Mario Riva è di nuovo grave
Mario Riva è di nuovo grave IMPROVVISA RICADUTA NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA Mario Riva è di nuovo grave La notizia del peggioramento è trapelata solo ieri mattina - Un illustre professore accorre per un consulto da Bologna - Giunti da Roma Garinei e Giovannini o è . i a e E i a e è n e n a e a e conoa a ie a rn o oa (Dal nostro corrispondente) Verona, 29 agosto. Mario Riva è nuovamente in pericolo: una gravissima crisi iniziata nella notte tra sabato e domenica e durata per tutta la giornata di ieri ha fatto rientrare le ottimistiche previsioni. Il bollettino emesso stasera conferma, pur con accenni a un lieve miglioramento, che lo stato del paziente è considerato preoccupante e la prognosi è più che mai riservata. Esso dice: «Pur permanendo molto gravi le condizioni del paziente in conseguenza di complicazioni insorte ieri, si è notato nella giornata un leggero miglioramento e non sono comparse ulteriori complicazioni ». E' stato sabato notte poco dopo le 24 che Riva ha accusato un improvviso rialzo della temperatura febbrile: poco dopo l'attore era preso dal delirio. Dalla bocca gli uscivano parole confuse, incomprensibili. Veniva chiamato un assistente, che si affrettava ad avvertire i tre primari, prof. Secco, prof. Fiorini e prof. "Marcer. Le condizioni di Riva restavano gravissime per tutto il resto della notte. Ieri mattina, mentre il polso rimaneva debolissimo, l'attore era preso da conati di vomito. Il delirio a 1 continuava. I medici diagno¬ ssv ¬ sticavano la presenza di uno stato molto acuto di tossicosi in conseguenza di una rinnovata paresi gastro-Intestinale. Riva non riusciva più nemmeno a deglutire un po' di liquido per avere sollievo all'arsuta accentuatagli dalla febbre. Alla sera, verso le 20, il prof. Secco, il prof. Fiorini e il prof. Marcer decidevano di chiedere un consulto. Una telefonata « urgentissima » chiamava a Bologna il prof. Domenico Campanacci, della cllnica universitaria. Il prof. Campanacci, in automobile, partiva immediatamente per Verona, dove giungeva a ora tardissima. Dopo un'accurata visita, il clinico bolognese confermava la diagnosi dei medici veronesi. La paresi gastro-intestinale e la congestione polmonare prodottesi nel frattempo erano causate dalla frattura della sesta vertebra nella regione dorsale. Nessuno veniva fino a questa mattina messo al corrente della situazione, ma alla luce di quanto si è appreso poi, si spiegano le ragioni dell'improvviso aumento di sorveglianza da parte degli agenti di pubblica sicurezza alla stanza n. 14 e la nervosa reazione di Diana Dei nei confronti di due giornalisti che avevano chiesto, sulla scorta del « fuori pericolo » di cui si era parlato sabato, di poter vedere l'attore. Solo con il bollettino delle 11 di stamane ci si è resi conto che Riva aveva dovuto nuovamente lottare con la morte. Esso diceva: « Per il recidivarsi dei fatti gastrici e per l'Insorgenza d'un processo polmonare destro accompagnato da ipertermia, lo condizioni del paziente si sono improvvisamente aggravate ». Nel bollettino inoltre si faceva cenno al consulto col prof. Campanacci. Dopo avere telefonato nelle prime ore di oggi da Roma e aver parlato con la madre di Riva, Garinei e Giovannini sono giunti nel tardo pomeriggio a Verona. Si sono'precipitati all'ospedale e sono stati ammessi per pochi minuti nel la stanza di Riva. All'uscita erano commossi e impressio nati. I due autori di riviste sono ripartiti per Roma a mezzanotte. Nella tarda serata la temperatura febbrile era 38,6. I medici, in un soggetto tutt'altro che robusto di cuore come Riva, non possono per il momento escludere che crisi come quella di ieri abbiano a ripetersi. Alle 23,15 un assistento del prof. Secco, dopo una visita di controllo, ha dichiarato: «La situazione è sta zionaria; semmai, direi, un po' meglio di ieri sera», g, n.
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