Due militari francesi prigionieri condannati a morte dagli algerini
Due militari francesi prigionieri condannati a morte dagli algerini Due militari francesi prigionieri condannati a morte dagli algerini La sentenza pronunciata da un tribunale nazionalista "per crimini con tro la popolazione civile,, - L'annuncio dato da radio Tunisi ha provocato viva impressione a Parigi • Si teme una recrudescenza del terrorismo (Nostro servizio particolare) Parigi, 11 agosto. Due militari francesi, Clotaire Le Galle e Michel Castera, sono stati condannati à morte da un tribunale di guerra nazionalista « per crimini contro la popolazione civile in Algeria ». La notizia, data da Radio Tunisi, ha provocato vivissima impressione a Parigi, dove si dichiara ufficialmente che ciò costituisce una violazione del diritto delle genti. A questi argomenti ha già risposto, sempre da Tunisi, un portavoce di Fehrat Abbas, affermando che i due soldati sono stati condannati non per < atti di guerra », bensì perché si erano resi colpevoli di < crimini di guerra » e che la sentenza è stata pronunciata da una « giurisdizione normalmente costituita nel quadro delle istituzioni provvisorie della Repubblica Algerina », create in seguito alle riunioni del Consiglio Nazionale della Rivoluzione, tenutesi a Tripoli nel dicembre e nel gennaio scorsi. E' stato aggiunto anche che il tribunale si è riunito in territorio algerino e che gli imputati, difesi da ufficiali dell'Esercito di Liberazione Nazionale, hanno fruito < delle stesse garanzie, se non di garanzie maggiori, offerte ai prigionieri algerini giudicati dai tribunali francesi ». Il portavoce del governo ribelle ha egualmente rivelato che altri prigionieri saranno processati e condannati se gli incartamenti raccolti su di essi confermeranno la loro partecipazione a certe azioni contro le popolazioni civili. Ad un giornalista francese che deplorava la sentenza, osservando che la violenza provoca altre violenze, un esponente del governo algerino ha risposto: « In mancanza di una dialettica della pace è bene si sappia che esiste anche una dialettica della guerra». Queste parole vengono interpretate come un segno che il terrorismo sarà intensificato e molti volgono verso Algeri uno sguardo preoccupato, ricordandosi di un precedente storico: fu la manifestazione organizzata il 13 màggio 1958 in omaggio a tre militari francesi che erano stati condannati e poi fucilati dal ribelli a dare il via alla sommossa che provocò il ritorno del generale De Gaulle al potere e la fine della Quarta Repuh blica. A queste preoccupazioni i responsabili algerini rispondo no che l'esecuzione delle condanne pronunciate ieri avrà luogo soltanto dopo una deci sione d«l governo provvisorio, il quale ha la facoltà di concedere la grazia. E' evidente che la condanna dei due soldati, i quali erano stati fatti prigionieri nel maggio scorso, e la minaccia sospesa sulla loro vita, mirano a far pressione sulle autorità francesi aftinché, a loro volta, sospendano le fucilazioni degli algerini condannati a morte che si trovano prigionieri in Francia e in Algeria. Lo si è capito immediatamente a Parigi, dove un comunicato ufficioso diramato stasera osserva: < La condanna a morte pronunciata dal Fronte di Liberazione Nazionale sembra essere un atto di pura vendetta in risposta all'esecuzione recente delle pene capitali pronunciate dal tribunali francesi contro terroristi del Fronte di Liberazione Nazionale ». Lo stesso comunicato nega al governo algerino il diritto di pronunciare condanne simili, sostenendo che tale diritto « è devoluto soltanto agli Stati sovrani, qualsiasi giudizio si deve riferire ad una legge preesìstente e qualsiasi processo deve essere fatto secondo una procedura regolare ». Perciò' si dichiara ufficialmente qui che la fucilazione dei due soldati sarebbe considerata come un crimine. 1 m.
Persone citate: De Gaulle, Michel Castera
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