In Germania alcuni enti raccolgono fondi per gli alto-atesini «oppressi» dall'Italia di Massimo Conti

In Germania alcuni enti raccolgono fondi per gli alto-atesini «oppressi» dall'Italia Un'insidiosa campagna col pretesto di difendere la "cultura tedésca,, In Germania alcuni enti raccolgono fondi per gli alto-atesini «oppressi» dall'Italia Contono centinaia di migliaia di iscritti e svolgono una sottile propaganda - Predicano il pangermanesimo e la penetrazione economica: gli industriali sono invitati ad impiantare fabbriche nell'Alto Adige per contrastare V «italianizzazione» della provincia - Le collusioni degli irredentisti con il neo-nazismo (Dal nostro inviato speciale) Stoccarda, 2 agosto. A Stoccarda è stata fondata da tempo una associazione la quale si è dato il compito di tenere accesa la fiamma del germanesimo nell'Alto Adige. E' una associazione irredentistica vera e propria, formata però da tedeschi e non già da alto-atesini, molto simile alle « leghe » dei profughi dall'Est, quelle che rivendicano la Prussia e i Sudeti, la Slesia e la Pomeranìa. L'associazione di Stoccarda è ben mimetizzata. La chiamano Kulturwerlc ftir Sildtirol, cioè « Opera culturale per l'Alto Adige», dove il termine Tcultur ha quel senso equivoco che molti ben conoscono: cioè a dire cultura tedesca, espansione della civiltà germanica. Questo ente prospera a Stoccarda, capitale del Baden WUrttemberg, col beneplacito di quel governo regionale. In breve tempo esso si è sviluppato stabilendo altri suoi centri in diverse città della Repubblica federale, tra cui Monaco, Ludwigsburg e Dusseldorf. Si calcola che in tutta la Germania l'associazione disponga di almeno centomila aderenti. Finanziano il Kulturwerlc alcuni industriali tedeschi. Per agitare le rivendicazioni irredentistiche e la propa ganda anti-italiana ci sì serve della radio e della stampa indipendente. Oltre a ciò si curano conferenze, riunioni, comizi. Nella campagna per -il Sildtirol primeggiano le Stuttgarter Nachrichten, un diffusissimo quotidiano della città. E non è neanche difficile scoprire i motivi di questa particolare solerzia: il proprietario del giornale è il signor Otto Piirber, un tedesco, che è anche « console onorario » della Repubblica austriaca. ■nir=,e il Kulturwerlc un banchiere, il signor Georg Fahr bach, uomo assai prezioso pet diversi motivi. Sappiamo tra l'altro che egli'è anche presidente di due associazioni giovanili che raccolgono in tutto quasi quattrocentomila iscritti. E quanti dì quei giovani non saranno tentati di crede re alle idee propagate dal signor Pahrbach e dai suol col laboratori? Se sì estende l'indagine sulle attività del Kulturwerlc si scoprono altre ramificazioni, gruppi affini, associazioni flancheggiatrici, con propaggini nell'Austria e nell'Alto Adige Un cospicuo esempio di associazione interessata alle cose dell'Alto Adige ci viene offerto dalla Jugend Sozialwerìc cioè «Opera sociale per la gioventù», che prende sotto le proprie cure i giovani altoatesini ospiti della Germania accogliendoli nelle proprie scuole e nei propri istituti, per addestramento professionale gli artigiani e gli operai che escono da questi istituti tornano poi nell'Alto Adige con molte idee « patriottiche » nel la testa, e con la convinzione di dover difendere laggiù il patrimonio della Kultur germanica. Questi istituti offrono larga ospitalità a molti insegnanti alto-atesini, che difenderanno poi oltr'Alpe idee sentimenti anti-italiani e pan germanisti. Neil' irredentismo alto-atesino propagato da si mili associazioni si inseriscono facilmente motivi pangerma «isti e