Cinque anni di vertenze giudiziarie per ottenere la pensione d'invalidità

Cinque anni di vertenze giudiziarie per ottenere la pensione d'invalidità Cinque anni di vertenze giudiziarie per ottenere la pensione d'invalidità Un'operaia tessile soffriva di ana grave malattia di cuore, ma secondo l'Istituto della Previdenza era in grado di lavorare - La definitiva sentenza della Corte d'Appello Dopo cinque anni di cause un'operaia tessile, che soffre di un grave scompenso cardiaco, è finalmente riuscita ad ottenere una sentenza esecutiva che condanna l'Istituto della Previdenza Sociale a pagarle la pensione di invalidità. L'inps era già stato condannato in Tribunale; ma aveva ricorso in Appello sostenendo che la donna era in grado di attendere al lavoro di « ritorcitrice » definito di «media gravosità e prevalentemente di semplice vigilanza ». L'operaia. Jolanda Tamburelli in Ronco, che abita a Biella, aveva presentato la domanda di pensione nel dicembre '55; ma questa era stata respinta e vano era risultato pure il ricorso al Comitato Esecutivo dell'Inps. Il Tribunale di Vercelli, basandosi sulla perizia d'ufficio del prof. Tovo, aveva dato ragione alla donna, ma l'Istituto aveva contestato la esattezza delle conclusioni del consulente tecnico, insistendo sul fatto che l'operaia era in grado di lavorare. La Corte d'Appello di Torino (Pros. Piazzese, relat. Martino) ha nominato un nuovo perito, il dott. Cognasso che ha confermato in pieno la tesi del suo collega. La malattia, che risale al '53, è una « endomiocardite, con conseguente lesione miocardica ». Il perito prosegue: «Unicamente l'assoluto riposo e la più ferrea esecuzione delle cure potranno concedere alla paziente un periodo di relativo benessere prima del prossimo inevitabile peggioramento ». La capacità dl guadagnare è quindi ridotta a meno di un terzo del n»rmale. a meno di sottoporsi ad un lavoro « usurante e con grave danno per la salute ». I giudici hanno anche respinto le altre affermazioni dell'Inps. facendo notare che lo stesso Istituto aveva dichiarato che il compilo deha ritorcitrice comprende l'innestare il Ilio e '.[■ spole, il riannodare i capi e altre operazioni manuali oltre alla vigilanza della macchina. Basta la comune esperienza, ha affermato la Corte, per comprendere che una persona così gravemente ammalata di cuore non può fare tale lavoro Di conseguenza la Previdenza Sociale pagherà — secondo la Corte d'Appello — tutti gli arretrati della pensione ed anche le spese del secondo giudizio, che ammontano a 2-10 mila lire, più quelle di perizia. Naturalmente, come nelle altre troppo numerose cause del genere risolte o pendenti dinanzi ai tribunali, le spese sono pagate, come è ovvio, non dai responsabili degli ingiustificati rifiuti, ma dall'Istituto, con i contributi che i lavoratori od I datori di lavoro versano per garantirsi la pensione e non per finanziare simili avventuro giudiziarie contro altri assicurati. Ce da notare inoltre che nessuno risarcisce ai lavoratori i danni, quasi sempre irreparabili, che la loro salute subisco quando la pensione viene pagata con ritardo dl alcuni anni. scgosprnzG

Persone citate: Cognasso, Piazzese, Tovo

Luoghi citati: Biella, Torino, Vercelli