In tre batterie del canottaggio affermazione di vogatori italiani di Guido Guidi

In tre batterie del canottaggio affermazione di vogatori italiani In tre batterie del canottaggio affermazione di vogatori italiani Rebek nel « singolo », la Moto Gupzi nel « quattro con » e la Ginnastica Triestina nel « due senza » si qualificano per il turno successivo - Granii prestazioni dei tedeschi e sovietici - Oggi in gara il « due con » dell'Armida (Nostro servizio particolare) , Castelgandolfo, 30 agosto. Per i canottieri azzurri la prima' giornata di gare sulle acque del lago di Castelgandolfo è andata meglio di quanto potessero far supporre le previsioni generali. Tre armi in lizza, tre successi italiani netti, limpidi, e soprattutto convincenti. Tanto il « quattro con », quanto il « due senza » che il « singolo » si sono imposti nelle rispettive batterie, assicurandosi così il diritto a disputare le semifinali. Un bilancio nel complesso più che lusinghiero. E' vero che l'esame dei tempi ottenuti dai tre armi azzurri non dovrebbe consentire soverchie illusioni soprattutto se raffrontati a quelli ottenuti in genere dai tedeschi e dai russi. Ma è altrettanto vero che oggi lo stupendo lago di Albano era increspato da uno scirocco a tratti persino violento per cui vi è stato qualcuno che si è trovato particolarmente avvantaggiato ed altri danneggiato. Per esempio, l'equipaggio statunitense del « due senza » che pur detiene il titolo olimpico ha finito per trovarsi in una oorsia dove ha risentito l'ostacolo del vento più di quanto si sia verificato per gli altri concorrenti, e sarà costretto a tentare la carta del recupero per partecipare alle semifinali. Il primo equipaggio azzurro che ha superato l'ostacolo della batteria è stato quello del < quattro con » della Moto Guzzi. L'armo manovrato dal capovoga Fulvio Balata non ha avuto avversari. L'interesse della regata si è risolto soltanto nell'aspro duello fra australiani e romeni, nettamente superiori ai finlandesi, ai greci ed agli spagnoli, ai quali è rimasta la possibilità di batterai per conquistare le piazze d'onore. Il ritmo imposto sin dall'inizio della gara dall'equipaggio della Moto Guzzi è stato insostenibile ed alla fine tale era il vantaggio acquisito che il timoniere Ivo Stefanoni non ha avuto la necessità di costringere i quattro vogatori Fulvio Balata, Romano Sgheiz, Franco Trincavelli e Giovanni Zucchi al serrate. Il successo azzurro in questa specialità è stato però offuscato dalla prestazione ottenuta dai tedeschi nella loro batteria. L'armo germanico che detiene il titolo europeo ICinti Effertz, Litz, Rikmann e Obts) ha dominato la prò pria batteria imponendosi agli equipaggi ungherese e danese con una tale autorità da far pensare che il titolo olimpico sarà suo sicuro appannaggio. Brillantissimo è stato poi il debutto di un altro armo azzurro, quello del « due senza». I triestini Paolo Mosetti e Mario Petti hanno anche loro superato facilmente l'ostacolo della batteria imponendosi su equipaggi generalmente difficili: gli argentini, i danesi, i rumeni e gli svedesi. Anche i tedeschi in questa specialità si sono qualificati per le semifinali, ma sono stati costretti a difendersi dal serrate finale degli austriaci e dei messicani. E' bene tener presente che i rappresentanti della Germania nel « due senza » (Neuling e WeigelJ non sono coloro i quali detengono il titolo europeo conquistato un mese fa a Lucerna, dove s'impose l'equi paggio del Ratzenburger di Kiel. In questa gara ha destato una grande impressione l'equipaggio russo che nella sua batteria si è imposto con una facilità impressionante. Il terzo successo azzurro è stato ottenuto nel « singolo » dal triestino Savino Rebek. Nella medesima specialità si è imposto anche il campione olimpionico e più volte campione di Europa il russo Ivanov. Domani la serie delle gare prosegue. In mattinata sarà il turno dei « due con » e l'equipaggio della <Armida> di Torino (Renzo Ostini, Giovanni Anselmi con Vincenzo Bruno al timone) avrà un compito particolarmente duro contro gli armi della Germania, del Belgio, dell'Australia, dell'Uruguay e della Danimarca. Poi saranno di scena i < quattro senza» (Giancarlo Costa, Giuseppe Galante, Tullio Baraglia e Renato Bosatta della Canot-. fieri Falk di Dongo). Nel pomeriggio dopo la regata dei <due di coppia» (e per l'Italia gareggeranno i fratelli Prina della Canottieri Lario di Como) si batteranno gli armi dell'* otto ». L'equipaggio della Marina sarà costretto ad affrontare la Russia, gli Stati Uniti, il Canada e la Spagna. Come dire cioè che si avrà una finale prima del previsto: sono infatti questi gli armi più importanti di tutto il campo. Guido Guidi