Eliminate dal rituale parole ed espressioni che possano suonare offesa ai non cristiani di Filippo Pucci

Eliminate dal rituale parole ed espressioni che possano suonare offesa ai non cristiani Un altro importante do greto della Congregaasione dei riti Eliminate dal rituale parole ed espressioni che possano suonare offesa ai non cristiani Si attua verso le credenze religiose non cattoliche la volontà di Giovanni XXIII: favorire tutto ciò che unisce ed evitare ciò che divide Città del Vaticano, lun. matt. Dopo la soppressione del termine « perfidia », riferito alla religione ebraica, voluta da Giovanni XXIII nel contesto delle preghiere dei Venerdì Santo per impetrare la conversione degli ebrei, si ha notizia ora di un altro importante decreto della Congregazione dei j Riti che riafferma la volontà dell'attuale Pontefice di eliminare dai formulari ecclesiastici parole ed espressioni che possano suonare offesa per le confessioni non cristiane. Questa volta r.on si è trattato di togliere una o due parole, ma dell'abolizione, nel ri tuale romano la cui pubblicazione fu ordinata da Paolo V nel 1600, di quattro intere formule che il sacerdote doveva pronunciare quando doveva procedere al battesimo di adulti convertitisi al cattolicesimo. Il Rituale al titolo II, capitolo IV, numero 10, dichiarava «Se il catecumeno provenga dal paganesimo o dalla idolatria, il sacerdote dica: "Abbi in orrore gli Idoli, rigetta i simulacri". Se dagli ebrei, dica: " Abbi in orrore la perfidia ebraica, rigetta la superstlz'o ne ebraica ". Se provenga dal maomettani!: " Abbi in orrore la perfidia maomettana, respin-l gi la malvagia setta della lnfe-' deità". Se provenga dalla eresia, e nel suo precedente battesimo non sia stata seguita la dovuta forma, dica: " Abbi In orrore la malvagità eretica, respingi le nefande sette degli empi ", indicando, poi, nominativamente la setta dalla quaie il catecumeno si è convertito ». Tutto questo brano non fa più parte del rituale romano, anche nel capitolo VI, nume¬ ro 7, delle « cerimonie aggùun tive» previste per il perfezionamento del battesimo affrettatamente impartito a convertiti in pericolo di morte, quando tale pericolo sia orma, scomparso. In questa parte del rituale, disposizioni e formule vomivano ripetute testualmente, così come le abbiamo riportate, e questo fatto stesso sta a indicare l'Importanza che a esse veniva attribuita per il battesimo dei convertiti. Nel clima instaurato da Gio vanni XXHI nei riguardi delle altre credenze religiose, del favorire, cioè, tutto ciò che unisce ed evitare quel che dividp il decreto della Congregaziomdei Riti rappresenta una tappa saliente: non e. infatti, rivolto soltanto agl; ebrei, verso i quali le sollecitudini delln Santa Sede erano da tempo note, soprattutto per l'opera svol¬ ta in loro favore nel corso dell'ultimo conflitto, ma anche a pagani, idolatri, infedeli, eretici, sopratutto alla grande massa dei maomettani, contro i quali, come « nemici del nome cristiano », i papi promossero le storiche Crociate. Passando ad altro argome1' to, certamente meno impegnativo, ma egualmente attuale, v'è da registrare che la Congregazione dei seminari e delle università degli studi ha emanato una precisa direttiva per i seminaristi, riguardo agli spettacoli televisivi. Ad essi, cioè, i giovani che si avviano al sacerdozo possono assister»' < unicamente se la televisione è in casa propria, oppure in canonica, e per i soli programm del telegiornale, della tv dei r-> gazzi, o di qu3lche telecronri.' • sportiva di cnlc'o » di c:cli.smo> Filippo Pucci

Persone citate: Giovanni Xxiii

Luoghi citati: Città Del Vaticano