Irresistibile scatto di Gaiardoni nelle volate finali con Sterckx

Irresistibile scatto di Gaiardoni nelle volate finali con Sterckx ffl&M vgIocSvomxio romano gremito di nuJboilco Irresistibile scatto di Gaiardoni nelle volate finali con Sterckx Il presidente del Consiglio, Fanfani, si congratula con l'italiano due volte campione olimpionico - Emozione nella semifinale per una caduta del nostro velocista e di Baensch - Gli inseguitori Testa, V'allotto, Vigna e Arienti superano vittoriosamente il turno decisivo (Dal nostro inviato speciale) Roma, 29 agosto. Ancora due vittorie: stasera Gaiardoni si è imposto nella velocità ed il quartetto azzurro si è affermato nell'inseguimento a squadre. Su cinque titoli che le competizioni di ciclismo alle Olimpiadi hanno finora messo in palio, le pattuglie dirette ed allenate dai commissari tecnici Costa e Rimedio, ne hanno conquistati cinque, stabilendo un record che difficilmente sarà eguagliato nel futuro. Avevamo già all'attivo i successi nella cronometro a squadre su strada, nel tandem e nel chilometro con partenza da fermo; per completare la nostra collana di strepitose affermazioni mancavano le vittorie nella velocità e nell'inseguimento a squadre. Stasera Gaiardoni per lo sprint e Testa, Vallotto, Vigna e Arienti per l'inseguimento hanno perfezionato il bottino e. così com'era capitato nei. giorni scorsi, la loro superiorità è stata così netta e incontestabile, che gli stessi nostri avversari, appena scesi di sella, hanno voluto essere i primi a congratularsi con i campioni vestiti d'azzurro, splendidi risultati di una scuola che, impiantata non molti anni or sono, è riuscita a produrre frutti copiosi dopo poche stagioni di lavoro proficuo, tenace ed intelligente. Già ai «mondiali» di Lipsia gli italiani si erano fatti onore, ma le loro prestazioni erano rimaste lievemente al di sotto delle speranze formulate olla vigilia, ai «Giochi» di Roma invece gli allievi di Costa e di Rimedio sono venuti alla ribalta con la convinzione di poter dominare il campo, ed ogni lieto pronostico, alla resa dei conti, è sembrato persino pessimistico. Gli azzurri sono passati da autentici trionfatori, non hanno permesso al rappresentanti delle altre nazioni che la consolazione di battersi per i posti d'onore. Stasera Gaiardoni ha aggiunto al titolo mondiale e al titolo olimpico già in suo possesso una seconda maglia con i colori olimpionici, dando così la evidente conferma d'essere all'ora attuale del tutto imbattibile; gli inseguitori invece, forse per l'emozione, hanno obbligato a qualche attimo di perplessità: ma si sono ripresi in modo brillante ed hanno raggiunto ugualmente l'obbiettivo, nell'incontenibile tripudio d'una folla che, quasi anticipando l'avvenimento, aveva voluto radunarsi in massa sugli spalti del velodromo. Tutti 1 nostri ciclisti, a riunione terminata, si sono raccolti in tribuna d'onore, stretti in un solo abbraccio .con le autorità. Anche il presidente del Consiglio, Fanfani, si è congratulato con i ciclisti vittoriosi. Ed il pubblico, intorno, impazziva di gioia, inscenando una dimostrazione delirante, fatta di applausi, di evviva, di commozione. Il primo ciclo di manifestazioni olimpiche, quelle della pista del velodromo dell'Eur, si chiudeva per noi in modo esaltante, non c'è stato davvero nessuno stasera all'Olimpico che non abbia fraternamente diviso la felicità schietta, fanciullesca ed ingenua dei nostri ciclisti. Una serata di festa. Una serata che ha avuto inizio con le semifinali della velocità, Gasparella contro Sterckx e Gaiardoni contro Baensch. Due manches con una «beila» eventuale, in caso di parità. Nella prima prova, Gasparella partiva lungo, ai duecentocinquanta metri, e resisteva all'attacco del belga, che cercava di sorprenderlo passando