Nessun processo a 18 medici nazisti che uccisero migliaia di bambini minorati

Nessun processo a 18 medici nazisti che uccisero migliaia di bambini minorati Nessun processo a 18 medici nazisti che uccisero migliaia di bambini minorati razza » - Un professore di Amburgo sporge querela, ma i delitti sono caduti in prescrizione - Uno dei maggiori responsabili dirige una clinica pediatrica Fanciulli infermi o di debole costituzione erano eliminati per «difendere la (Dal nostro corrispondente) Bonn, 16 agosto. Diciotto medici tedeschi che sterminarono un numero imprecisato di bambini deficienti al tempo di Hitler non potranno venir chiamati in giudizio, essendo caduti in prescrizione i delitti nazisti. Lo ha comunicato il competente ministero per la Giustizia dello Schleswig-Holstein, in risposta alla denuncia di un noto medico di Amburgo il prof. Rudolf Degkwitz, che conosceva i precedenti del suoi colleghi. I diciotto mèdici, tra i quali figurano dieci donne, esercitano tuttora la professione, né verranno espulsi dall'Ordine mancando una condanna a loro carico. Alcuni, anzi, sono in cospicue posizioni. Uno dei massimi responsabili, il prof. Catel, dirige la Clinica pediatrica dell'Università di Kiel, di cui è anche ordinario. Questo « luminare > della medicina era uno del dirigenti dell'ospedale di Rothenburgsort, dove venivano annientati bambini deficienti, o semplicemente malaticci, nel quadro del cosiddetto < Euthanasie Programm » disposto da Hitler. Questo programma, dalla cinica definizione, doveva servire — secondo i nazisti — al risanamento della razza. Gli individui che i medici tedeschi consigliarono a suo tempo di eliminare erano, secondo nuovi documenti pubblicati ora in Germania nel libro « Medicina senza umanità », oltre un milione. Vi erano compresi vecchi, malati considerati inguaribili, gente con tare fisiche e psichiche, individui « dal sangue spurio », come gli zingari, ed altre categorie di persone: a parte, s'intende, gli ebrei, che venivano massacrati in base ad altri < programmi ». Per quanto riguarda i bambini, si cominciò con l'uccidere i deficienti e in genere quelli con una qualche anormalità psichica. Il loro sterminio era affidato alla discrezione dei medici, come appunto il prof. Catel, che esaminavano i soggetti e li classificavano decretandone poi la morte con sempre più larghi criteri. Dopo 1 deficienti si continuò con l'uccisione dei bimbi affetti da altre malattie organiche, infine di quelli con imperfezioni fisiche anche non morbose. Hadamar, Eichberg, Idstein, Kantenhof e Gòrden — oltre a Rothenburgsort — sono le principali città dove sorgevano quelle orrende « cliniche ». Ad Hadamar, per esempio, iungevano quotidianamente [da uno a tre autobus carichi idi ammalati, veri o presunti. | Deposti gli abiti e 1 loro averi, li facevano subito entrare in camere a gas, vestiti con una corta camicia di carta. Bruciati i cadaveri, si spedivano le ceneri alle famiglie. La gente di quei luoghi sapeva bene che cosa accadesse negli ospedali. Se ne parlava nella osterie: lo sapevano ancne i monelli della strada, che, alla vista d'un autobus con il carico umano avviato ai forni, gridavano: < Guarda là, sta arrivando un altro cassone per il macello ». Anche questi particolari risultano dai documenti pubblicati ora. Vi si trova,tra l'altro, una lettera di protesta del Vescovo di Limburg (citta prossima ad Hadamar) al < Ministero per la Giustizia del Reich t. Scriveva il Vescovo: « Dopo ogni arrivo di autobus carichi di ammalati, la gente di Hadamar osserva dense colonne di fumo levarsi dai camini dell'ospedale. Il pensieto degli abitanti del luogo è costantemente con le povere vittime; anche perché il puzzo è diventato insopportabile. Gli stessi bambini di Hadamar conoscono la verità. Quando bisticciano tra loro si sentono frasi del genere: "Tu sei un buono a nulla: ti metteranno nel forno " ». Dove sono i responsabili di tanti delitti? Sinora, che se ne sappia, i tribunali tedeschi hanno condannato un solo medico, quel dott. Eisele che sopprimeva gli ammalati con iniezioni ma che è riuscito a fuggire al Cairo. Mesi fa, in seguito alla denuncia dell'attento lettore di un libro sui crimini nazisti, venne scoperto ed incarcerato un altro medico assassino, il dott. Heyde, che viveva da anni nello Schleswig Holstein, sotto il falso nome di Sawade. Dirigeva l'ufficio sanitario d'un istituto per le assicurazioni sulla vita. E' risultato che almeno un centinaio di persone sapevano chi fosse in realta il dott. Sawade. Ora si è avuta notizia della denuncia dei diciotto medici da parte del dott. Degkwitz: diciotto nomi di sua diretta conoscenza, senza contare gli altri sanitari che collaborarono al» l'«Euthanasie Programma. Ma neanche ì dìclotto, come si è detto, verranno chiamati in giudizio. Eppure si è avuto tutto il tempo pei indagare sull'accusa dei prof Degkwitz prima che i delitti nazisti cadessero in prescrizione II prof. Degkwitz fece i primi passi nel 1948, e l'anno successivo il Tribunale di Amburgo apriva una istruttoria per concludere che poti si poteva dar luogo a procedere. In primo luogo, si ar¬ gomentò. < le persone indicate dal prof Degkwitz hanno negato le responsabilità loro attribuite, fatta eccezione per due medici ». In secondo luogo, i magistrati dì Amburgo considerarono discutibile il delitto di < eutanasia ». In uno studio sul caso, ci sì richiamò alle tradizioni degli spartani e degli altri popoli dell'antichità, che usavano sopprimere i deboli e gli ammelati; e — ha affermato un giornale tedesco — si ricorderanno anche gli insegnamene di Platone e di Seneca, che, secondo i giudici, legittimarono in una qualche maniera la pratica della < eutanasia ». In tutti questi anni il prof. Degkwitz non ha disarmato, continuando a battersi per la ua buona causa. Le indagini ripresero così il loro pigro corso, tra impedimenti ed ostacoli d'ogni sorta. Tre mesi fa, nel maggio scorso, caddero in prescrizione i delitti del tempo nazista Ora il Ministero per la Giustizia ha comunicato che, dì conseguenza, non si può aprire il processo contro i medici assassini. m. c. atllllIIMIMIIIllIIIilllllllllMIIIItllllllll Illlll

Persone citate: Eichberg, Hitler, Holstein, Mesi, Platone, Rudolf Degkwitz, Seneca

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Cairo, Germania, Hadamar