L'emozionante verdetto nell'aula gremita di Alberto Ronchey

L'emozionante verdetto nell'aula gremita L'emozionante verdetto nell'aula gremita (Dal nostro corrispondente) Mosca, 19 aposto. Il Collegio militare della Corte Suprema dell'Urss ha condannato Francis Powers, riconosciuto colpevole di spionaggio militare per la ricognizione aerea del 1" maggio, a dieci anni di « privazione della libertà >. Dovrà trascorrere i primi tre anni in carcere e gli altri sette in una < colonia di lavoro e di rieducazione di questo Paese >. I valori requisiti al pilota divengono proprietà dello Stato sovietico. L'articolo 2 della legge sui delitti contro lo Stato sovietico, a norme del quale Powers è stato giudicato, prevedeva pene varianti dalla condanna a morte alla reclusione per un perìodo da 7 a 15 anni. II verdetto, accolto da un prolungato applauso del pubblico sovietico ammesso in aula, è stato pronunciato alle 18 di stasera, dopo un dibattito dì tre giorni. Francis Powers e il padre, la madre e la moglie hanno accolto la condanna in silen zio e immobili. Per la prima volta, dopo la lettura del ver detto, il prigioniero ha potu to incontrarsi con 1 genitori e la moglie. L'incontro si è svolto in una piccola sala adiacente all'aula del Tribunale dalle 18,30 alle 19,30. Qui Powers piangeva. Ha abbracciato i parenti, egualmente in lacrime. La madre, in un an golo, era stordita e paralizzata dall'emozione. A Powers era stato negato fino a stasera ogni contatto non soltanto con i familiari, ma con gli avvocati americani e con I rappresentanti dell'Ambasciata statunitense a Mosca. Secondo la procedura penale sovietica, si è voluto impedire che fosse influenza ta la condotta dell'imputato durante il processo, nonostante che gli americani invocassero le regole, a loro giudizio diverse, sancite per tali contingenze dagli accordi Roosevelt-Litvinov del 1933. ' La sentenza riassume le risultanze del dibattimento, afferma che le violazioni dello spazio aereo o territoriale di un Paese come l'Urss a scopo di ricognizione sono particolarmente gravi e pericolose < in tempi di armi atomiche >, e attribuisce all'incidente del 1° maggio il fallimento della Conferenza al vertice, ma considera come una circostanza attenuante il fatto che Powers abbia c confessato il suo delittq e manifestato il suo pentimento ». Nel dispositivo ricorrono frequenti argomentazioni circa le « minacce alla pace >, la tensione internazio¬ s a nale ed altri controversi elementi della disputa fra Oriente e Occidente. Il verdetto della Corte, che era rimasta in camera di consiglio per circa 5 ore è letto dal presidente del Tribunale, gen. Borissoglevski. La sentenza scritta a mano secondo la consuetudine russa, è lunghissima e contiene soprattutto attacchi al governo degli Stati Uniti ed ai loro alleati. La parte conclusiva dice: « Il Collegio militare della Corte Suprema ha stabilito con ampie prove che Powers è stato per un certo tempo un attivo agente del servizio segreto degli Stati Uniti ed ha portato a termine personalmente i compiti di spionaggio che questi gli assegnavano contro l'Unione Sovietica. II Collegio militare considera pienamente" provato il fatto che il 1° maggio 1960, con la conoscenza del governo degli Stati l'niti, Powers ha violato Io spazio aereo dell'Urss, pilotando un " U-2 ", e mediante l'ausilio di speciali apparecchiature radio e fotografiche ,ha raccolto informazioni di significato strategico che costituiscono segreto di Stato e militare dell'Unione Sovietica. Pertanto egli ha commesso un grave crimine previsto dall'articolo II della legge dell'Urss sul crimini contro lo Stato. « E' per questo che il Collegio militare della Corte Suprema dell' Urss, dopo aver esaminato tutti i fatti e giudicando in base al suo Intimo convincimento, tenendo conto del sincero riconoscimento della propria colpevolezza da parte del Powers e del suo sincero pentimento, e alla luce dei principi -dell'umanismo socialista, condanna Powers a dieci anni di privazione della libertà, di cui i primi tre da trascorrere in carcere e i restanti in altro luogo . di detenzione. Detta condanna decorre dal 1° maggio. Il verdetto è definitivo e inappellabile ». •■ '.' Il procuratore generale, Rudenko, aveva chiesto, nella udienza antimeridiana, una condanna a 15 anni di reclusione. La requisitoria, lètta dall'accusatore a voce spiegata, fu violentissima. Il documento, forse già diffuso in diverse copie, veniva contemporaneamente tradotto dagli interpreti, che spesso anticipavano le parole dell' oratore. (Ascoltavamo la traduzione francese con l'orecchio sinistro, attraverso la cuffia, e la orazione ufficiale in russo con il destro). Fu in gran parte un discorso politico. Venivano considerati innanzi tutto colpevoli 1 governanti