all'interno. Per poco, non si ripeteva il malaugurato incidente toccato sabato al tandem olandese: Sterchx sfiorava il limite tra la pista e il prato, sbandava leggermente, ma restava per miracolo in sella, naturalmente senza riuscire più a ad inquietare l'azzurro. Lo stesso brivido si produceva anche nella prima manche di Gaiardoni e Baensch. Come Gaiardoni, dall'alto della curva, scattava, l'australiano con un brutto e scorretto scarto minacciava di mandarlo a gambe all'aria. Gaiardoni passava 10 stesso, grazie alla sua abilità di equilibrista, a vinceva con cinquanta metri di vantaggio, poi, tagliato il traguardo, si avvicinava al rivale con Intenzioni evidentemente poco ben pacifiche. Per fortuna CoBta era lì vicino e svelto bloccava il suo allievo, così che tutto finiva con uno scambio di frasi non troppo complimentose. Nella seconda prova, destino diverso per i due italiani. Gaiardoni scivolava trascinando a terra anche l'avversario ed allora, alla ripetizione della cnrp"» per evitare di attaccare briga, metteva in atto una tattica rfprnsieràta. Le gare di velocit. si disputano su due giri, gli atleti abitualmente percorrono il primo giro a passo d'uomo, e si danno battaglia soltanto nel secondo. Stasera, 11 campione del mondo ha giocato d'astuzia, fidando sulla sua potenza, ha prodotto lo sforzo a metà del primo giro e ha continuato a pigiare sui pe dal! per un giro e mezzo, in modo tale che l'australiano ha finito persino di rimediarci non solo una sconfitta, ma anche una brutta figura. Gasparella, dal canto suo, non la spuntava invece con Sterchx, ohe, in fatto di velocità, sa davvero il suo mestiere. Il belga vinceva la seconda prova, nonostante un disperato colpo di reni dell'italiano, e, nella « bella », si produceva in un grande sprint. Gasparella infatti lo sorprendeva lun- go il rettilìneo opposto all'arrivo ed abbordava l'ultima curva con una macchina di vantaggio. Sembrava deciso l'esito del confronto, e invece Sterchx si produceva in tre scatti successivi, con l'ultimo dei quali « bruciava » nettamente Gasparella, un Gasparella — intendiamoci bene — ben lontano da quella forma che gli permise, nel '58 e nel '59, la conquista di due maglie iridate. dmAtlVsdcqLa finale, per il titolo ollin- pico ripeteva insomma la fi- ' nale dei campionati mondiali di Lipsia, Gaiardoni contro Sterchx, mentre a Gasparella altro non restava che battersi con Baensch per la medaglia di bronzo. Diamo la precedenza alle due prove più importanti, pur non rispettando l'ordine cronologico della manifestazione. Gaiardoni contro Sterchx, Prima manche: l'azzurro (che rispetta il belga perché lo riconosce atleta duro e pericoloso) indovinava la tattica in modo stupendo. Mentre Sterchx lo sorvegliava da vicino, si spingeva in giù con un gran balzo, passando tra il rivale ed il prato. Sterchx gli si affiancava, ma restava accanto a Sante per una decina di rhetrl, l'italiano infatti quasi con rabbia riusciva ancora ad accelerare. Il belga però non sì arrendeva, ma Gaiardoni — incredibilmente — andava sempre più forte. Sterchx, allora, capiva di non essere in grado di Insistere. Niente da fare: il belga terminava addirittura rialzato. Seconda manche. Un aggettivo solo per definire Gaiardoni: formidabile. Il veneto, alla penultima curva, lasciava partire Sterchx, ma, in quattro pedalate, si portava alla sua altezza. Il belga non poteva far altro che Insistere nel suo slancio con Gaiardoni che s'era intanto appiccicato alla sua ruota. Sterchx sapeva già quale fine avrebbe fatto, e, all'ultima curva, quasi si voltò indietro a dare uno sguardo al suo avversario. E Gaiardoni filò via, come scagliato da una fionda, superò il belga ohe, nei suoi confronti pareva fermo, andò verso il successo come un razzo, con tanta superiorità