L'assassino passò per una finestra aperta : voleva rubare o trovare la bella cameriera?

L'assassino passò per una finestra aperta : voleva rubare o trovare la bella cameriera? li misterioso duplice omicidio nella solitaria villa patrizia L'assassino passò per una finestra aperta : voleva rubare o trovare la bella cameriera? Cinquanta fotografie documentano la sua furia forsennata - Colpì al capo con un corpo contundente, non si sa quale, prima l'anziano professore e poi la giovane donna - L'uomo fu aggredito nel salone, la domestica mentre in pigiama si rifugiava nel bagno - Molte impronte digitali nelle chiazze di sangue lasciate dal colpevole - Trovata anche una scarpa « mocassino » - Una « 1100 » di Varese fu vista la notte fra lunedì e martedì presso la tragica casa (Dal nostro inviato speciale) Cu.stegglo, 5 agosto Abbiamo potuto osservare una cinquantina di fotografìe scattate nella villa del delitto a Losana di Mornico per conto dei carabinieri. E' stato come vedere un tragico film in cui ad ogni sequenza da grand guignol ne seguiva un'altra egualmente orrenda. Non è facile descrivere le scene che le lastre riportavano. La cronaca è costretta a fermarsi di fronte a taluni spaveninii esempi di efferatezza e di crudeltà. C'era sangue dappertutto, sugli stipiti delle porte e i S, e a oeo, rco o ne. palal o a om. e a, an n a ca o n o a ci al e n e o rroesui pavimenti, ì tappeti erano macchiati, schizzi sui muri, impronte di mani, orme di piedi. Qua e là sembrava che l'assassino avesse tentato, frettolosamente e assurdamente, di cancellare le macchie fregandovi sopra uno straccio bagnato. Prima di parlare delle indagini, che non sembra siano progredite molto da ieri, cercheremo dì illustrare, in base agli elementi raccolti finora, il cammino percorso dall'assassino e la scena che si svolse la notte fra lunedì e martedì nella villa Sassone, a mezza costa della collina che sovrasta il paesino di Losana, a una decina di chilometri da Costeggio. La villa è stata fatta costruire'una quarantina d'anni fa dal prof. Mario Ismaele Correrà su terreni della moglie, che era nata in questi luoghi e che morì nel issi,. E' una villa patrizia, in uno stile sobrio e pulito, con ampie finestre e vasti saloni, tuffata nel verde delle acacie, dei pini e dei pioppi Vi si accede per una strada in terra battuta che si diparte dalla comunale Casteggio-Mornico. Nella villa abitavano, durante il periodo estivo, il prof Mario Ismaele Correla, dì 66 anni, nativo di Laterza, e lo cameriera-governante Eva Martinotti, non ancora trentenne, proveniente dalla vicina Mornico. Una fotografia mostra l'in gresso dello villa. E' sovrastato da una ceramica raffigurante due pesci. La porta, a doppio battente, quando arrivarono i carabinieri, era chiusa dall'interno Aperta risultava invece una finestra che dà nella porte posteriore della villa Il fotografo l'ha inquadrata facendo alcuni passi indietro e andando ad appoggiarsi contro il terrap'.c:o. Sotto la finestra si notano alcune chiarissime impronte nella terra molle. L'omicida è uscito di là, saltando dal davanzale che è tutto imbrattato di sangue. E' chiaro che il feroce omicida, nell'entrare e nell'uscire percorse lo stessa strada. Ed eccoci nell'interno. Le fotografie, seguendo le tremende tracce delle chiazze di sangue, indicano il percorso compiuto dall'assassino. Costui eertamente è entrato nella casa postando dalla finestra. Non ci sono segni che egli l'abbia forzata: doveva essere aperta, non si sa se per il caldo o per un appuntamento misterioso. L'uomo entra senza fatica, non è armato. Che cosa cerca f Denaro o la giovane Eva Martinotti f Le due ipotesi sembrano per ora ugualmente attendibili Ma i carabinieri insistono specialmente sulla seconda, ossia sull'innamorato che, volente o nolente la ragazza, cerca di introdursi nella sua itanza. L'assassino non ha colpito le sue vittime nelle rispettive camere Ecco le immagini fotografiche. I letti sono tutt'e due sfatti, come se qualcuno vi avesse dormito fino a pochi istanti prima. Quello di Eva è ad una sola piazza con accanto uno sgabello che funge da comodino; quello del professore è a due piazze. Né sulle coperte, né sul pavimento si notano macchie di sangue. Il