nazionalisti. Spesso, an zi, su questo terreno così pre parato alligna la mala pianta del neo-nazismo. Sono fatti provati le collusioni tra questi irredentisti di adozione ed movimenti neo-nazisti tede schi, particolarmente agguer riti nelle regioni centro-meri dionali della Repubblica federale. Fin dove arriva l'influenza della Kulturwerlc e dei grup pi affini? L'attività degli irre dentisti ha diverse facce: gli influssi ed i risultati concreti di questa sottile opera spesso non sono immediatamente ri conoscibili. Ma ci dicono che nel Baden WUrttemberg e nella Baviera in particolare 1 causa del € Sudtirol » abbi guadagnato molti simpatizzanti; mentre vanno diminuendo in ragione inversa mente proporzionale le simpatie per il nostro Paese. Non si può spiegare altrimenti pronta rispondenza della gente alle collette pubbliche ir favore degli altoatesini, i qua li, come si cerca di far crede re, vivrebbero in condizioni miserevoli sotto la «egemonia Italiana». Si raccolgono fondi per le scuole di lingua tede sca dell'Alto Adige, per gli al berghi per la gioventù, per «1 poveri contadini » della regione oppressa, per le borse di studio, i giornali e la propaganda anti-italiana. Tempo addietro venne Stoccarda una nota personalità alto-atesina cui occorrevano 250 mila marchi (37 milioni di lire) per la costruzione di un istituto scolastico in quel di Merano. Venne accolto qui con tutti i riguardi: ci fu persino in suo onore un ricevi mento in Municipio. E la sot toscrizione pubblica in favore della nuova scuola, caldeggiata dalla stampa locale, si svolse con successo anche negli uffici governativi, col beneplacito, s'intende, delle autorità di Stoccarda. Fu ììh'altra buona occasione per agitare idee an tl-italiane. E ancora: chi suggerisce ai tedeschi benestanti — abbiamo sott'occhio articoli di gior nali — di comperare terreni nell'Alto Adige (e perfino nella zona del Garda) col duplici scc. di fare un ottimo inve stimento e di contrastare la « italianizzazione » della apdfodainreTdincl'bpAvrsTgcBvgdpAmsdlaMcfspsuazsAdCqCllIpttEvqidlfsgmtQabzprò-vincia? Al pari della Kuitur anche le iniziative economiche possono diventare strumento di penetrazione politica. Ed è forse per questo che da parte dei lungimiranti irredentisti alto-atesini si raccomanda agli industriali tedeschi di rivolgere la loro attenzione al Sud Tirolo: sta dì fatto che ditte di Monaco e di Stoccarda, non insensibili forse a questi richiami, stanno studiando ora l'impianto di industrie per l'abbigliamento e dì strumenti di precisione in alcuni centri deiAlto Adige. Ogni mezzo è uti, insomma, per mantener vivo 11 germanesimo nella nostra regione: anche l'invito ai turisti- tedeschi a visitare il SudTirolo, trascurando le altre regioni d'Italia, che si è potuto cogliere qui nella capitale del Baden Wiirttemberg. C'è da notare poi che il lavorio più o meno scoperto degli irredentisti va sviluppandosi di conserva con l'azione politica di Vienna per l'Alto Adige. Con lodevole prudenza governo di Bonn non ha mai mostrato simpatie per la causa austriaca. Ed anzi non perde occasione per sottolineare la sua neutralità in materia. Ma gli irredentisti si agitano col fine evidente di mobilitare opinione pubblica tedesca in favore delle rivendicazioni austriache. Lo confermano tra altro 1 viaggi in Germania di personalità politiche alto-atesine, sempre più frequenti nelle ultime settimane. Tra breve, anzi, è atteso anche Gschnitzer; il sottosegretario agli Esteri austriaco illustrerà le te del suo governo sull'Alto Adige alla radiotelevisione tedesca. Massimo Conti

Persone citate: Georg Fahr