da permettersi persino la smorfia di un sorriso diretta al pubblico. Poco prima Gasparella aveva battuto Baensch nella finale per 11 terzo e quarto posto. Sul pennone più alto dell'Olimpico tornava a garrire il tricolore bianco rosso e verde, lieve nel soffio tenue del « ponentino ». Un passo indietro per raccontare sia pure in breve le fasi dell'inseguimento a squadre. Le due semifinali vedevano di fronte la Francia alla Germania e la Russia all'Ita- t lia. Quattro chilometri, vale a dire 10 giri. I francesi incominciavano molto forte, condotti dal campione del mondo Delattre, poi erano costretti a pagare il fio dello sforzo e cedevano in modo persin troppo netto: entrambe le squadre, del resto, facevano registrare tempi mediocri: 4'33"46/100 la Germania, 4'37"I7/100 la Francia. Nell'altra semifinale, il quartetto azzurro, pur prendendo il via un attimo prima del colpo di pistola, aveva un momento di disattenzione, Arienti e Vallotto scattavano troppo forte e dovevano rallentare per attendere Testa e Vigna. Una frazione di secondo, ma i russi, scatenati, cassavano in vantaggio. La nostra reazione era stranamente (ardiva, i sovietici restavano a condurre fin oltre metà gara, quando i ragazzi italiani — ritrovati ritmo e cadenza prendevano il sopravvento e si imponevano con un finale mol- to. bello, che si traduceva nel tempo di 4'28"88/10O Scialbo intermezzo per il terzo e quarto posto, francesi e russi si erano bruciati ogni energia nelle semifinali, ed il successo andava ai sovietici, tra il disinteresse quasi assoluto del pubblico. Ma la folla, una folla polemica, quasi cattiva nel suo umore, si risvegliava pochi istanti dopo, allorché sulla pista scendevano gli italiani ed i tedeschi Groning, Kliene, Kohler e Barleben, per la prova che decideva della medaglia d'oro. C'era, nel clan italiano, un notevole timore, i tedeschi erano venuti a Roma con la fama di castigamatti nella specialità, ave- lcddrgetdispdsgfidnsgctdrgBmprVttg vano ottenuto tempi eccellenti, parevano i grandi favoriti, mentre gli azzurri, specie dopo quanto era capitato a Lipsia, obbligano ad avanzare, sia pure per cautela, qualche dubbio sulla certezza del loro rendimento. E, in effetti, nella finale, Testa Vallotto Vigna ed Arienti offrirono la sensazione di essere vicini a cadere preda dell'ansia, il nostro quartetto ripeto l'errore della semiflna- e, si scisse eoe in due trononi e, prima che fosse riunito i nuovo insieme, ci volle più i un giro. I tedeschi passaono quindi in vantaggio al iro iniziale, e così al secondo così al terzo e cosi al quar o. Ma, alla quinta tornata, ie ue lampadine che segnalano 1 transitare dei concorrenti accendevano quasi contemoraneamente. Era il segnale ella riscossa. Al passaggio uccessivo, gli italiani erano ià in testa, e ci rimanevano no allo stop, con un cresceno entusiasmante, in una corice di tifo eccezionale. Le competizioni di ciclismo i chiudono domani con la ara individuale su strada, he verrà disputata sul circuio di Grottarossa su un totale i 175 chilometri. Tra i favoiti, figurano una volta ancora li italiani, vale a dire Trapé Bailetti Bariviera e Tonucci, mentre tra gli avversari più ericolosi per gli azzurri figuano 1 belgi capeggiati da Vandenbergen, i. francesi, soto la guida di Lacombe, e 1 edeschi, che allineeranno In ara sia Schur che Eckstein. Gigi Boccacini Gaiardoni caduto nella semifinale col belga Baensch, viene soccorso da tecnici e massaggiatori: l'italiano, per fortuna, non ha riportato alciia ferita, potrà riprendere la corsa sulla pista romana e vincere il suo secondo titolo olimpico (Telefoto) Gli inseguitori Testa, Vallotto, Arienti e Vigna compiono il giro d'onore dono la clamorosa affermazione (Tel.)

Luoghi citati: Francia, Germania, Grottarossa, Roma, Russia