sangue, tre grandi orribili macchie su un tappeto, comincia ad apparire nel salone del primo piano, dove due poltrone di cuoio sono rovesciate. Qui il professore Correrà è stato colpito al capo per la prima volta dall'assassino con un corpo contundente trovato nella stesso casa, mentre accorreva richiamato da qualche rumore o da qualche concitato colloquio. Ora le fotografie, con la raccapricciante visione delle chiazze scure, si susseguono con ritmo incalzante. Il professore deve aver trovato la forza di alzarsi, l'impronta della sua mano è segnata su un quadro appeso alla parete della sala, dove barcollando si è appoggiato e sulla maniglia della porta che ha spalancato in cerca di soccorso. E' riuscito a trascinarsi nel corridoio ed a raggiungere le scale. Ma non può srenderle. Forse l'assassino gli è ritornato addosso per il colpo di grazia. ■ li povero sessantaseienne Cor-'JL „„ i„ „. »„ „..• „„•„,.• „„„ | rera cade morto sui primi gra-\ dirli, con la testa spaccata. A^\dosso ha soltanto una maglìet ta con le maniche corte, intorno al collo un paio di bretelle, in bocca uno straccio. Tre o quattro scalini più in giù c'è la sua dentiera. Mentre lo sventurato professore, cercando la salvezza, va a morire sul pianerottolo, l'ignoto omicida raggiunge la cameriera che tenta di rifugiarsi nel bagno. Contro di lei la sua ira diventa più forsennata. E' un susseguirsi di colpi sul capo, sulle braccia, sulla schiena. Infine, agonizzante, lo giovane donna viene gettata nella vasca, dove ci sono dieci centimetri d'acqua. Il pigiama di cui è rivestita è tutto intriso di sangue, l'acqua si arrossa. Ora l'assassino si ferma. Si rende conto di ciò che ha compiuto. Forse vien preso dal panico. Raddrizza qualche sedia, un tavolo. Le fotografìe mostrano macchie di sangue su alcimi mobili, con le impronte delle sue mani, nitidissime. Con un grosso straccio bagnato egli tenta di cancellare le chiazze più appariscenti. Ha perduto la testa, ma si rende presto conto che è una fatica inutile e allora fugge. Accanto alla finestra aperta è stata trovata una scarpa: un « mo- cassino » nero. Poi altre orme nella terra. Dell'arma nessuna traccia. I carabinieri la cercano battendo a palmo a palmo j tutta la villa e il parco. Si è già detto delle ipotesi sullo causa del delitto. Forse non si tratta di rapina. In casa del professore c'era. poco da portar via e nulla di quel poco manca. Un in-1 namorato respinto c geloso f| L'inc/iic.vta è orientata in tali senso e oggi pomeriggio sono] stati interrogati tre giovani che ebbero in un tempo non lontano una relazione con Eva Martinotti. Ma sono stati subito rifasciati. Si svolgono anche indagini su un'auto di Va- rese, una 1100, che nella tarda sera di lunedì sarebbe stata vista jircsso la solitaria villa. Il lavoro dei carabinieri non si presenta facile. Il maggiore Piantoni e il cap. Raccioppo, il giudice istruttore D'Ambrosi, il sostituto procuratore Cavarra, il pretore Cassata hanno assistito oggi pomeriggio all'autopsia commuta dal me. . ... -, ., , . dico Fitttpaldi di Alessandria ,.....„ ^±^^J^^f^.SS^ ravano di ricavare una indicazione sull'arma che servi all'assassino per compiere il suo efferato crimine. Ma invano. Il professore e la governante furono colpiti con violenza al capo: le ossa craniche sono fratturate in più punti, ma non esistono altre ferite nei corpi. Segno che non vi è stata colluttazione. Le macchie di sangue sparse per la casa stanno a dimostrare che le due vittime non si difesero, ma solo tentarono di sottrarsi alla furia dei colpi con la fuga. Nei polmoni della Martinotti vi era un residuo d'acqua; la donna fu gettata nella vasca quando ancora non era morta. La violenza con cui essa è stata colpita è espressa in una frase che il perito settore ha detto stasera, davanti al cimitero di Mornico, ad uno dei fratelli di Eva: « Porti a casa la salma di sua sorella e preghi per lei, ma impedisca a sua madre di vederla ». Danilo Ferrerò mata, f**iti*ssx. mata,La giovane cameriera uccisa, Eva Martinotti, di 29 anni Il baione della villa dove il prof. Carrera è stato colpito a morte dall'assassino s L'altra vittima: il professor Ismaele Mario Carrera

Luoghi citati: Alessandria, Casteggio, Mornico, Varese