Inaugurato ieri a San Francisco il congresso internazionale di gerontologia di Angelo Viziano

Inaugurato ieri a San Francisco il congresso internazionale di gerontologia PER PHEVENMRE il VE € CHE A MA Inaugurato ieri a San Francisco il congresso internazionale di gerontologia Il nuovo farmaco antisenile scoperto da endocrinologi polacchi alla luce delle prime informazioni - Declina il preparato della dottoressa rumena Aslan - Non e li xi ri'di giovinezza, ma farmaci contro gli acciacchi della tarda età Ieri a San Francisco si è inaugurato il quinto congresso mondiale di gerontologia, sotto gli auspici della Società internazionale di tale specialità medica, la cui presidenza è stata tenuta, dal congresso di Merano del 1957 sino a oggi, dall'italiano prof. Greppi, e in questi giorni passerà, per turno, molto 'probabilmente all'americano h. Kuplan, che ha curato la organizzazione del convegno attuale. Nel corso di sei giornate di dibattiti, saranno sviscerati diversi problemi fondamentali, inerenti i meccanismi dell'invecchiamento, la patologia dell'età senile, la profilassi e la terapia dei fenomeni della senescenza. Naturalmente l'attenzione del gran pubblico è vigile per captare l'annuncio della scoperta di un elixir di lunga vita eventualmente promanante, da tale riunione scientifica. Sembra, dìfatti, d'obbligo, a ogni convegno, il lancio di un farmaco, ogni volta definito il <non plus ultra », cioè lo specifico insuperabile per ritardare la vecchiaia o cancellarne i segni, se essa ha già fatto capolino. Da Jlerano era bal¬ zata la cura della dottoressa Aslan, direttrice dell'Istituto Parhon, di Bucarest. Ma sì, quella cura a base principalmente di procaina (il preparato H3Ì, per cui ancora recentemente la scopritrice corse per l'Europa a propagandarne con sincero entusiasmò i vantati effetti, senza riuscire, tuttavia, a convincere i competenti. Questi non ritengono possibile attribuire valore di reale mezzo profilattico dell'invecchiamento al farmaco della Aslan; cui, però, non negano « qualche beneficio parziale e minore, ma non trascurabile, fra sene- scenti polialgìci » feioé con dolori più o meno disseminati, specie nelle giunture) «deperiti e depressi, ottenibile anche con la procaina d'uso nostro ». L'asserzione volutamente scritta tra virgolette, è del prof. Greppi, al quale, dopo il ritomo da una sua recente visita all'Istituto dell'Aslan, sono state, invece, attribuite dichiarazioni ben più entusiastiche e che egli pocht giorni fa, prima di partire per San Francisco, ha tenuto a smentire rispondendo a nostre precise domande. Comunque,, il farmaco US è ben lungi dal costituire il sospirato elixir di giovinezza; cosicché non ci stupirebbe che in questi giorni qualche studioso si facesse pulpito del congresso di San Francisco per lanciare un'altra novità; in carenza della quale resterebbe di ultimissimo grido quella che proprio ieri è stata diffusa, invece, da Varsavia. Si tratta di un farmaco, denominato « Gerikain », i cui supposti effetti antisenili sono elencati con dovizia di particolari nella notizia; che, per contro, è tutt'altro che illuminante sulla composizione del medicamento e sul suo ipotetico meccanismo d'azione. Pensiamo che, se possiede una vera base scientifica, non mancherà di essere portato in discussione al convegno attuale. Quel che si può ritenere per ora, in base alle scarse informazioni giornalistiche, è che si tratti di un preparato ormonico, quindi di indole ben diversa da quello rumeno, che si vale di una sostanza anestetica. Ben si sa, da lontano tempo, che la costellazione delle varie ghiandole a secrezione interna e, quindi, dei retativi ormoni fabbricati ha la sua gran parte di importanza, attraverso le variazioni funzionali, nei processi della senescenza; tanto più se si tiene conto delle interferenze sulla varia funzionalità del sistema nervoso - vegetativo. L'idea di attribuire alla involuzione più precoce di questa o di quell'altra ghiandola il primo movente dell'avviamento alla senilità è sorta in un passato ormai discreto. Non ne rifaremo la storia. Ancora note, tra le prime esperienze entusiasmanti, ma presto abbandonate, quelle di Voronof, eseguite mediante innesti di ghiandole sessuali di scimmia. Il fattore ormonico sessuale è poi tornato alla ribalta in seguito alla sua produzione in via sintetica e alla più facile somministrazione; però oggi il suo impiego, combinato con adatte vitamine, ha indicazioni it'mifate solo per taluni stati morbosi o premorbosi. Più a fondo studiati attualmente gli squilibri funzionali delle correlazioni ormoniche nella vecchiaia, sono state recentemente prospettate nuove ipotesi, soprattutto dopo che Selye ha chiamato in causa la ghiandola ipofisaria. E' quindi ammissibile che endocrinologi di grido siano riusciti a scendere sul terreno pratico con un composto ormonale di nuovo conio, che abbia qualche influsso favorevole sul ripristino di equilibri funzionali organici minacciati dalla senescenza incalzante, sino a ritardare in qualche modo i processi di essa. Tuttavia, in mancanza dei necessari dettagli, per ora crediamo di essere nel giusto pensando che il farmaco annunciato possa eventualmente rientrare in un piano generale per la correzione di orientamene patologici della senilità, ma non costituire ancora l'agognato siero di giovinezza. Dopo le conclusioni fallimentari di tanti decantati elixir, da quello antireticolare citotossico di Bogomoletz a quello ortobiotico di Bardach, c'è ragione di essere prudenti. Ciò detto, non sarebbe nemmeno serio non fare buon viso a nuovi farmaci che della vecchiaia curino almeno gli acciacchi. Per prorogarne assai l'inizio il discorso è un altro, e invita a pensarci nell'età centrale della vita, se non prima, curando una condotta igienica nel senso più completo del termine. Angelo Viziano

Persone citate: Bardach, Greppi, Selye

Luoghi citati: Bucarest, Europa, Merano, San Francisco, Varsavia