americani, e complici le autorità turche, pakistane norvegesi e tedesche, che avevano concesso all'uni¬ tà « 10-10 » l'uso delle basi per gli «U-2»; Powers veniva investito delle1 responsabilità più dirette, ritenute minori, nia non perciò al riparo delle più gravi conseguenze. Ricorrevano di frequente le parole « perfidia », « provocazione aggressiva», «morale feroce », « sordida criminalità ». Powers ascoltava guardando a tratti la moglie, il padre e la madre, che sedevano in un palco collocato sul fondo della sala. « Concludendo la mia requisitoria — disse infine Rudenko, dritto in piedi dinanzi all'accusato — debbo ricordare le peggiori conseguenze che la azione di Powers avrebbe potuto provocare contro la pace e l'umanità. Quando il suo aereo superò la frontiera sovietica nessuno poteva sapere di quale azione aggressiva fosse portatore e quale fosse il suo carico mortale. L'accusato, i cu: delitti sono stati cosi generosamente pagati dal servizio segreto americano, non è un semplice esecutore di ordini, ma un criminale. Tutti i suoi atti dimostrano che non era un robot nelle mani +del servizio segreto, ma un uomo che aveva venduto coscienza e onore per i dollari: vale a dire che egli ha agito soltanto per motivi egoistici e vili. Tale è la vera fisionomia dell'imputato e se i suoi padroni potessero scatenare una nuova guerra mondiale sarebbero proprio gli uomini come Powers a far esplodere per primi sulla terra le bombe atomiche e all'idrogeno, così come furono già ì Powers del passato a sganciare le bombe atomiche su Hiroscìma e Nagasaki... >. Il procuratore incalza: «Compagni giudici, che la sentenza sia un severo avvertimento a tutti coloro che perseguono una politica di aggressione e di violazione del diritto internazionale. Che sia inoltre di severo avvertimento a tutti gli altri Powers pronti ad attentare all'onore, alla dignità e all'integrità dell'Unione Sovietica. Compagni giudici, sostenendo l'accusa in virtù dell'articolo 2 della legge sui delitti contro lo Stato, potrei domandare l'applicazione della misura estrema. Tuttavia, tenendo conto della, sincera confessione e del pentimento dell'imputato, non insisto affinché venga applicata la pena capitale e chiedo invece la condanna di Francis Gary Powers a 15 anni di carcere». Un ppplauso fragoroso del « selezionato » pubblico sovietico salutò queste parole. Con un sorriso stordito Powers guardava dritto verso la moglie. Barbara Powers reclinò il capo e cominciò' a piangere. Anche Jessica, sorella dell'imputato, nascose gli occhi tra le mani. Il vecchio Powers, il calzolaio ed ex-minatore di Northon, si difese col braccio destro dai fotografi che non senza crudeltà volevano ritrarre con una serie di flashes la sua reazione. La madre del pilota restò immobile. Griniev, il difensore d'ufficio, ha preso la parola subito dopo. Egli è il solo avvocato ammes- so a sostenere l'imputato. I legali americani che accompagnano la famiglia Powers non hanno veste ufficiale. Nella Repubblica d'Israele è in discussione una riforma della procedura penale concepita espressamente per consentire al razzista Eichmann di essere difeso in giudizio contro l'accusa di genocidio da un avvocato tedesco di sua fiducia; quando ad Atene venne processato 11 comunista Manolis Glezos furono ammessi a difenderlo alcuni avvocati designati dalla Lega per la Difesa dei Diritti dell'Uomo: la difesa d'ufficio sovietica, invece, non è surro- gabile, secondo la procedura di j questo Paese. ! II difensore d'ufficio, nondi-imeno, svolge il suo compito con qualche zelo, anche se dal I punto di vista sovietico. Chiede scusa, dichiara di trovarsi in una posizione « difficile e delicata », soprattutto dopo aver udito l'applauso dei suoi concittadini che ha fatto seguito alle richieste dell'accusa. Ricorda che la legge sovietica vieta all'avvocato di rinunciare alla difesa assunta nonostante le sue convinzioni e l'orrore che il crimine commesso dall'accusato può suscitare in luì. «A rispondere della perfida aggressione, sul banco dell'accusato — aggiunge Griniev — dovrebbero trovarsi soprattutto i padroni di Powers, da Alien Dulles alla cricca militarista americana e a tutte le tenebrose forze aggressive che aspirano a scatenare un conflitto... ». E' questo il fondamento della tesi prescelta dalla difesa. « Se al fianco di Powers fosse chi gli ordinò di compiere il crimine — spiega l'avvocato — la posizione del mio cliente sarebbe del tutto diversa. Egli non era informato dei piani che contribuiva ad eseguire... Lo indussero in errore assicurandolo che non avrebbe corso nessun rischio, poiché credevano che l'Urss non disponesse di mezzi capaci di raggiungere l'« U-2 »... Powers segue l'arringa a testa china. L'avvocato aggiunge: «Come sapete, la