Ridotta in Appello la pena al falso vescovo di Trento

Ridotta in Appello la pena al falso vescovo di Trento Ridotta in Appello la pena al falso vescovo di Trento Da 14 a 10 mesi perché gli è stata riconosciuta la seminfermità di mente - Per parecchi giorni era riuscito a ingannare fedeli e autorità - Teneva prediche e celebrava messe (Dal nostro corrispondente) Trento, 24 agosto. Il Tribunale di Rovereto ha esaminato oggi le singolari vicende dell'infermiere megalomane che, spacciandosi per vescovo missionario, fu accolto in alcune località del Trentino e della provincia di Brescia con il massimo ossequio. Il mistificatore, Angelo Guerrini, r"a Calvatore di Cremona, figlio di una vedova che lavora come cuoca in un ristorante di Desenzano del Garda, era giunto a Riva nei primi giorni di luglio e s'era presentato alla famiglia Zinetti, che lo aveva conosciuto qualche anno prima, a Brescia, quando studiava presso un istituto religioso di quella città con l'intenzione di seguire la sua vocazione sacerdotale. Indossava con imponente solennità l'abito talare nero con la fascia cremisi, lo zucchetto rosso e scarpe nere con le fibbie canoniche, e portava sul petto una croce pastorale sostenuta da una catenina dorata. Gli Zinetti lo accolsero con il dovuto riguardo, rimanendo però perplessi per la celerissima carriera compiuta dal gio vane. Il Guerrini seppe però allontanare ogni sospetto. « Ho seguito — disse — un corso ac celerato istituito dalla direzione di Propaganda Fide. C'è ancora bisogno di missionari j giovanissimi nel Continente nero. Assolti gli esami, fui consacrato vescovo e inviato prima nel Laos e poi nel Tanganika». Esibì anche un certificato di riconoscimento, un foglio di carta sormontato dal- ltsnrgpnzldtre; a r o. ra, a i leo uina sà ase tea. n o io rò Ho c o'è ri j te ui to nrun al- lo stemma pontificio e munito di timbri e di firme. Presentato dagli Zinetti, il giovane « vescovo » ricevette numerosi inviti da famiglie del luogo, si presentò alle autorità politiche ed ecclesiastiche e non mancò di assolvere con zelo al doveri sacerdotali. A Riva del Garda visitò, tra l'altro, il convento delle suore dell'«Inviolata », dove parlò alle educande sull'alto significato della propaganda missionaria. Successivamente si recò in visita .pastorale in Val Vestino, un'alpestre vallata della provincia di Brescia, accolto ovunque con la più rispettosa osservanza del cerimoniale dovuto alla sua alta carica. A Bione, entrò solennemente nella chiesa parrocchiale, indossò i paramenti sacri e celebrò la Messa. Raggiunto quindi il paese di Voltino, officiò altre funzioni religiose e tenne una predica, sollecitando i fedeli che gremivano il tempio a fare delle offerte per le missioni. Ritornato a Riva, fu però smascherato dall'arciprete, che lo denunciò al commissariato di Pubblica Sicurezza, dal quale il Guerrini fu arrestato. , In sede di appello contro la sentenza del pretore di Riva dei Garda, che lo aveva condannato a 14 mesi, i giudici del Tribunale di Rovereto hane;no accolto oggi la tesi della difesa, accordando al falso vescovo l'attenuante della semiinfermità mentale. La pena precedente gli è stata quindi ridotta a 10 mesi di reclusione. a. n.

Persone citate: Angelo Guerrini, Guerrini, Riva, Zinetti