Un aereo a reazione perde quota ed esplode presso un asilo gremito di bimbi a Rimini

Un aereo a reazione perde quota ed esplode presso un asilo gremito di bimbi a Rimini Una spaventosa sciagura evitata per pochissimi istanti Un aereo a reazione perde quota ed esplode presso un asilo gremito di bimbi a Rimini Lo scoppio tremendo è avvenuto sul cortile dovè fino a tre minuti prima i bambini giocavano - Il pilota è morto - Una ragazza e un contadino feriti dai pezzi del velivolo scagliati a grande distanza (Dal nostro corrispondente) Rimini, 5 agosto. Venticinque bambini riminesi, ospiti di un asilo diretto dalle suore Figlie dell'Immacolata, sulla via Flaminia, in località Colonnella, all'ingresso di Rimini, sono scampati alla morte oggi, verso le ore 12,03, quando un cacciabombardiere a reazione del tipo « Republic F-8$ », pilotato dal sottotenente Francis Fiacchino, di 2lt anni, da Passignano sul Trasimeno (Perugia), abitante a Rimini, al Villaggio Azzurro, si è disintegrato in volo a pochi metri dall'asilo, e . e . e provocando la morte del pilota ed il lieve ferimento di due persone. Il Fiacchino, un giovane ufficiale della V Aerobrigata di Miramare di Rimini, era partito in formazione con altri due reattori per un normale volo d'addestramento. Tutto era proceduto regolarmente solo al momento dell'atterrag gio, quaìido già le piste della aerobase erano a pochi chilometri, l'apparecchio del sottotenente Fiacchino perdeva im provvisamente quota. Il moto re dell'aereo era entrato probabilmente in avaria, per cui il pilota tentava disperatamente di azionare il meccanismo di eiezione allo scopo di lanciarsi in aria e salvarsi con il paracadute. L'operazione riusciva, ma ormai il giovane uf fidale era giunto ad una quo ta talmente bassa da non con sentire l'apertura del paraca dute. A peso morto, il Fiacchi no si sfracellava al suolo, tro vandovì immediatamente la morte. Il reattore procedeva ancora per un chilometro, poi espio deva con un boato terrificante, disintegrandosi all'istante, rottami del caccia, non più grossi di un palmo, sono stati ritrovati sparsi per un raggio di circa due chilometri; dai serbatoi disintegrati dell'aereo, la benzina ad alto potenziale si irradiava tutt'intorno nei campi, avvolgendo in un rogo pauroso tre filari di viti, una ventina di alberi da frutto ed un pagliaio. Le fiamme violente minacciavano da vicino l'asilo, con l'annessa chiesetta e l'attigua casa abitata dal fattore Giorgio Baffoni. Nell'asilo, sotto la amorevole cura delle suore, erano ospiti venticinque bimbi riminesi d'ambo i sessi, che fino a mezzogiorno avevano giocato nel giardino del fab bricato, proprio sul limita/re della zona colpita dall'esplosione dell'aereo e dall'incendio della benzina: A mezzogiorno i bimbi erano stati chiamati all'interno per consumare la refezione: questo fatto ha salvato loro la vita perché tre minuti dopo — e precisamente alle 1S,0S — l'apparecchio è esploso sul giardino, distruggendosi a pochi metri al di là della rete di recinzione". Le schégge incandescenti sonò piovute nel giardino stesso, andando a spegnersi sul terreno e sulla facciata dell'asilo, infrangendo i vetri delle finestre, da cui i piccoli, impauriti, hanno visto le fiamme e sentito il calore dell'incendio. Anche la casa del Baffoni ha riportato lesioni di una certa entità. Lo spostamento d'aria ha provocato numerose crepe nei soffitti dell'abitazione con conseguente caduta di calcinacci, mentre le schegge dell'aereo scalfivano l'intonaco esterno della casa, infrangendo la vetriata della terrazza e penetrando nella cucina, dove si trovava la figlia del Baffoni, Maria Laura, di quindici anni, che riportava escoriazioni e contusioni al ginocchio ed al polpaccio destri. Subito, con una rapidità eccezionale, sono giunti sul luodo della sciagura i mezzi antiincendio della squadra di pronto intervento della 5" Aerobrigata, seguiti poco dopo dai vinili del fuoco di Rimini al comando del comandante Anselmo Bernucci. Le fiamme sono state spente in breve tempo, mentre pattuglie dell'Aeronautica e della polizia stradale andavano alla ricerca del pilota precipitato, il cui corpo era rinvenuto ad un chilometro e mezzo di distanza, nel podere di Antonio Marchigiani. Per il poveretto, nonostante ogni più sollecita cura e l'immediato trasporto all'ospedale di Rimini, non c'era più nulla da fare Invece la Baffoni, che per la trascurabile entità delle ferite non si recava nemmeno all'ospedale se la caverà in pochi giorni. Più gravi, seppur non preoccupanti, si presentavano le ferito riportate dal contadino Marino Ceocoli, di sessantasette anni, abitante in via Flaminia 207, il quale era stato colpito di striscio da una scheggia del reattore mentre lavorava nei campi ad un centinaio di metri dal luogo dell'esplosione Il Ceccolì, che ha Hportato una contusione alla nuca ed alla; regione scapolare non tumefazione, è staio medinato al nosocomio riminese in itato di choc. Se la caverà in una decimo di giorni. Sul fattr il comando dell'Aeronautica militare ha aperto un'inchiesta, diretta dal colonnello Giorgio Pocek, del comando della 5a Ataf di Vicenza, il quale è giunto a Rimini nel primo pomeriggio. a. m. Volontari spengono le fiamme che minacciavano da vicino l'asilo di Rimini (Tel.)

Persone citate: Anselmo Bernucci, Antonio Marchigiani, Baffoni, Francis Fiacchino, Giorgio Baffoni, Giorgio Pocek, Maria Laura