divulgazione dei segreti di Stato è punita negli Stati Uniti con dieci anni di carcere, oppure con diecimila dollari di multa oppure con ambedue queste misure. Malgrado ciò, Powers ha reso una deposizione veritiera entrando in conflitto con i suoi padroni. Non a caso egli dichiarò durante l'istruttoria: "So che sarò giudicato anche da un altro tribunale. Se tornerò un giorno a casa, mi giudicheranno anche là, ma questo mi preoccupa poco perché non è probabile che io torni mai a casa" >. Si diffonde un vasto mormorio tra il pubblico e fra i ero- nisti delle tribune. Barbara Powers viene sostenuta dai congiunti. Sembra dunque che l'imputato, nell'ansia di salvarsi, si sia spinto oltre ogni previsione, abbia saltato il fosso in via definitiva. Ma un avvocato della famiglia ci dirà più tardi che la dichiarazione citata dal difensore d'ufficio ha un altro significato: Powers disse quelle cose il 3 maggio, due giorni dopo la cattura, credendo che i sovietici lo avrebbero condannato a morte e che per tale ragione non avrebbe potuto mai più tornare nel suo Paese. Griniev descrive poi le modeste condizioni della famiglia Powers, schernisce la vita americana e la «morale borghese >, illustra codesta morale come « adoratrice » del ' denaro'e considerandola una circostanza attenuante per il suo cliente (come la giovane età dell'imputato), conclude ricordando che il pilota ignorava di dover volare anche oltre le frontiere sovietiche quando firmò il contratto con il servizio segreto e che fu solo uno strumento dello spionaggio, del quale non sapeva nulla. L'avvocato invita la Corte a ricordare che < l'Urss è forte e potente come non mai > e che è possibile opporre clemenza alla condotta dei «padroni di Powers », 1 quali « lo avevano mandato a morte sicura e volevano la sua morte >. Chiede una condanna meno severa di quella proposta dal Procuratore. L'arringa è stata spiacevole Botto molti aspetti, ma gradevole all'udito del giudici militari sovietici a Idonea dunque allo scopo di ottenere comunque una condanna moderata. Presidente — L'imputato ha la parola per rendere le sue ultime dichiarazioni. Powers (leggendo) — Ora dovete decidere sulla mia sorte. Capisco che ho commesso un delitto dei più gravi. Prego la Corte di prendere in considerazione tutte le circostanze e non solo il fatto che ho commesso il crimine. Prego anche di considerare che nessuna informazione segreta ha raggiunto la destinazione. Il materiale si trova interamente nelle mani dei funzionari sovietici. So che i sovietici mi considerano come un nemico. Lo comprendo, ma sottolineo il fatto che personalmente non nutro alcuna ostilità verso 1 russi. Mi rivolgo alla Corte affinché voglia giudicarmi non come un nemico, ma come un uomo che non era stato mai processato sotto nessuna accusa e che è profondamente j ! pentito e spiacente di quan- ito °Ta- gli viene imputato, Grazie. I La dichiarazione accentua a e e a — e l — i i . o e e i n a a i : e é i - ancora l'atteggiamento penitente dell'imputato. E* letta con voce uniforme e in fretta. Sembra che sia una condizione per il parziale accoglimento della perorazione del difensore. Noi non esprimeremmo volentieri un giudizio sulla condotta di Powers: il caso Powers soffre già di un eccesso di giudici, da ogni punto di vista. La Corte sì è trattenuta per cinque ore in camera di consiglio prima della lettura del verdetto, atteso anche per le vie adiacenti al Tribunale da una folla silenziosa e apparentemente serena, memore forse di ben altre più dolorose vicende. Stasera gli avvocati della famiglia Powers hanno tenuto una conferenza-stampa per annunciare che domani si incontreranno con Griniev allo scopo di discutere la procedura da seguire per inoltrare, se possibile, la domanda di grazia al Praesidium del Soviet Supremo o per ottenere una riduzione della pena. I familiari del pilota si incontrerebbero presto con Kruscev per sollecitare presso di lui un « atto di magnanimità degno di un potente Paese >. Powers non sa dove sconterà la pena e se la moglie potrà visitarlo. Barbara vorrebbe chiedere il permesso di restare nell'Unione Sovietica allo scopo di assistere il marito. Il pilota è rimasto turbato dalla violenza anti-americana dell'arringa del suo difensore d'ufficio: «Capisco che ha voluto difendermi — ha detto —, ma sono americano, e non posso approvare le sue affermazioni >. Quando Powers si è incontrato con i familiari in una saletta del Tribunale dopo la sentenza, i poliziotti si sono appartati ed è stato offerto da Griniev tè con caviale, che tuttavia nessuno ha toccato. Alberto Ronchey I generale Borissoglevski legge la sentenza (Telefoto)

Persone citate: Alien Dulles, Eichmann, Francis Gary Powers, Francis Powers, Kruscev, Northon, Roosevelt-litvinov, Rudenko