuò a ritmo ^sostenuto per tutti gli azzurri, con particolare attenzione per Gasparella, che ha bisogno di rimontarsi il morale, dopo la brutta sconfitta subita ai « mondiali ». Tra Gaiardoni e Gasparella la partita è sempre aperta: Gaiardoni si proiettò in uno sprint nella scìa di Pinarello, impiegando 10"5/10 negli ultimi 200 metri, Gasparella, lottando contro il tandem di Beghetto-Bianchetto, gli rispose con un altro 10"5/10 di ottimo auspicio. Passavano le ore, ma il vento restava, quasi intendesse usare uno sgarbo. Se ne andarono tutti, rimasero solo gli italiani. E Gaiardoni borbottò: <Già che ci sono, provo. Ma non aspettatevi cose meravigliose, non si tratta di una gara o di un tentativo ufficiale e quindi mi manca la molla necessaria». Salì in sella, scappò come una furia. Due giri e mezzo di stupendo spettacolo di forza atletica. Alla fine, nell'irreale silenzio del velodromo decerto. Costa ci' allungò il cronometro. Segnava IT' e 5/10, forse persino qualcosa in meno Il personaggio italiano, aveva dato una dimostrazione lampante delle sue qualità, per le quali è persino diffìcile trovare un termine di raffronto. Gaiardoni ha con¬ quistato la maglia iridata, vincerà senza dubbio, salvo enormi sorprese, i titoli olimpionici del chilometro e della velocità. A questo proposito, abbiamo sentito ieri una « voce ». Raccontava che Gaiardoni, se dovesse impadronrsi del titolo del chilometro, nella eventualità d'uno scontro in finale con Gasparella nella velocità, sarebbe disposto a limitare l'impegno. Ma come credere alla realtà d'un simile accordo, con un ragazzo così prorompente, così vivo, cosi .schietto i come Gaiardoni? Sante si batterà a fondo e collezionerà trionfi, pochi altri atleti, di qualsiasi disciplina olimpionica, saranno in grado di gareggiare con lui in materia di vittorie e di popolarità. I pronostici quindi, almeno per il ciclismo, sono favorevoli all'Italia. Badiamo, per ora, soltanto alla pista. Oltre alla velocità ed al chilometro, il programma comprende le gare di tandem e dell'inseguimento a squadre. Nel tandem ci allineiamo al via senza troppe speranze, ma, nell'inseguimento, la nostra compagine punta decisa alla medaglia d'oro. Ieri ha compiuto i' quattro chilometri in 4'33" pur non spingendo al limite massimo delle proprie possibilità. Gigi Boccacini Proteste per un documentario Berlino, lunedi mattina. L'agenzia di notizie della Ger munia Est, A.D.N., scrive queste sera che gli italiani hanno mancato di tatto nei permettere che al Villaggio olimpico venisse proiettato un documentarlo nazista delle Olimpiadi di Berlino del 1936. Il corrispondente da Roma dell'agenzia afferma che gli atleti olimpionici hanno lasciato il cinema all'aperto Le nuotatrici azzurre Anna e Daniela Beneck sono tra le più giovani partecipanti alle Olimpiadi (Telefoto)