Due inchieste sulla sciagura alla funivia di monte Faito

Due inchieste sulla sciagura alla funivia di monte Faito Due inchieste sulla sciagura alla funivia di monte Faito Ieri i tollerali delle quattro vittime - Ancora latitante il manovratore fuggito - La ferrovia circumvesuviana bloccata dalla cabina precipitata della funivia vi erano saliti, | • c. jj.- _ (Dal nostro corrispondente) Napoli, 16 agosto. SI sono svolti in serata i funerali delle quattro vittime della sciagura del Monte Faito. Per due (il commerciante Francesco Cimmino e il figlio Luigi di 9 anni) sono avvenuti a Castellammare; quello del manovratore della funivia, Armando Lanza, a Cercola, frazione di Massa, presso il Vesuvio; a Napoli per il pensionato Girolamo Di Costanzo. Quest'ultimo, dal numero 18 di via Portico della Maddalena, durante i mesi estivi si recava ogni mattina presto con la ferrovia circumvesuviana a Castellammare, e saliva poi al Faito in funivia: soffrendo gravemente d'asma trovava un notevole ristoro nell'aria balsamica e fresca della montagna. La Procura della Repubblica ha rubricato l'inchiesta in corso con la seguente «voce»: "Atti relativi alla caduta di una cabina- della funivia del Monte Faito, con la conseguente morte di quattro persone e ferimento di altre trentuno ". Contemporaneamente alla inchiesta condotta dall'ispettore generale della motorizzazione civile, ing. Tullio Cimino, è stato nominato dalla magistratura, quale perito di ufficio, il prof. Giuseppe Capobianco, ordinario alla Facoltà d'ingegneria. E' stato ufficialmente smentito che da molti anni non si facesse il controllo degli impianti. In realtà il controllo, effettuato regolarmente agli inizi di luglio dalla commissione tecnica della motorizzazione civile, aveva constatato la perfetta efficienza della funivia, inaugurata il 24 agosto del 1952 alla presenza — fra gli altri — del transvolatore del Polo, Umberto Nobile, uno dei tecnici consultati dalla Società delle strade ferrate secondarie, proprietaria del Mon■te Faito. Fino a tarda notte il manovratore Ciro Ruggiero — addetto alla stazione di Castellammare — fuggito dopo la sciagura, risulta sempre irreperibile. I sopraluogh: compiuti da polizia e carabinieri nella sua casa di Pugliano non hanno dato alcun esito. E' stato annunciato che occorrerà almeno un anno per il ripristino della funivia. E' però convinzione generale che dovrà passare molto tempo prima che sia ripristinata la fiducia dei napoletani in quel comodo e veloce mezzo. Il fatto che la sciagura sia avvenuta proprio al termine della diciassettesima corsa alimenta i commenti dei credenti nella iettatura, e il < 17 » è uno dei numeri che verranno giocati nelle combinazioni ricavate dal fatto per il Lotto sabato prossimo. La ferrovia circumvesuviana, sul cui binari è caduta la cabina della funivia, ostruendo un tunnel, rimane interrotta nel tratto dalla Villa del Misteri a Vico Equense, sulla costa di Sorrento. Il trasporto dei viaggiatori viene però effettuato con pullman, così come con quel mezzo vennero fatti scendere dal Faito i settecento gitanti che servendosi i Il vagoncino della funivia sfasciato sui binari della ferrovia alla stazione di Castellammare di Stabia (Tel.) iimiiimmmmiiitiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiif munii ■■iiiiiiuiiiifiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiitiiiiiiiiiitiiiiiiaiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiim

Persone citate: Ciro Ruggiero, Francesco Cimmino, Girolamo Di Costanzo, Giuseppe Capobianco, Lanza, Tullio Cimino, Umberto Nobile

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Cercola, Napoli, Sorrento, Vico Equense