Ore di allarme per la macabra di uaa doana cadavere ael suo scoperta alloggio

Ore di allarme per la macabra di uaa doana cadavere ael suo scoperta alloggio Nel quartiere di borgo Po si parlava di delitto Ore di allarme per la macabra di uaa doana cadavere ael suo scoperta alloggio La polizia ha chiarito che la sventurata è stata vittima di una disgrazia - Colta da capogiro è caduta battendo il capo contro lo spigolo d'un mobile - Morta da due giorni Una donna è aiata trovata cadavere ieri mattina nel suo povero alloggio, al pianterreno di via Lanfranchi 16. Le circostanze in cui è avvenuta la tragica fine della sventurata — Amalia Maria Ruto di 72 anni — hanno fatto sospettare, in un primo tempo, che la donna fosse rimasta vittima di un delitto. La notizia di un crimine si è diffusa rapidamente nella zona della Gran Madre di Dio; ma la polizia ha subito accertato che l'ipotesi era assurda. La scoperta del dramma è stata fatta, indirettamente, dalla signora Onorina Nicoletti, che occupa un alloggio al primo piano dello stabile di via Lanfranchi. Ieri mattina verso le 11 alla sua porta bussò il lavandaio: aveva portato un po' di biancheria per la Ruto. « Ho suonato due o tre volte — spiegò il lavandaio — ma la signora Ruto non è venuta ad aprire ». Poco dopo la signora Nicoletti, sbrigate le faccende domestiche, scendeva per portare la biancheria alla coinqullina. Bussava ripetutamente, ma senza risultato. Si informava da altre casigliane, nessuna ricordava di aver visto la donna da domenica sera, quando era rincasata verso le 18,30. 11 dubbio che fosse rimasta vittima di un malore o di una disgrazia cominciò ad allarmare gli abitanti dello stabile. Qualcuno tentò di aprire la porta con una spallata, ma senza riuscirvi. Altri provarono a chiamare la Ruto attraverso una finestra munita di inferriata, che dà sul cortile. Dall'abitazione della donna non trapelavano segni di vita, neppure gemiti o fioche invocazioni. Venne informato il commissa¬ IIIIIIIIIIIIIlllIllItllllllIIIIIItlllHIIIIIIIItllIlllllllll riato di Borgo Po. Nel giro di pochi minuti erano sul posto due sottufficiali. Forzarono la porta, chiusa dall'interno con un robusto chiavistello. L'alloggio si compone di due stanze separate da un corridoio. Uno dei vani è a sua volta diviso da una tramezza. Uno dei locali serviva da camera da letto della Ruto, l'altro da cucina. Pochi mobili, suppellettili logorate dall'uso. Appena varcata la soglia della stanza da letto, i due sottufficiali scorgevano la Ruto esanime sul pavimento, a circa un metro dalla porta. Era mezzo svestita. Il volto cereo, gli occhi sbarrati, le membra contratte rivelarono subito che la poveretta era morta da parecchie ore. Da 24 a 36, secondo il medico municipale chiamato per le constatazioni di legge. Il corpo era steso di traverso, con le gambe verso il letto Un braccio era allungato sopra la testa, l'altro aderente al torace. Attorno al viso, una chiazza di sangue che era colato dal naso. Sulla fronte, dal lato sinistro, un'ecchimosi violacea. A pochi centimetri dal cadavere una macchina da cucire di modello ant.quato. Il sangue, 1! livido sulla tempia, il succinto abbigliamento fecero nascere nei casigliani il sospetto che la donna fosse stata aggredita e uccisa durante la notte. Magari da qualcuno che credeva che la vecchietta nascondesse in casa del denaro. Di)e particolari dimostrarono l'illogicità di quella test: la porta d'ingresso chiusa con 11 chiavistello (la finestra verso il cortile è munita, come abbiamo detto, di inferriata) e la mancanza di qualsiasi segno di lotta o disordine nell'alloggio. Evidentemente, la Ruto era stata colta da un capogiro appena scesa dal letto. Cadendo, aveva battuto la fronte sullo spigolo della macchina da cucire. Non aveva più ripreso i sensi, era morta per collasso cardio-circolatorio. Le vere cause della sua misera fine saranno comunque accertate dall'esame necroscopico. La salma è stata portata agli istituti del Valentino per l'autopsia. Amalia Maria Ruto era nubile. Un tempo abitava con una sorel! .. Da molti anni, cioè da quando la sorella si era sposata, viveva da sola. Ogni mattina si recava in casa della parente per sbrigare piccoli lavoretti. In cambio, riceveva il necessario per tirare avanti. Nell'alloggio sono state trovate solo poche lire, non c'era alcun oggetto di valore anche modesto. Amalia Maria Ruto lllllIlilllllllllillItlItlllitllllllllllllllllIllIIIIIIIIU

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