La Nato smentisce le voci sulle dimissioni di Norslad

La Nato smentisce le voci sulle dimissioni di Norslad La Nato smentisce le voci sulle dimissioni di Norslad Un giornale inglese aveva previsto per il prossimo autunno il ritiro del generale da comandante atlantico (Nostro servizio particolare) Parigi, 23 agosto. Il generale Norstad ha smentito stamane, con un comunicato del Comando atlantico in Europa, la notizia pubblicata da un quotidiano britannico secondo cui egli avrebbe intenzione di dimettersi e abbandonerebbe in autunno il Comando supremo delle forze atlantiche in Europa: « Tutti i governi della Nato sanno che queste informazioni non hanno base, e il generalissimo non pensa affatto a lasciare il suo posto attuale », dice il bollettino. I motivi per i quali è stata attribuita al gen. Lauries Norstad l'intenzione di dimettersi sarebbero i seguenti. Egli riterrebbe che i Paesi della Nato non abbiano fatto il necessario per permettere l'applicazione della strategia mondiale di cui egli sostiene la necessità. In modo particolare il comandante atlantico sarebbe deluso che siano state respinte richieste della Germania Occidentale per. tenere basi logistiche fuori del suo territorio, considerato troppo esposto ad eventuali attacchi. Norstad sarebbe ugualmente irritato dal rifiuto del gen De Gaulle di integrare le forze aeree francesi in un sistema di difesa comune dell'Occidente, nonché dalla decisio ne di ritirare dal comando atlantico le forze francesi dei Mediterraneo; infine, egli de plorerebbe che non sia stata creata in Europa una forza dotata di missili * Polaris » — di tipo terrestre — con gittata di 2 mila chilometri. La Francia ha rifiutato l'impianto di basi sul proprio territorio finché non avrà il controllo assoluto dei missili. Le richieste che sarebbero state fatte a Norstad per rafforzare, tramite la Germania Ovest la difesa occidentale hanno suscitato molti commenti a Parigi. Si afferma, tra l'altro, che l'Unione europea occidentale (Ueo) esaminerà una richiesta di consentire a Bonn la costruzione di alcune navi, stazzanti seimila tonnellate, e dotate di lancia-razzi atomici (le ogive rimarrebbero comunque sotto controllo americano). Bonn vorrebbe inoltre costruire mine elettroniche. Sia per le navi che per le mine sarà necessaria una modifi¬ ca ai divieti in tema di riarmo tedesco. La polemica è aumentata dal recente memorandum dei generali tedeschi che chiedevano armi atomiche per la difesa comune. Le Monde osserva che la posizione della Francia è difficile perché anche qui l'esercito è intervenuto a varie riprese nella politica, e quindi il governo può difficilmente protestare per un atteggiamento analogo, adottato da un altro esercito nel suo paese. E l'opinione pubblica è che la Francia, impegnata nella guerra d'Algeria, che non le permette di avere in Europa una forza superiore a quella della Germania, di cui il governo di Fa rigi ha d'altra, parte bisogno per il raggiungimento di certe ambizioni politiche, non può reagire, come probabilmente vorrebbe poter fare. Effettivamente le reazioni ufficiali sono molto caute. Al Ministero degli Affari esteri si diceva oggi che la pubblicazione di un memorandum è un problema interno che riguarda lo Stato interessato, e cioè la Germania in questo caso.

Persone citate: De Gaulle, Lauries Norstad