Esaminata, fotografata e perquisita l'auto "1100,, del medico di Varese di Giorgio Lunt

Esaminata, fotografata e perquisita l'auto "1100,, del medico di Varese Nuovi accertamenti per il duplice omicidio di Casteggio Esaminata, fotografata e perquisita l'auto "1100,, del medico di Varese I rilievi assai minuziosi compiati dai carabinieri sono durati a lungo - E'' tornato il giudice da Arma di Taggia: ha subito visitato in carcere il dottor Verdirame (Dal nostro inviato speciale) Voghera, 24 agosto. H giudice istruttore dell'* affare Carrera», dott. D'Ambrosio, è tornato stamane da Arma di Taggia. Il suo rientro in sede — dopo due giorni di permanenza nella cittadina rivierasca, dove le vittime del delitto di Mornico risiedevano nel periodo precedente il loro massacro — ha segnato anche la ripresa dell'inchiesta. II magistrato è giunto a Voghera con ti direttissimo delle 10,10. Ad attenderlo era il capitano Racioppo dei carabinieri. Ma c'era anche qualche giornalista e . fotografo, ed il dott. D'Ambrosio il ha visti prima di scendere dal vagone. Ha voluto perciò • spingere il suo riserbo Ano al punto di compiere una specie di ritirata strategica, uscendo da una altra porta. Il capitano si è accorto della manovra, l'ha appoggiata intrattenendo cordialmente noi giornalisti per alcuni minuti: si è parlato del caldo rabbioso, dell'ottimo vino di quelle terre, di tante cose, meno che dell'inchiesta. Poi l'ufficiale si è congedato, dicendosi deluso per il mancato arrivo del giudice. Si sono ln- 11 m 111111 ! 11 n n 11 n i n m 11 m i t 11 ! i n ! n i u 111 n i i i n vece incontrati pochi minuti dopo a Palazzo di Giustizia. Insieme al sostituto Procuratore, dott. Cavarra, e al cancelliere Basilio, si sono subito recati al carcere. Sono rimasti nella cella del dott. Sapio Verdirame una decina di minuti, non di più. Troppo poco per sottoporre ad un nuovo interrogatorio il genero del prof. Carrera, ma abbastanza per chiedergli qualche particolare riguardante la sua « 1100 » bicolore, targata Varese 50-186 e sotto sequestro nell'autorimessa della caserma. La famosa bicolore verde — rassomigliante a quella vista da alcuni giovani di Mornico, in sosta nei dintorni della tragica villa la notte del crimine e anche in sere precedenti — ha un eccezionale valore al fini dell'inchiesta. Se non costituisce addirittura la chiave di volta dell'edificio di s.ccusa. Dalle 11,10 a mezzogiorn passato i due magistrati e il capitano Racioppo non si sono allontanati un istante dalla macchina. Un carabiniere ha aperto il bagagliaio, estraendone il contenuto. Involtini di nylon, utensili per le riparazioni di fortuna, le piccole cose indispensabili a chi deve compiere lunghi viaggi, come faceva il dott. Sapio Verdirame. Ogni «reperto» era catalogato con cura, depositato in un angolo dell'autorimessa. Il contenuto della macchina ha riempito due piccole cassette, che sono stalte prese in consegna da un brigadiere. Può darsi che sia sottoposto a qualche esame chimico. Prima di concludere la perquisizione della < 1100 >, gli indagatori hanno fatto fotografare la macchina da parecchi punti. Di fianco, di profilo, di tergo.. Il fotografo ha ripreso anche qualche particolare. A nostro avviso, il capitano Racioppo e il giudice istruttore cercavano eventuali tracce del passaggio della < 1100 > tra i cespugli di Losana la notte del delitto. Come si ricorderà, la auto scorta dai giovani del luogo era seminascosta a circa trecento metri da Villa Sassone, in una località ricca di arbusti e Biepi. Se la misteriosa macchina targata Varese fosse stata — è una ipotesi che può cadere da un momento all'altro — quella ■ del dottor. Sapio Verdirame, con ogni probabilità dovrebbe recare un graffio, magari impercettibile, provocato dai pruni della boscaglia. Sono stati trovati indizi di questo genere? Lo sanno soltanto gli inquirenti. La febbrile ripresa di sopraluoghi e interrogatori, regi strata oggi pomeriggio, testimonia che l'inchiesta è tutt'al tro che esaurita. Verso le 17, dalla caserma di via Verdi è uscita la < 1100 » vecchio mo- dello con la quale la squadra investigativa effettua i suoi spostamenti. A bordo della macchina erano il maresciallo Cavassa, il brigadiere Del Vecchio e un loro collega non identificato. L'auto ha preso la strada di Casteggio, si è inoltrata verso Losana di Mornico, attraverso un viottolo di campagna si è portata ad una cascina della borgata Fornace. I sottufficiali sono scesi per interrogare a lungo la famiglia del signor Primo Giorgi, che fu mezzadro del povero prof. Carrera Un figlio del Giorgi, Adriano, ha sposato un paio di anni fa una signorina veneta che era allora al servizio dell'editore ucciso. Il posto della ragazza come governante era stato poi preso da Eva Martinotti, caduta vittima della furia sanguinaria del misterioso assassino. ■ Mentre i suoi dipendenti interpellavano i Giorgi sui rapporti tra il prof. Carrera e il genero e su altri particolari importanti per l'inchiesta, il capitano Racioppo partiva verso la villa del delitto. Lo accompagnavano un carabiniere' autista, un brigadiere della stazione di Casteggio e 11 cancelliere della pretura di quest'ultimo centro. Il gruppetto ha varcato il cancello dopo avere tolto il filo di ferro che lo chiudeva. Non sono penetrati — per lo meno a quanto ci risulta — nelle stanze dove si svolse la selvaggia scena di sangue. L'edificio è tuttora sigillato per ordine della magistratura. L'ufficiale è rimasto nel parco della villa per circa un'ora, scrutando la rampa di accesso e ogni particolare del luogo. Quindi è salito a Mornico, dove si è incontrato con la macchina della squadra investigativa e insieme hanno raggiunto Voghera. Una sola tappa hanno fatto durante il viaggio: a Fumo, una b> „ata tra Mornico e Casteggio, per chiedere al proprietario dì un albergo se conoscesse il dott. Saplo Verdirame e se quest'ultimo avesse per caso pernottato o sostato nell'albergo la sera del delitto. La risposta è stata completamente negativa. Giorgio Lunt